Seconda tornata di Liga, debutto casalingo per l'Atletico del Cholo Simeone. In bacheca la Supercoppa Europea - trionfo al cospetto del Real - di recente un pari al Mestalla, figlio di una condizione fisica non ottimale. Per un tempo, Atletico d'assalto, ritmi forsennati e dominio della scena. Poi la lenta descensio, calo naturale all'alba di stagione. Il tecnico argentino sa di non poter concedere troppo spazio alle rivali, fondamentale sfruttare questo abbrivio, senza intermezzi europei ad alterare la preparazione.

Il Rayo appare alla portata, l'Atletico non ha grossi problemi. Manca Vitolo - per lui due mesi ai box - per il resto il gruppo è al completo. L.Hernandez prende la corsia mancina - ennesima esclusione per Filipe Luis, uomo mercato - con Juanfran sul fronte opposto. Savic è favorito rispetto a Gimenez per completare il pacchetto centrale con Godin. Saul e Koke formano la diga mediana, qualità e garra, Lemar e Correa - a segno con il Valencia - al largo. Non muta lo spartito d'attacco, Griezmann ad illuminare Diego Costa. 

I convocati 

Il Rayo di Michel sbarca a Madrid dopo la scoppola rimediata in apertura. Quattro reti al passivo con il Siviglia, sensazione di impotenza al cospetto di una grande di Spagna. Difficile ribaltare, una settimana dopo, queste sensazioni, occorre una partita di dettaglio per fermare l'incedere biancorosso. 5-4-1, atteggiamento prudente per non concedere campo all'undici di casa. Amat, Ba e Dorado oscurano i pali di Garcia, i laterali bassi sono Tito e Moreno. Medran e Pozo si dividono compiti di rottura e impostazione, decisivo l'operato all'esterno di Kakuta e Embarba. Per Trejo, unico terminale, si prospetta una partita di sacrificio. 

Fischio d'inizio alle 20.15.