Ancorchè ininfluente ai fini della classifica, il Clasico di stasera al Camp Nou presenta comunque diversi motivi di interesse. Per la rivalità tra Barcellona e Real Madrid, ripresentatasi nell'affaire pasillo, e per l'addio di Andres Iniesta, alla sua ultima gara contro la Casa Blanca in carriera, penultima sul campo di casa.
Il Barcellona di Ernesto Valverde festeggia il titolo vinto a La Coruna davanti ai propri tifosi, contro i rivali di sempre, dopo trentacinque giornate da imbattuto, mentre il Real Madrid si presenta in Catalogna forte della terza finale consecutiva di Champions raggiunta. Non ci sarà il pasillo, la passerella d'onore che gli sconfitti (i merengues) avrebbero dovuto o voluto riservare ai vincitori del campionato (i blaugrana), retaggio di quanto successe all'andata, quando il Barça si rifiutò di celebrare un Real fresco di titolo di campione del mondo. Come sempre accade in un Clasico, le questioni extracampo si intrecciano a quelle tecnico-tattiche. Durante tutto l'arco della stagione il Barcellona ha dimostrato di essere la squadra più solida e continua di tutta la Liga, al punto da vincere il campionato con tre giornate d'anticipo. Un successo contro i merengues sarebbe la ciliegina sulla torta della Liga dei catalani, pronti a schierarsi con il loro undici titolare. In porta Marc Andrè Ter Stegen, difesa con Sergi Roberto e Jordi Alba terzini, Gerard Piquè e Samuel Umtiti centrali, centrocampo a quattro, con Andres Iniesta e Philippe Coutinho (brasiliano che si è ambientato alla grande in blaugrana) decentrati, Sergi Busquets e Ivan Rakitic in mezzo. Leo Messi e Luis Suarez di punta, per una squadra che punta a bissare il trionfo del Clasico prenatalizio di pochi mesi fa. Lo scorso dicembre il Barcellona dominò il secondo tempo del Bernabeu, infliggendo un umiliante 0-3 agli avversari, con il solito Leo Messi sugli scudi (in rete anche Luis Suarez e Aleix Vidal, espulso Dani Carvajal). Dal Clasico al Clasico, perchè la stagione blaugrana era cominciata malissimo ad agosto, con due sconfitte nette contro il Real in Supercoppa di Spagna, in mezzo alla bufera per l'addio di Neymar. Ora tutto è cambiato, e Valverde vuole festeggiare a dovere il doblete, provando a dimenticare per una sera i rimpianti di Champions.
Dall'altra parte c'è un Real Madrid solo terzo in campionato, che potrebbe puntare al secondo posto dell'Atletico, anche se ormai la testa sembra giustamente solo a Kiev, alla Decimotercera da alzare contro il Liverpool di Jurgen Klopp. Dopo aver sofferto l'indicibile in semifinale di Champions con il Bayern Monaco, i merengues si ritrovano a giocare un Clasico di fine stagione, motivati esclusivamente dall'orgoglio e dall'importanza della sfida. Fuori Dani Carvajal e Isco, Zidane dovrebbe riproporre lo schieramento della gara di ritorno contro i bavaresi, un 4-4-2 ibrido con Marco Asensio esterno sinistro di centrocampo. Keylor Navas in porta, Nacho terzino destro per Lucas Vazquez, Marcelo dall'altra parte, Sergio Ramos centrale di difesa. Dubbi sul giocatore da affiancare al capitano andaluso: se Raphael Varane, uscito malconcio dal match contro il Bayern, non dovesse farcela, le alternative sarebbero rappresentate da Jesus Vallejo e dallo stesso Nacho. Con quest'ultimo centrale, Lucas Vazquez tornerebbe ad adattarsi nella posizione di terzino. A centrocampo riecco Casemiro per Mateo Kovacic (schierato a sorpresa all'andata) con Toni Kroos e Luka Modric. Il croato dovrebbe allagarsi nuovamente sulla sinistra, in un gran duello con Andres Iniesta. Davanti Cristiano Ronaldo è certo di una maglia da titolare, con Karim Benzema in vantaggio su Gareth Bale. Possibile anche un 4-4-2 più offensivo, con il jolly Lucas Vazquez esterno di centrocampo e uno tra Kroos e Casemiro in panchina. Real per l'orgoglio, Barcellona per la festa e per omaggiare Andres Iniesta, considerato in Spagna più di un grandissimo calciatore, ma uno dei migliori sportivi nella storia della nazione.