Turno infrasettimanale in Spagna, cade il Real, la lotta al vertice, già ben indirizzata, si restringe a due unità. L'Atletico ha un vantaggio temporale interessante, scende infatti in campo prima del Barcellona, può mettere pressione sull'undici catalano. In caso di successo, gap ridotto a quattro lunghezze. Lo scontro diretto è in programma nella tornata successiva ed anticipa i rispettivi impegni europei. Il Barcellona deve contenere il Chelsea, l'Atletico deve affrontare gli ottavi di Europa League - evidente la differenza di portata delle due partite. 

Simeone procede a passo spedito. Cinque vittorie consecutive in patria, sette nelle ultime otto, due sole reti al passivo - peraltro con il Siviglia in un match mai in discussione. Griezmann, dopo i malumori di inizio stagione, è oggi il trascinatore - tre gol al Sanchez Pizjuan - l'elemento in grado di spezzare la monotonia, di rendere un gruppo estremamente solido anche indecifrabile. 

Dopo le cessioni in Cina di Carrasco e Gaitan, l'Atletico può concentrarsi sugli affari di campo. Si gioca al Wanda Metropolitano, fischio d'inizio alle 21.30, di fronte il Leganes. Non ci sono grosse novità nella formazione di casa, Griezmann è il punto di contatto tra mediana e Diego Costa, ha margine d'azione sulla trequarti. Koke e Correa al largo, Gabi e Saul occupano la porzione centrale. Godin e Gimenez oscurano la porta di Oblak, i terzini sono Vrsaljko e Filipe Luis. 

Il Leganes non è in acque pericolose, il vantaggio sulla zona calda è significativo, ma il periodo non è dei migliori. Due pari - 0-0 con il Las Palmas nel week-end - e due sconfitte di recente, l'intera posta manca dal 28 gennaio, giorno del successo con l'Espanyol. Garitano pensa a un 4-2-3-1 accorto, con Omar e Amrabat pronti a ripiegare in fase di non possesso. Guerrero è il terminale, alle sue spalle si muove Eraso. Gabriel Pires e Gumabau in mediana, a protezione di Cuellar una linea a quattro composta, da destra a sinistra, da Zaldua, Bustinza, Munoz e Diego Rico.