2-0 - con le firme di Correa e Vazquez - per sigillare l'approdo in finale ed allontanare il vento di crisi. Il Siviglia, appollaiato su un morbido cuscinetto, attende il responso di questa sera. Valencia e Barcellona si sfidano al Mestalla, in palio un pass per l'atto conclusivo della competizione. Si riparte dall'1-0 del Camp Nou, catalani quindi con un vantaggio minimo quanto importante. Nel week-end, solo un pari per il Barca sul terreno dell'Espanyol. Imbattibilità in Liga mantenuta grazie a Piqué, piccoli campanelli d'allarme. Il margine sull'Atletico resta consistente - +9 - ma la frequenza delle partite impone qualche ragionamento. Valverde è in corsa su più fronti ed intende fare incetta di trofei, il rischio è di prosciugare alcuni effettivi, di perdere brillantezza. 

Il tecnico non ha particolari problemi per la gara odierna - fischio d'inizio alle 21.30. Manca Dembélé, ma il pacchetto offensivo, forte dell'innesto invernale Coutinho, è di prim'ordine. Possibile utilizzo del 4-4-2, con il rilancio, a destra, di Aleix Vidal. Sul fronte opposto Iniesta. Libertà assoluta per l'illusionista, pronto a oscillare tra centrocampo e settore avanzato con la consueta eleganza. Rakitic e Busquets si dividono i compiti nella zona nevralgica, Paulinho parte dalla panchina. Panchina che accoglie anche il citato Coutinho, difficile rinunciare a uno tra Messi e Suarez. Un interrogativo trova posto dietro. Non è scontata, infatti, la presenza di Piqué, scalpita Yerry Mina - altro colpo della recente sessione di mercato. Tra i pali Cillessen, portiere di coppa. 

Il Valencia non attraversa di certo il miglior periodo di forma. Le sconfitte consecutive in campionato sono tre. Debacle con il Las Palmas, a seguire le batoste con Real e Atletico. Due scontri diretti per certificare il calo della compagine diretta da Marcelino. Il Valencia resta al momento terzo, ma deve guardarsi da Real e Villarreal, può scivolare oltre la zona Champions. La Copa del Rey è al contempo oasi di ristoro e pericoloso trabocchetto - in caso di uscita.

Come detto, il Valencia deve recuperare il passivo dell'andata, ma non può certo gettarsi all'arma bianca nella metà campo blaugrana. Serve una partita di testa e sacrificio, gambe e qualità. La defezione di Guedes, in questo senso, è pesante. Manca un elemento di rottura, un profilo in grado di garantire imprevedibilità. 4-4-2, in cui gli esterni alti sono Carlos Soler e Toni Lato, con Zaza e Rodrigo a formare la coppia d'assalto. Kondogbia è della partita, affianca Parejo in mediana. Gabriel e Garay oscurano Jaume, Gaya e Montoya sono i due terzini.