Sulla carta il turno non era favorevole, ma a conti fatti la giornata è stata molto positiva. Grazie al successo per 1-0 sul Valencia, l’Atletico Madrid guadagna punti su tutte le avversarie in chiave classifica: sugli uomini di Marcelino innanzitutto, ma anche su Barcellona – che impatta il derby contro l’Espanyol – ed i cugini del Real – stoppati da Pazzini in casa del Levante. Così i Colchoneros blindano il secondo posto con 49 punti – a +9 da Zaza e compagni ed a +10 dai Blancòs – e sognano – seppur in maniera ancora sfocata – di avvicinarsi ai blaugrana, anche se il calendario sorride alla squadra di Valverde da qui al 4 marzo, giorno dello scontro diretto al Camp Nou.

La partita del Wanda Metropolitano contro il Valencia ha dimostrato la superiorità dell’Atletico sotto tutti i punti di vista: già nel primo tempo ci è voluto un super Neto per neutralizzare i tentativi dei padroni di casa – su Saùl e soprattutto su un colpo di testa di Diego Costa -, ma l’ex portiere di Fiorentina e Juventus non ha potuto fare nulla sulla splendida giocata di Angelito Correa che attorno all’ora di gioco si è inventato un destro dalla distanza la cui traiettoria è terminata sotto la traversa, imprendibile per chiunque. Solita gara molto fisica ed ad alta intensità quella dell’Atleti, che domina a centrocampo grazie alle prove maiuscole di Koke e Saùl; difesa non molto sollecitata ma sempre concentrata, mentre sugli esterni Vrsaljko e Lucas – oltre a Juanfran quando è subentrato – forniscono il giusto apporto sia in fase difensiva che in quella offensiva. Molto bene anche Diego Costa, ma la scena se la prende ovviamente Correa: goal meraviglioso a parte, l’ex ala del San Lorenzo regala sprazzi di grandissima classe, fra accelerazioni improvvise e dribbling ubriacanti, risultando l’uomo partita.

In un match così però, ci sono anche dei risvolti negativi: sul piano della prestazione sono mancati Carrasco – sostituito dopo poco più di un’ora impalpabile – ed Antoine Griezmann, che viene anche beccato dal pubblico, suscitando la reazione stizzita del Petit Diable, mentre dal punto di vista degli infortuni, Diego Pablo Simeone deve fare i conti con i problemi riscontrati a Savic e Godìn. L’uruguaiano è stato costretto ad uscire per uno scontro con Neto che gli è costato tre denti, per il montenegrino invece potrebbe essere qualcosa di più grave, vista la sostituzione necessaria alla mezz’ora per un fastidio muscolare.