Reduce dall'aver raccolto un punto in tre partite, il Real Madrid di Zinedine Zidane è tornato ieri al successo in Liga, nella prima giornata del girone di ritorno al Santiago Bernabeu contro il Deportivo La Coruna. Dopo aver visto le streghe, causa gol di Adrian Lopez, i merengues sono riusciti a ribaltare la partita e a chiuderla con un roboante 7-1, frutto delle doppiette di Nacho, di Gareth Bale, di Cristiano Ronaldo e della rete di Luka Modric. Un successo importante in chiave Champions League per la Casa Blanca, quarta a 35 punti e attesa sabato prossimo a un test ben più probante al Mestalla contro il Valencia di Marcelino (terzo a quota 40).
E' ancora un Real che cerca di ritrovare se stesso e le sue certezze, quello che ha tiranneggiato contro un Deportivo che ha giustificato la sua posizione di classifica (terz'ultimo e sempre più a picco negli ultimi due mesi). Rispolverato per l'occasione il 4-3-3, Zinedine Zidane ha fatto sedere Isco, non brillantissimo in questo momento della stagione, per lanciare il canterano Borja Mayoral in un tridente che sulle fasce vedeva larghi Cristiano Ronaldo e Gareth Bale. Per buona parte del primo tempo si sono visti i soliti limiti stagionali della Casa Blanca, incapace di concretizzare la mole di occasione create, con Cristiano Ronaldo ancora una volta con il mirino non centrato, e costretta a incassare un gol balordo, da rimessa laterale. Due errori di Dani Carvajal e Raphael Varane hanno spianato la strada a Lucas Perez, che ha depositato sul piede di Adrian Lopez, per il quale è stato un gioco da ragazzi trafiggere Keylor Navas. Il solito copione ha innervosito un Bernabeu già non ben disposto nei confronti della propria squadra, ma il Real ha avuto il merito di assediare gli avversari in area di rigore, mancando a più riprese il gol del pareggio, arrivato poi grazie a un difensore, quel Nacho riserva utile per tutte le stagioni, freddo su assist di Marcelo, sugli sviluppi di un calcio d'angolo. A tenere unito il Real ci aveva pensato in realtà Luka Modric, l'unico a non perdere mai la calma e a unire qualità a senso d'urgenza, con Casemiro frangiflutti e Toni Kroos ancora una volta in chiara difficoltà, sotto tutti i punti di vista. La svolta della partita è arrivata poi grazie a Gareth Bale, il gallese di cristallo che con uno splendio sinistro a giro ha ribaltato il punteggio al termine dell'ennesima scorribanda sulla fascia sinistra di un Marcelo desideroso di rivincita.
Nel secondo tempo i merengues hanno dilagato, trovando ancora in Bale l'uomo più in forma, che ha svettato su calcio d'angolo per il 3-1 e ha avviato l'azione conclusa magistralmente da Luka Modric (bel tocco di Cristiano Ronaldo per il croato) per dare il là a un pomeriggio di tranquillità. Ma non è tutto oro quel che luccica per Zidane e i suoi. Kroos è in un momento di preoccupante involuzione, e lo stesso Ronaldo, pure a segno due volte a partita sostanzialmente finita, ha confermato tutte le sue difficoltà nel trovare la porta sotto pressione, salvo sbloccarsi quando il Depor ha mollato definitivamente la presa, esponendosi a una goleada che ne ha evidenziato tutti i limiti attuali. CR7 ha faticato da esterno offensivo, non avendo ormai più a disposizione lo spunto necessario a saltare l'uomo con continuità, ha sbagliato di puro nervosismo alcuni gol che in altri tempi avrebbe segnato bendato, mentre si è iscritto al tabellino della partita solo nel finale, prima con un bel piatto sinistro volante su assist di Casemiro, poi con una gran zuccata su cross di Lucas Vazquez, che gli è costata anche una ferita nei pressi dell'arcata sopraccigliare. Quasi come un pugile, Cristiano è rimasto a terra un paio di minuti, per poi rialzarsi e farsi prestare il cellulare dal medico del Real per controllare le condizioni del suo volto (ego e attenzione al look sono sempre le stesse). In mezzo alla goleada contro i galiziani (Nacho ha fatto sette, completando la sua giornata di gloria, che ha compreso anche un salvataggio sulla linea), Zidane ha ritrovato la BBC, di nuovo insieme dopo 273 giorni, per la prima volta in campo dal Clasico di ritorno della scorsa stagione. Nove mesi in cui Isco ha legittimato la sua titolarità, in cui Bale è sparito e Benzema ha faticato. Ora i tre tenori del Madrid reclamano spazio, con il francese partner prediletto di Cristiano: a Zizou il compito di decidere quale sistema sia più funzionale, tra un Isco difficilmente scaricabile e un Benzema invece accolto con fischi dal pubblico del Santiago Bernabeu.