E' quasi un testacoda l'incontro di stasera (ore 20.45) al Gran Canaria tra Las Palmas e Valencia. Il girone di ritorno della Liga spagnola si apre infatti stasera per isolani e pipistrelli, che vivono situazioni e momenti di forma opposti. Gli uomini di Paco Jemez, subentrato a stagione in corso a Pako Ayestaràn, sono infatti fermi a undici punti, ultimi insieme al Malaga, mentre il Valencia di Marcelino è terzo in classifica a quota 40, a più otto sul Real Madrid quarto classificato.
Un Valencia che si presenta al Gran Canaria con diverse defezioni importanti come quelle degli squalificati Gayà e Dani Parejo, ma sulle ali dell'entusiasmo della gara d'andata vinta in Copa del Rey al Mestalla contro l'Alavès (in rimonta). Seconda trasferta consecutiva per i ragazzi di Marcelino, che la settimana scorsa hanno sbancato il Riazòr di La Coruna contro il Depor, grazie a Gonçalo Guedes e Rodrigo. Per la sfida di stasera, Toni Lato dovrebbe prendere il posto di Gayà come terzino sinistro, mentre al centro del campo il francese Francis Coquelin, acquistato in questa sessione invernale dall'Arsenal, avrà il compito di rimpiazzare capitano Parejo, al fianco del connazionale Joffrey Kondogbia. Confermato Neto in porta, Montoya laterale destro di difesa, con un ballottaggio tra Gabriel Paulista (ex Arsenal) e Ruben Vezo come centrale vicino all'argentino Ezequiel Garay. Il 4-4-2 di Marcelino si svilupperà come da consuetudine con i due esterni di centrocampo in proiezione offensiva, in particolar modo grazie alla verve del portoghese Gonçalo Guedes, che sulla sinistra è il motore di questo Valencia ritrovato e ormai da Champions League. Ancora assente Carlos Soler, sull'altra corsia dovrebbe esserci Andreas Pereira, anche se quotidiani valenciani danno come concreta la possibilità di una maglia da titolare per Maksimovic. Maglia che in avanti è garantita a Rodrigo, con Santi Mina in vantaggio su Simone Zaza (Luciano Vietto scalpita dalla panchina).
Se il Valencia vuole continuare a vincere per consolidare il proprio status tra le prime tre del campionato spagnolo, il Las Palmas di Paco Jemez è alle prese con una situazione di classifica deprimente e con quattro sconfitte nelle ultime cinque partite. Gli isolani sono ultimi a soli undici punti, non hanno un'identità di gioco e subiscono tantissime reti, come confermato dalla sonora sconfitta della settimana scorsa in Catalogna, a Girona (6-0). Dovrebbe tuttavia essere confermato il 4-2-3-1 come modulo di partenza, marchio di fabbrica dai tempi di Quique Setièn. Lizoain in porta per Chichizola, Simon e Dani Castellano esterni di difesa, Galvez e il ventiduenne Lemos (pericolo sui calci di punizione) centrali. Davanti alla retroguardia spazio a Vicente e Penalba (infortunato Sergi Samper), mentre a supportare l'unica punta Calleri dovrebbero esserci Tana, Jonathan Viera e il giovane Toledo, in ballottaggio con Momo. Ancora bocciato Halilovic, il talentino balcanico acquistato giovanissimo dal Barcellona, che nel suo girovagare per l'Europa (Sporting Gijòn e Bundesliga nel suo curriculum) non ha ancora trovato la sua dimensione. Forse al Las Palmas non servono i suoi colpi di talento, per ora estemporanei, ma una prova di solidità contro una squadra che vive un momento opposto e che ha meccanismi tattici consolidati.