Al giro di boa in Bundesliga la classifica è abbastanza sorprendente: dietro al solito Bayern in vetta c’è la coppia della Westfalia, Schalke e Dortmund, con la prima al secondo posto contro il pronostico di tutti. La squadra allenata dall’italiano Tedesco ha stupito tutti nel girone d’andata, raccogliendo 30 punti in 17 partite e lasciando tutte le squadre “normali” alle spalle almeno di 2 punti. Una squadra che rispecchia completamente il proprio allenatore: Tedesco non ha mai dato nulla per scontato e a soli 32 anni è tecnico di uno dei maggiori club tedeschi, al quale ha dato solidità, continuità ma pochi gol (peggiore tra le prime). Dopo una prima fase di rodaggio lo Schalke ha ingranato la marcia e si trova lì, ancorato ad un posto in Champions League alla fine del girone d’andata: cosa inimmaginabile ad inizio stagione ma che, con un Pjaca in più, può diventare realtà...
La prima chiave dell’ottima prima fase di campionato è, come detto, la solidità. Lo Schalke ha perso soltanto tre partite, di cui una contro i mostri del Bayern, ma tutte nel periodo iniziale della Bundesliga. Da dopo il 2-0 contro l’Hoffenheim, la squadra di Tedesco ha sempre o pareggiato o vinto, senza mai perdere uno scontro diretto contro le contendenti per un posto in Europa. È da qui che si evidenza la solidità di un gruppo che si basa su un ottimo mix di esperienza, talento e gioventù: Naldo e Burgstaller sono dei capisaldi dell’undici titolare che aiutano a migliorare i giocatori di maggior talento come Goretzka e Bentaleb ma che sono delle ottime fonti di ispirazione per far crescere i giovanissimi e anch’essi molto talentuosi come Harit e Kehrer, sempre più impiegati da Tedesco nell’ultimo periodo. Un gruppo che oltre a solidità ha dimostrato anche forza di volontà e grande impegno: caratteristiche che hanno aiutato la squadra a compiere delle vere e proprie imprese come ad esempio il pareggio per 4-4 acciuffato proprio all’ultimo secondo nel derby con il Dortmund, con il gol del capitano Naldo che più rappresenta questa squadra.
Un secondo posto meritato, quindi, ma ottenuto segnando solamente 28 gol. Poco, anzi, pochissimo per una squadra che ormai punta ad arrivare almeno in Europa ma che, facendo un paragone con le avversarie per la Champions, è incredibilmente dietro: il Dortmund ne ha segnati 39, il Leverkusen 34. Non sono molti di più ma permetterebbero allo Schalke di concedere qualcosina in più dietro dove i gol subiti sono 21, con una differenza reti di soli sette gol. Nel girone di ritorno va fatto sicuramente qualcosa di più: Tedesco lo sa e per questo ha già ottenuto dal mercato la prima carta per rafforzare l’attacco, e porta il nome di Marko Pjaca. Il croato deve ritrovare la forma dopo il grave infortunio al ginocchio, ma ha già dimostrato con la primavera della Juve una discreta condizione e una buona lucidità sotto porta: quello che serve ai Knappen per riuscire a portare a termine l’ottimo lavoro fatto fino ad ora, raggiungendo la Champions League.