Quinto nella classifica dell'ultimo Pallone d'Oro, miglior giocatore del Mondiale per Club appena conclusosi, Luka Modric è probabilmente l'uomo più importante del Real Madrid di Zinedine Zidane. Il centrocampista croato, al di là dei gol di Cristiano Ronaldo, è il giocatore che maggiormente impatta sui destini della sua squadra. Corre come un mediano d'altri tempi, si inserisce come una mezz'ala contemporanea, imposta l'azione sul breve e sul lungo con tocchi deliziosi, sa quando accelerare e quanto palleggiare: la password del gioco della Casa Blanca è sua, un po' come avviene per Andres Iniesta nel Barcellona. 

A tre giorni dal Clasico del Santiago Bernabeu, è giusto dare risalto a un fuoriclasse spesso lontano dalle luci dei riflettori, pedina fondamentale per gli ultimi successi internazionali del Real Madrid. Non è infatti un caso che Zinedine Zidane lo preservi spesso in vista delle gare più importanti, perchè un Real senza Modric è spesso una squadra senza faro, nonostante il tedesco Toni Kroos rappresenti un elemento perfettamente complementare. E del Clasico Modric ha parlato ieri, in un'intervista riportata dal quotidiano spagnolo AS: "Siamo in buone condizioni di forma - le sue parole - ci aspetta una gran partita prima delle feste di Natale. Siamo pronti alla sfida, sperando di poter accorciare in classifica nei confronti del Barcellona. Sono due squadre che dispongono di grandi giocatori, tutti in grado di decidere la partita in qualsiasi momento. Per noi sarà fondamentale essere uniti e compatti, giocare da squadra, senza lasciare molto spazio al Barcellona, perchè a campo aperto hanno giocatori che possono farti male. Per noi è sempre importante l'appoggio del pubblico madridista, speriamo che riescano a creare un gran ambiente, a dare tutto sugli spalti, come noi cercheremo di fare in campo, per poi essere contenti alla fine della partita". L'obiettivo di Modric e del Real è sempre uno solo: "Vincere tutti i titoli che ci sono in palio: in Liga faremo di tutto per rimontare, poi mancano la Champions League e la Copa del Rey, che non vinciamo da un paio di anni e che ci piacerebbe alzare ancora al cielo". Superato il confine dei trent'anni, è impossibile non fare un bilancio della sua carriera: "Ho sempre avuto molta fiducia nelle mie qualità, ho sempre voluto arrivare molto lontano, quindi direi che se mi avessero chiesto se sarei stato in grado di giocare nel Real Madrid, direi che sì, ci avrei scomesso anche da piccolo". 

"Qui ho trascorso tanti bei momenti. La mia firma per un club come il Real è un sogno che si è trasformato in realtà. Poi abbiamo vinto tanti titoli, soprattutto la Decima Champions League era molto attesa: forse è stato quello il momento più bello, anche se poi abbiamo vinto altri titoli, tutti indimenticabili. Dopo tante vittorie non è difficile mantenere la stessa mentalità: per carattere, voglio sempre ottenere di più, non sono mai soddisfatto. Finchè giocherò a calcio vorrò vincere, fa parte del mio carattere e della mia personalità: bisogna godersi il momento e approfittare delle occasioni a disposizione". Un Modric che confessa di voler chiudere la sua carriera al Real Madrid: "Il mio desiderio è questo: sarebbe un altro sogno, non ci sono molti giocatori che ci sono riusciti. Vedremo, perchè nel calcio le cose cambiano molto rapidamente e non si sa mai cosa può succedere: ovvio che mi piacerebbe chiudere qui". Spazio anche alla sua privata: "Trascorro molto tempo con la mia famiglia, con i miei tre figli. La mattina vado ad allenarmi, poi torno a casa e gioco con loro, come fanno tutte le persone che hanno dei bambini". Poi una serie di domande secche. Sportivo che più ammiri? "Michael Jordan". Una parola per definire Zidane? "Tranquillo". Una mania inconfessabile: "L'ordine". Un sogno per concludere la carriera: "Vincere qualcosa di importante con la Croazia". Da buon croato, Modric confessa infine di amare la pallacanestro e il tennis, ma è con il pallone da calcio che è diventato un fenomeno assoluto, del quale il Real Madrid degli anni d'oro non può fare a meno.