Cinque Palloni d'Oro e cinque gol. Cinque è il numero uscito ieri sulla ruota del Santiago Bernabeu, come i riconoscimenti portati in campo da Cristiano Ronaldo e come le reti messe a segno dal Real Madrid di Zinedine Zidane contro il Siviglia di Eduardo Berizzo (in panchina il suo vice Ernesto Marcucci). Per un pomeriggio, i merengues dimenticano i loro problemi offensivi, segnano due volte con Cristiano (uno squillo su rigore), si godono Kroos, Nacho e il giovane marocchino Achraf, autore di una buona prestazione sull'out di destra.
Alla vigilia del Mondiale per club di Abu Dhabi, Zinedine Zidane rispolvera il 4-4-2, lasciando fuori Isco, recuperando in extremis Jesus Vallejo in difesa accanto a Nacho e lanciando Achraf sulla banda derecha, con Marcelo dall'altra parte. I due di centrocampo sono Kroos e Modric, mentre Marco Asensio e Lucas Vazquez fanno da ali, con Benzema e Ronaldo di punta. Un sistema di gioco che sembra l'unico possibile quando Isco non è in campo e quando Casemiro (squalificato come Sergio Ramos e Dani Carvajal) è out per sanzioni disciplinari o scelte di turnover. La manita del Real si apre immediatamente, con Nacho, che deve solo depositare alle spalle dell'incolpevole Sergio Rico un pallone gestito malissimo da Luis Muriel su calcio d'angolo. Tutto troppo facile per il Madrid, che dilaga in contropiede, contro un Siviglia che si sbilancia in avanti ma non ha equilibrio, soprattutto non ha incisività nei suoi uomini offensivi, Franco Vazquez, Jesus Navas, Nolito e lo stesso Muriel. Sorride Zidane, perchè Ronaldo è più coinvolto, si muove perfettamente tra centrale e terzino su gran imbeccata di Marco Asensio, poi fa tris su calcio di rigore (fallo di mani in area con Marcelo protagonist), mentre il solo Benzema non riesce a centrare il bersaglio (nel secondo tempo colpirà anche un palo di testa). In quarantacinque minuti gli andalusi sono spazzati via dal campo, perchè al resto provvedono Toni Kroos, tedesco preservato per le grandi occasioni, al termine di un altro contropiede mortifero, rifinito da Lucas Vazquez, e il giovane Achraf, freccia acuminata sulla fascia destra, quella di un Nolito spento come i suoi compagni di reparto. Male, malisssimo il Siviglia, sotto di cinque reti dopo quarantacinque minuti, e nel secondo tempo interessato soprattutto a non veder appesantito il passivo.
E neanche il Real spinge oltre sull'acceleratore, consapevole che la trasferta di Abu Dhabi per la conquista del Mondiale del Club toglierà energie importanti alla squadra in vista del Clasico del 23 dicembre contro il Barcellona, partita nella quale non si avrà comunque eventualmente tempo per festeggiare la riconferma sul tetto del mondo. Le gerarchie di Zidane paiono dunque chiare: in attesa di capire se Gareth Bale sarà della rassegna iridata, il tecnico francese ha sdoganato il 4-4-2 come alternativa al sistema con Isco trequartista, ritrovando un Cristiano Ronaldo brillante atleticamente e volitivo come non mai in questa stagione. Solo quattro reti in Liga per il portoghese, che però ieri ha raggiunto il traguardo dei cinquanta gol messi a segno nell'anno solare 2017, motivo principale per il quale si è aggiudicato il suo quinto Pallone d'Oro (anche per il peso specifico di certe marcature, in particolar modo nelle fasi finali della Champions League). Ora negli Emirati il Real dovrà giocare presumibilmente due gare, considerando poco più di una formalità la semifinale contro l'Al Jazira, che ieri ha battuto 1-0 nei quarti i giapponesi dell'Urawa. I giornali madridisti plaudono al ritorno del Plan B, anche se in realtà di vere riserve in campo a brillare ieri c'erano solo Lucas Vazquez, veterano da questo punto di vista, Nacho, sempre affidabile, e un Marco Asensio ormai al livello dei titolari. Bene Achraf, unico dei nuovi e dei giovanissimi in campo dall'inizio, mentre Dani Ceballos e Marcos Llorente si sono dovuti accontentare delle briciole a gara ormai abbonantemente segnata. Discorso diverso per Jesus Vallejo, rimesso in piedi per contrastare l'emergenza difensiva delle ultime ore: il recupero di Varane sarà un obiettivo importante di questo Real di fine 2017, che vuole alzare un altro trofeo e poi affrontare Leo Messi e il suo Barcellona sul campo di casa.