Zinedine Zidane va avanti per la sua strada. A chi, pochi giorni fa, in particolare dopo la difficile trasferta sul campo del Getafe, gli chiedeva delle troppe "rotazioni" utilizzate in Liga (termine usato in Spagna per indicare il nostrano turnover), il tecnico transalpino rispondeva: "Rispetto l'opinione di tutti, ma continuerò ad agire come ho sempre fatto". Parole confermate dalle scelte di formazione di ieri, nella gara casalinga contro l'Eibar, poi vinta per 3-0 grazie all'autogol di Paulo Oliveira e alle reti di Marco Asensio e Marcelo.
Nonostante i cinque giorni trascorsi dall'ultimo impegno, in Champions League contro il Tottenham di Mauricio Pochettino (1-1), il tecnico transalpino ha continuato a mischiare le carte, a dimostrazione che ormai alla Casa Blanca il turnover è diventato quasi scientifico. Esentato - sinora - il solo capitan Sergio Ramos, oltre a un Cristiano Ronaldo alla spasmodica ricerca di gol (è fermo a un solo centro in Liga). Per tutti gli altri, ogni occasione è utile per riposare. Ecco così ieri in campo Kiko Casilla, secondo portiere richiamato in servizio dopo un altro infortunio al titolare Keylor Navas, per non parlare dei due terzini, ieri Nacho e Theo Hernandez. Il primo ha fatto rifiatare il giovane marocchino Achraf, a sua volta rimpiazzo di Dani Carvajal, ancora ai box per i postumi di un virus influenzale complicato da una pericardite, mentre il secondo ha dato ossigeno a Marcelo, reduce da infortunio muscolare ma comunque entrato nella ripresa a sigillare il risultato. A centrocampo, spazio a Casemiro e Luka Modric, che però erano rimasti fuori una settimana prima all'Alfonso Coliseum contro il Getafe, con Toni Kroos in panchina: al posto del tedesco, spazio a Dani Ceballos, ex Betis Siviglia, mezz'ala di destra, con Modric dirottato sul lato opposto. In avanti, anche Karim Benzema ha ricevuto lo stesso trattamento di Marcelo, in panchina dopo un infortunio di circa un mese, sostituito di fatto da Marco Asensio, mentre Isco e Ronaldo sono stati confermati titolari. Cambiando l'ordine dei fattori, non è cambiato il risultato delle ultime quattro partite in Liga, con una vittoria conquistata agevolmente contro un Eibar volenteroso e ben organizzato, ma mai in grado di impensierire realmente la pur porosa e disattenta difesa merengue, nella quale ha dominato Raphael Varane, forse alla miglior stagione della sua carriera in maglia blanca.
Al resto hanno provveduto lo sciagurato Paulo Oliveira, che ha infilato il suo portiere Dmitrovic proprio quando il Santiago Bernabeu avrebbe potuto cominciare a mormorare per un vantaggio che non arrivava, poi Marco Asensio, a segno di sinistro dopo un grande azione rifinita da Isco, anche in questo caso con gentile partecipazione di un avversario, lo stesso Dmitrovic, autore di una papera da highlights. In una serata messasi subito bene con il minimo sforzo, da segnalare il contributo di Dani Ceballos, giovane ex Betis voglioso di mettersi in mostra, in campo come mezz'ala destra, con Modric spostato dall'altra parte, senza che il cambiamento abbia modificato però la prestazione del croato, come al solito tra i migliori in campo. Ceballos è cresciuto nel corso della partita, e l'impressione è che sarà ancora lui la prima alternativa agli interni di centrocampo fino al ritorno dell'infortunato Mateo Kovacic. Nacho e Theo Hernandez hanno spinto senza fare sfraceli, Asensio ha segnato e si è mosso come di consueto, duettando bene con un Isco sempre più padrone del campo, mentre il solo Cristiano Ronaldo ha dato segni di irritazione per un gol tanto cercato quanto mai trovato. CR7 vive ormai per i numeri, sua ossessione, e in partite del genere il sigillo personale viene considerato imprescindibile dallo stesso portoghese, anche a scapito di una più fluida rifinitura delle azioni di attacco, sviluppatesi comunque in maniera spettacolare, come avvenuto per il terzo gol di Marcelo. Tutto nato da una gran giocata di Modric sul lato mancino, che ha lanciato Theo Hernandez, a sua volta abile a dare il là a un fantastico duetto tra Benzema e il brasiliano, concluso con un mancino adagiatosi nell'angolino. Ora il Real vivrà una settimana di relativa tranquillità, con l'impegno di Copa del Rey contro il Fuenlabrada, prima di rituffarsi in una difficile rincorsa in campionato.