Da fortino inespugnabile, il Santiago Bernabeu si è recentemente trasformato in ostacolo da superare per il Real Madrid di Zinedine Zidane. Diverse le gare di questa stagione in cui i merengues hanno faticato a fare risultato pieno sul campo di casa. Non solo in campionato (pareggi con Valencia e Levante, sconfitta con il Betis Siviglia), ma anche in Champions League, manifestazione nella quale martedì scorso il Tottenham di Mauricio Pochettino è riuscito a imporre l'1-1 ai campioni d'Europa.
Ecco perchè il test di stasera in Liga (nona giornata) va al di là della sola prova tecnico-tattica contro l'Eibar di Josè Luis Mendibilar, ma è soprattutto un'occasione per dimostrare che l'ansia e il nervosismo nel giocare davanti ai propri tifosi partite contro avversari che si chiudono non è un problema insolubile per il Madrid. Real che ha necessità di guadagnarsi i tre punti dopo le vittorie di ieri di Barcellona e Valencia, rispettivamente contro Malaga e Siviglia, e che, come è ormai consuetudine, potrebbe presentarsi con qualche cambio di formazione rispetto alle ultime uscite. I blancos hanno giocato martedì e attendono in settimana di disputare la prima stagionale di Copa del Rey, quindi per una volta le rotazioni di Zidane potrebbero essere limitate. In porta Kiko Casilla, al posto di un nuovamente infortunato Keylor Navas, mentre in difesa sarà confermato il marocchino Achraf, che ha convinto in queste ultime partite di assenza di Dani Carvajal. Con lui spazio al capitano Sergio Ramos, che potrebbe essere affiancato da Nacho in caso di turno di riposo concesso a Varane. Sull'out mancino ballottaggio Marcelo-Theo Hernandez. Ma è a centrocampo che Zidane sembra non fidarsi ancora delle alternative a disposizione, soprattutto dopo il k.o. di Mateo Kovacic: ecco perchè Casemiro, Luka Modric e Toni Kroos sono dati in vantaggio sui vari Marcos Llorente e Dani Ceballos. In avanti Isco preferito ad Asensio, con Cristiano Ronaldo e Karim Benzema di punta. Attesa per la prova del francese, criticatissimo in settimana per i pochi gol segnati in quest'inizio di stagione, ma difeso a spada tratta dal suo allenatore.
Dall'altra parte, i baschi dell'Eibar di Josè Luis Mendilibar, quart'ultimi in classifica a soli sette punti. 5-4-1 il modulo scelto per giocarsela al Bernabeu, con la speranza di portar via un pareggio dal campo dei campioni di Spagna. Tra i pali il secondo portiere Dmitrovic, esterni difensivi Capa e Juncà (dubbio Josè Angel), centrali Paulo Oliveira, Galvez e Arbilla (Lomban verso la panchina), in mediana Dani Garcia ed Escalante, uomo di fatica e sostanza, con Joan Jordàn e il giapponese Inui a supporto dell'unica punta Sergi Enrich. Sacrificati per l'occasione Kike, Charles, Ruben Pena e Bebè, tutti dati come riserve, in una squadra che prova a compattarsi partendo dalla fase difensiva, facendo densità nella propria metà campo. Non è più - per ora - l'Eibar delle ultime due stagioni, che sorprendeva l'intera Liga giocando un calcio sbarazzino e rimanendo stabilmente tra le prime dieci: il momento e l'intera annata richiedono concretezza e punti salvezza. Facile da immaginare il copione della gara, con il Real Madrid che spingerà sin dai primi minuti per trovare il gol del vantaggio, mentre i baschi confideranno nel trascorrere del tempo per far affiorare ansia e nervosismo nei loro avversari e nel pubblico del Santiago Bernabeu, in modo tale da far aumentare le incertezze casalinghe dei blancos, per i quali il giocatore chiave rimane il malagueno Isco, insieme a Modric e Marcelo vero uomo di inventiva della squadra. Ronaldo è tornato al gol la settimana scorsa, ma al Bernabeu è ancora a secco (in Liga), complice la squalifica di inizio stagione: da lui (e da Benzema) la aficiòn merengue attende maggiore concretezza sotto porta, anche per dimenticare le occasioni sprecate contro il Tottenham.