Dopo un inizio di campionato caratterizzato da quattro giornate di squalifica (comminategli dopo l'espulsione subita nel Clasico d'andata della Supercoppa spagnola) e da un mese a secco di gol, Cristiano Ronaldo è tornato a sbloccarsi ieri in Liga, nel momento più importante, all'84' della sfida in trasferta contro il Getafe, al Coliseum Alfonso Perez, mettendo a segno la rete della vittoria del suo Real Madrid, in difficoltà per l'intero arco della sfida.
Per CR7 si tratta di una vera e propria redenzione, perchè proprio il portoghese, dopo il gol del pari del Getafe (tocco di Molina, Nacho e Marcos Llorente al 53') si era divorato un'occasione clamorosa, mandando fuori di sinistro una palla da appoggiare tranquillamente in rete alle spalle di Guaita. Se i merengues non fossero riusciti a vincere il mini-derby di Madrid, i problemi in fase realizzativa di Ronaldo sarebbero stati amplificati a dismisura. Invece, grazie a una gran giocata del subentrato Isco, il Pallone d'Oro in pectore ha avuto la possibilità di riscattarsi, muovendosi in profondità alle spalle del suo difensore, per poi colpire bene di collo destro e segnare il gol che è valso la vittoria a un Real comunque poco convincente. Ancora una volta Zidane ha varato il suo turnover semi-scientifico, schierando un undici quasi inedito. In porta Kiko Casilla (out l'infortunato Keylor Navas), con il marocchino Achraf a sostituire Dani Carvajal, Nacho a dare un turno di riposo a Varane, e Sergio Ramos e il rientrante Marcelo a completare la difesa. Marcos Llorente ha invece rimpiazzato Casemiro, in un 4-4-2 che ha previsto Toni Kroos come secondo centrocampista centrale, Marco Asensio e Lucas Vazquez esterni, lo stesso Ronaldo e Karim Benzema di punta. Il ritorno in campo dell'attaccante francese è stato (e sarà) un vero toccasana per Cristiano, che dai movimenti dell'ex Lione trae enorme beneficio, soprattutto in questa fase della carriera in cui è lui ad essere l'uomo d'area di rigore, mentre i compagni di squadra si limitano ad assisterlo con tocchi e passaggi smarcanti. Troppo scolastico però il Madrid della prima frazione di ieri, nonostante il vantaggio all'intervallo, grazie a un gol di Benzema, favorito da un rimpallo fortunoso.
La Casa Blanca continua però a non riuscire a sciorinare il meglio del suo repertorio in Liga, al punto che anche la vittoria al Coliseum Alfonso Perez è stata in discussione fino alla fine. Colpa di una manovra lenta e spesso senza guizzi, con il solo Lucas Vazquez attivissimo ed elettrico, mentre Marco Asensio è parso a lungo intristirsi sull'out di sinistra, dove anche Marcelo ha mostrato di non essere al top della condizione. Senza Luka Modric, risparmiato per la Champions League, al Real sono mancate le accelerazioni del suo terzino brasiliano, vero e proprio playmaker ombra dal lato mancino del campo. Al resto ha provveduto l'ottima organizzazione tattica del Getafe, che ha chiuso bene gli spazi in difesa ed è ripartito in contropiede ogni volta che se ne è presentata l'opportunità. Tra i migliori in casa Real, ancora una volta il giovane Achraf, che non sta facendo rimpiangere Carvajal: diligente e preciso, il marocchino è stato attento nelle diagonali difensive, senza dimenticarsi di spingere con continuità nella metà campo avversaria, in tandem con Lucas Vazquez. Ma a cambiare volto alla partita è stato come al solito Isco, subentrato a un quarto d'ora dalla fine (proprio per Lucas), con Theo Hernandez e Borja Mayoral a rilevare gli sfiniti Marcelo e Benzema. L'andaluso ha acceso la luce in un paio di circostanze: prima ha cercato un taglio profondo di Achraf, poi ha imbeccato Ronaldo per il gol vittoria, dimostrandosi sempre più uomo indispensabile per il suo Real, in particolar modo quando manca Luka Modric. Ora i merengues sono attesi in Champions League dal Tottenham di Pochettino: contro gli Spurs rientreranno il croato, Varane e Casemiro, non Bale e Carvajal. In dubbio Keylor Navas, mentre Marcelo e Benzema dovranno mettere altri minuti nelle gambe.