Continuano ad arrivare, a getto continuo, i rinnovi di contratto dei giocatori più importanti della rosa del Real Madrid, secondo una politica chiara, quella di blindare i titolari che hanno contribuito al raggiungimento dei successi nazionali e internazionali degli ultimi anni. Dopo le estensioni della scorsa settimana di Isco e Marcelo, è stato oggi il terzino destro Dani Carvajal a parlare del suo futuro, ancora con la camiseta blanca fino al 2022 (era in scadenza 2020), con una clausola rescissoria superiore ai 350 milioni di euro. Secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo AS, ora il club merengue ha in programma di rinnovare il contratto anche all'allenatore, Zinedine Zidane, e al centravanti titolare, Karim Benzema (nonchè al jolly difensivo Nacho).

Presentato con parole al miele dal Direttore delle Relazioni Istituzionali del Club Emilio Butragueno, Carvajal ha risposto alle domande dei giornalisti intervenuti in conferenza stampa al Santiago Bernabeu: "Ringrazio innanzitutto Don Emilio per le parole che ha pronunciato nei miei confronti - dice il laterale destro - tutto ciò che ha detto fa parte della mia vita. Si tratta della realizzazione di un sogno, non potrei essere più felice, questo è un altro giorno da ricordare per me. Prolungo il contratto con il club della mia vita: ho avuto la fortuna di vincere diversi titoli con il Real, ma ho già voglia di tornare ad aggiudicarmeli. Alla fine della mia carriera mi piacerebbe conquistare il massimo dei trofei possibili ed entrare nella storia di questo club. Non è facile, ma questo ciclo del Madrid ce la sta facendo. Il giorno in cui mi ritirerò mi piacerebbe che la gente sapesse che ho dato tutto per questa società, e che tutti fossero orgogliosi di me. Ho avuto offerte da altri club, ma quando qualcuno ha una posizione così chiara come l'ho avuta io, non perde tempo ad ascoltarle. Grazie a Dio il club ha fiducia in me. Non ero d'accordo sull'inserimento della clausola rescissoria, ma è talmente alta che nessun altro club potrà portarmi via da qui. In questi anni ho provato emozioni forti, soprattutto in un altro giorno come quello di oggi, il giorno della mia presentazione. Ricordo gli sforzi della mia famiglia, i miei, svegliarmi e andare ad allenarmi sotto la pioggia. Tutto questo è merito loro, sono momenti che uniscono le famiglie e ti fanno vivere un sogno. In una carriera ci sono momenti belli e brutti, ma bisogna sempre continuare a crederci. Abbandonare il club fu una decisione difficile, ma anche la migliore per crescere. Poi sono tornato con maggiore fiducia nei miei mezzi, e Zidane ha sempre scommesso su di me. Non posso far altro che ringraziarlo completamente: il cambio di allenatore ha fatto sì che la mia fiducia crescesse ulteriormente, e questi sono i risultati. E' un tecnico splendido".

Qualche battuta anche su Borja Mayoral, altro giovane della cantera salito ieri agli onori delle cronache per la prestazione dell'Anoeta di San Sebastiàn contro la Real Sociedad (gol e autorete procurata per l'1-3 finale): "Mi sembra che per ora stiamo avendo carriere abbastanza simili, siamo entrambi del sud di Madrid. Ieri ha fatto un enorme passo in avanti, per chiudere la bocca ha tutti coloro i quali non confidavano in lui. E' un gran giocatore, dà tutto quotidianamente, è questa la base del suo lavoro". Un Carvajal che quest'anno non ha una riserva alle spalle, come negli ultimi anni, quando il brasiliano Danilo gli faceva da backup. Ma il numero due merengue lancia un altro giovane della cantera: "C'è Achraf che ha un grande futuro ed è pronto per far bene. Sinora ho giocato molto e spero di continuare a farlo, ma dovrò anche gestirmi, perchè non vorrei infortunarmi in un anno così importante per me (ci sono anche i Mondiali a fine stagione, ndr)". Poi un messaggio a tutti i giovani del Real e un pensiero sul suo futuro, magari da capitano della Casa Blanca: "Sono orgoglioso di essere d'esempio a tutti questi canterani, è fantastico esserlo nel club in cui sono cresciuto da quando ero bambino. Raccomando a tutti umiltà e fede in ciò che possono ottenere. Nella cantera ci sono molto ragazzi potenzialmente adatti alla prima squadra. Io capitano? Sì, ci ho pensato, è qualcosa che ho sempre immaginato, ma solo dentro di me. Sergio Ramos ci sta rappresentando in modo meraviglioso, ma un giorno mi piacerebbe". Nessuna polemica infine con Josè Mourinho, l'allenatore che non ebbe fiducia nel Carvajal degli esordi: "All'epoca non vide pronto per aiutare il Real Madrid. Così me ne andai, poi tornai e le nostre strade si separarono in modo tale che ognuno potesse fare al meglio il suo lavoro".