L'estate trionfale del Real Madrid è già finita. Messi in archivio i successi in Supercoppa Europea (contro il Manchester United) e spagnola (contro il Barcellona), la squadra di Zinedine Zidane deve ora fronteggiare un avvio di Liga ad handicap, con due pareggi consecutivi al Santiago Bernabeu - con Valencia e Levante - che l'hanno fatta sprofondare a quattro punti dagli arcirivali blaugrana, nonchè dai baschi della Real Sociedad, prossimi avversari della Casa Blanca domenica prossima all'Anoeta di San Sebastiàn.
E' un Real su cui piovono critiche, quello incapace di andare oltre l'1-1 contro il neopromosso Levante. Critiche all'allenatore, colpevole di aver esagerato con il turnover, ormai un suo marchio di fabbrica, e alla società, rea di aver smantellato le seconde linee della scorsa stagione, lasciando sguarnito il reparto offensivo. E sono infatti dei merengues meno reattivi rispetto all'ultima temporada, quelli che hanno raccolta la miseria di due punti nelle ultime due gare casalinghe. Squadra lenta, costretta a fare a meno di Raphael Varane in difesa e di Cristiano Ronaldo in attacco (portoghese squalificato, per la furia di giocatore e società), cui contro il Levante sono stati lasciati a riposo punti di riferimento del calibro di Luka Modric, Casemiro, Isco e Gareth Bale. I sostituti non sono al momento all'altezza, perchè Nacho è un ottimo tappabuchi, ma non può trasformarsi nell'alter ego di Varane o Ramos, perchè Marcos Llorente è ordinato e geometrico, ma ha bisogno di tempo per ambientarsi a Valdebebas, e perchè Theo Hernandez, il francesino strappato ai cugini dell'Atletico Madrid, necessita di campo per esprimersi al meglio, condizione questa impraticabile contro una squadra asserragliata nella sue trequarti come il Levante. A ciò si aggiunga la mancanza di un rimpiazzo di Carvajàl, l'assenza - per scelta tecnica - del talentino Dani Ceballos, i problemi di Gareth Bale: il prodotto è un Real Madrid lontano da quello dominante di solo poche settimane fa. I quattro punti già persi dal Barcellona sono pochi se si considera che siamo a settembre, molti per avversari affrontati e modalità di svolgimento delle partite. Facile riconoscere i merengues de gala da quelli svagati di sabato al Bernabeu: sufficiente dare un'occhiata all'atteggiamento difensivo, alle distanze tra i reparti, alla dormita dello stesso Dani Carvajàl sul gol di Ivi Lopez.
Ma è anche dall'altra parte del campo che si colgono incertezze e difficoltà. L'assenza di Cristiano Ronaldo, Pallone d'Oro in pectore, ha fatto comprendere a tutti quanto alla Casa Blanca manchi uno stoccatore d'area, un uomo che finalizzi la mole di gioco costruita a centrocampo e sugli esterni. Karim Benzema sta trascorrendo un periodo di scarsissima vena realizzativa, sottolineato dall'irritazione del Santiago Bernabeu nei suoi confronti, accentuato da un infortunio ancora da valutare, che sabato ha lasciato il Real senza una punta di ruolo. Ha provato a calarsi in quella posizione Gareth Bale, con risultati alterni. Il gallese dà il meglio di sè quando può esprimersi in velocità, risulta invece impalpabile se chiuso al centro, in spazi intasati e in aree di rigore affollate. Ecco perchè, sulle pagine della stampa di Madrid comincia ad accendersi il dibattito sul "nueve" del Real: con Benzema in difficoltà, la cessione di Alvaro Morata al Chelsea, non rimpiazzato in rosa, è un rimpianto per l'intero madridismo, che peraltro aveva sempre mostrato di adorare il canterano, per impegno e media realizzativa. Non bastasse l'impatto che Morata sta avendo in Premier League con la maglia dei Blues, in queste prime settimane di stagione anche il dominicano Mariano, altra punta ceduta quest'estate (con diritto di recompra) sta facendo meraviglie al Lione, alimentando dubbi e perplessità sulla costruzione del reparto avanzato di un Real che può contare su un Marco Asensio sempre più consapevole, ma ch non è un attaccante. Intanto, per la sfida di Champions League contro l'Apoel Nicosia, mercoledì al Bernabeu, Zidane ritroverà Ronaldo, Modric e Casemiro, con Isco di nuovo titolare: il miglior modo per rimettersi in moto dopo una falsa partenza.