Quattro punti di divario dopo tre giornate in un campionato normale sarebbero un distacco gestibile. Nella Liga, però, non è così. In una lega dove la corsa è un testa a testa con buone possibilità di flirtare con la tripla cifra ogni anno, quattro punti persi in tre giornate sono un'enormità, specialmente se in due gare abbordabili, bollate con un cerchietto verde sul calendario come ordinaria amministrazione. Il Real Madrid potrebbe rimpiangere questi due pareggi che hanno seguito la vittoria di La Coruna alla prima giornata: 2-2 con il Valencia, con salvataggio di Asensio, e soprattutto 1-1 con il Levante. Due stop casalinghi caratterizzati da alcuni punti in comune, come una situazione di svantaggio da recuperare, una formazione un pizzico rimaneggiata, ma soprattutto l'assenza di Cristiano Ronaldo e i fischi del Madridismo a fine gara.

Fonte immagine: Twitter @RealMadrid
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Quello di ieri, tra i due, è sicuramente il più grave. Il Levante gioca una partita ordinata, da classica piccola che si presenta al cospetto della più forte del mondo e decide di aggredirla con parsimonia, pensando soprattutto a tappare gli spazi sulla trequarti e non far ricevere gli attaccanti. Benzema, in campo da titolare con Vazquez, Asensio e Marcelo a supporto, non è particolarmente in palla ma con i suoi movimenti riesce a generare buone occasioni. Il suo infortunio e l'assenza di Borja Mayoral, escluso per scelta tecnica, costringono Zidane a rischiare Bale da prima punta, esperimento che finisce per fallire miseramente. Nemmeno con il supporto di Asensio e di Isco, per la verità meno vivaci rispetto alle abitudini, il gallese riesce ad essere insidioso e guadagnarsi gli applausi del Bernabeu - se non al momento della sostituzione.

L'ennesima bocciatura dell'ex Tottenham, che deve chiaramente entrare ancora in condizione (raramente è arrivato in forma già a settembre), riapre la ferita aperta riguardo l'assenza di Cristiano Ronaldo, che sta ancora scontando la squalifica di cinque giornate comminatagli dopo la Supercoppa Spagnola d'andata. Senza di lui, il Real Madrid è riuscito a produrre sei reti in tre partite di Liga, sotto media rispetto allo scorso anno. Non sono state soltanto le reti a mancare, ma anche la capacità di essere decisivo: soltanto Toni Kroos ieri ha mostrato nel finale di essere lucido, tanto che l'ultimo tentativo del match è stato suo ed è finito sul palo.

Troppe, probabilmente, le rotazioni attuate da Zidane, anche se in parte obbligate. Vazquez, Llorente e Theo sono stati i tre nomi "a sorpresa" che non hanno pagato, Marcelo ha perso la testa nel finale facendosi espellere per una mezza scarpata ad un avversario. La squadra ha estremo bisogno di Ronaldo, ha bisogno del proprio miglior giocatore per vincere le partite. Perché sì, la prestazione di ieri è stata a tratti importante in relazione al turnover, ma il risultato condanna il Real, che deve già inseguire il Barcellona a -4.