Real Madrid, è sparito il Plan B

Il pari contro il Valencia ha evidenziato i limiti numerici della rosa merengue, privata in estate di diversi elementi chiave, non adeguatamente rimpiazzati.

Real Madrid, è sparito il Plan B
Dani Carvajl in azione contro il Valencia. Fonte: LaLiga.es
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Di Andrea Russo Spena

C'era una volta il Plan B del Real Madrid, l'once di riserva che Zinedine Zidane utilizzava nelle trasferte di campionato per preservare i suoi migliori giocatori in vista delle gare di "gala" di Liga e Champions League. Una panchina di lusso, riversata in campo secondo un turnover scientifico, che ha fatto le fortune dei merengues della passata stagione, grazie al rendimento di elementi come Alvaro Morata, James Rodriguez, Marco Asensio, Lucas Vazquez, Isco, Mateo Kovacic, Danilo, Nacho, Pepe, Casilla e persino Fabio Coentrao.

Del Plan B di quel Real, così denominato per essere l'alternativa alla BBC e ai titolari, quest'anno è rimasto ben poco. Morata e James sono stati ceduto a due big europee, Chelsea e Bayern Monaco, Danilo finito al Manchester City di Pep Guardiola, Coentrao e Pepe sbolognati come due pezzi da museo, rispettivamente allo Sporting Lisbona e Besiktas, mentre Isco è divenuto nel tempo titolare, a spese dell'infortunato Gareth Bale (ora è Cristiano Ronaldo a stare a guardare causa squalifica di cinque giornate rimediato nel Clasico d'andata di Supercoppa spagnola). Rimangono dunque a disposizione di Zidane i pretoriani Nacho, Kovacic e Lucas Vazquez, con Marco Asensio che si è ormai guadagnato i gradi di talentino in grado di fare la spola tra banquillo e prato verde. Ne è derivata una versione ridotta della rosa del Real Madrid, anche perchè i nuovi elementi del vecchio Plan B non sembrano essere all'altezza dei precedenti, almeno sino a questo momento. Eccezion fatta per Kiko Casilla, secondo portiere e dunque soggetto a momenti di stop più lunghi rispetto ai giocatori di movimento, in difesa sono giunti i soli Jesus  Vallejo e Theo Hernandez, rispettivamente di ritorno dal prestito all'Eintracht e dai cugini dell'Atletico Madrid. Sono loro, insieme al jolly Nacho, le uniche alternative ai titolari Dani Carvajàl, Raphael Varane, Sergio Ramos e Marcelo. Un reparto corto, se si considera che il francese è da sempre esposto a infortuni, che il capitano andaluso incappa spesso in squalifiche più o meno lunghe, e che Carvajal non ha un sostituto naturale, in quanto il suo posto dovrebbe essere preso da Nacho, adattabile a terzino ma non esterno puro. Situazione che è stata sottolineata dall'emergenza patita domenica contro il Valencia: out i due titolari centrali, con Vallejo fuori causa, Zidane è stato costretto ad arretrare Casemiro al fianco di Nacho, in una soluzione contingente che non ha convinto, non solo per il risultato (2-2 pirotecnico al Bernabeu).

Diversa la composizione del reparto di centrocampo, dove ruoli e gerarchie sembrano meglio definiti. Luka Modric e Toni Kroos sono le mezze ali titolari, Casemiro è ormai inamovibile davanti alla difesa, e ognuno dei tre centrocampisti di partenza ha (almeno) un rimpiazzo affidabile. Da Mateo Kovacic, utilizzabile anche come centrale, a Marcos Llorente, volante puro, passando per il nuovo acquisto Dani Ceballos, talento giovane strappato in estate al Betis Siviglia. Senza considerare che anche Isco, come accaduto proprio contro il Valencia, può all'occorrenza arretrare nella sua vecchia posizione di mezz'ala, quella cucitagli addosso da Carlo Ancelotti e a lungo lasciatagli interpretare anche da Zizou. Ma il principale problema della rosa del Madrid, quantomeno nella percezione dei tifosi e dei media, risiede attualmente nella mancanza di un'alternativa credibile a Karim Benzema, il lunatico centravanti francese sponsorizzato dal presidentissimo Florentino Perez. L'ex Lione rimane elemento fondamentale per gli equilibri offensivi della Casa Blanca, in particolar modo per la convivenza con Cristiano Ronaldo, ma la sua ciclica idiosincrasia con il gol può causare giornate storte, in cui il transalpino ha le polveri bagnate e il mirino scentrato. Non può tranquillizzare nessuno la presenza alle sue spalle dello scalpitante Borja Mayoral, altro giovane della cantera, utilizzato come nuovo Alvaro Morata, specie se i sogni di inizio estate riguardavano punte del calibro di Kylian Mbappè e Sergio Aguero. C'è infine il caso Gareth Bale: in difficoltà dal punto di vista fisico ed emotivo, il gallese fatica a ritrovarsi, dopo una serie lunghissima di infortuni, al punto che a Madrid è già partita la campagna mediatica a favore di Asensio (ma, quando tornerà Ronaldo, il posto del numero undici dovrebbe spettare a Isco). Su Bale pare esserci ancora l'interesse del Manchester United, con un'offerta da 105 milioni. Troppo tardi per imbastire un'operazione del genere, così come per tappare diverse falle aperte da un mercato al risparmio.