Dopo una travagliata stagione di seconda divisione, conclusasi con una promozione anche sofferta, l'Hannover torna in Bundesliga con le migliori intenzioni possibili e la volontà di tornare ai fasti di inizio decennio, quando la squadra ha raccolto due partecipazioni all'Europa League. La scorsa è stata un'annata non del tutto stabile: con una rosa certamente attrezzata, è stato strappato col brivido un secondo posto valido per la promozione diretta, scongiurando il rischio playout ed avendo la meglio del Braunschweig in una sfida ravvicinata geograficamente (le due città distano circa 60 km).

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Alla fine l'avvento di André Breitenreiter, uomo di casa ad Hannover (ci ha giocato e vinto una storica Coppa di Germania nel 1992) specialista in promozioni avendo portato il Paderborn nella massima serie, ha fatto andare tutto per il meglio e riportato la squadra in Bundesliga. La rosa però, al momento, offre pochissime garanzie, peraltro tutte concentrate nel reparto arretrato: Salif Sané è l'uomo di punta ed è affiancato da una giovane promessa come Anton, mentre sulle fasce i due nuovi arrivi Korb ed Osztrolek, il primo pagato 3 milioni di Euro al Gladbach ed il secondo svincolato, possono dare sicurezza e corsa.

A centrocampo si va verso la conferma del duo composto da Bakalorz e Schmiedebach, con Pirmin Schwegler primo back-up, con Prib e Klaus sulle fasce. Tutti elementi di medio valore, con pochi margini di miglioramento: dovrà essere la diligenza a fare da padrona. ll reparto che invece ha enorme bisogno di forze fresche è l'attacco, al momento piuttosto disastrato: Karaman è un'ala prestata alla fase offensiva ma come seconda punta può andare bene, sebbene abbia tutto da dimostrare; Harnik è invece più celebre per i gol sbagliati che quelli realizzati - e non devono ingannare i 17 timbri dello scorso campionato.

Anche il rinforzo tra i pali, Esser, pagato 2 milioni e prelevato dal Darmstadt, non sembra ancora del tutto sicuro per salvare una squadra di Bundesliga. La forza dell'Hannover dovrà quindi essere l'organizzazione collettiva, soprattutto in fase difensiva: limare al minimo i gol subiti per poi cercare di giocare in contropiede. Il cinismo non è la peculiarità degli interpreti, ma la forza difensiva può essere un punto a favore: 32 gol subiti l'anno scorso in 2.Bundesliga, miglior difesa del torneo. Certo, al piano di sopra sarà un'altra cosa, ma da qualche parte bisognerà pur cominciare...