Ancora una volta l’Atletico Madrid comincia la stagione da terza incomoda, con la forte volontà di ripetere la splendida annata 2013-14. Dopo il titolo di Campione di Spagna conquistato quell’anno ed i due terzi posti nei due seguenti, i Colchoneros si sono dovuti accontentare ancora della terza piazza nel campionato concluso lo scorso maggio.
A differenza delle due precedenti però, l’ultima qualificazione diretta in Champions League è stata sudata fino alla fine, in un lungo duello con il Siviglia. Gli uomini di Diego Pablo Simeone hanno avuto un ottimo inizio, balzando in testa alla settima giornata e rimanendo al comando per due turni; la sconfitta subita al Sanchez Pizjuan contro la squadra di Sampaoli alla nona giornata frena i rojiblancos, che incappano in una serie di risultati negativi fino alla sosta natalizia – solo 3 vittorie nelle successive 7 giornate – sprofondando al sesto posto. Nel 2017 l’Atletico cambia marcia e risale prepotentemente: una sola sconfitta – contro il Barcellona – da gennaio ad aprile, con 4 pareggi e 12 vittorie, compresa quella nello scontro diretto con il Siviglia che permette ai Colchoneros di avvicinarsi e poi sorpassare gli andalusi la giornata successiva. La sconfitta casalinga contro il Villarreal il 25 aprile è indolore perché dietro i sevillistas rallentano e l’Atleti si conferma la terza forza della Liga per il terzo anno consecutivo.
Anche nelle coppe il cammino degli uomini del Cholo è notevole: la corsa in Copa del Rey si ferma in semifinale, contro il Barcellona che alzerà poi il trofeo, così come quella in Champions League, stoppata dai futuri Campioni d’Europa del Real Madrid. In particolare, la campagna europea ha dato l’ennesima conferma della dimensione acquisita dall’Atletico Madrid: la fase a gironi si conclude con la vittoria del proprio raggruppamento, davanti al Bayern Monaco di Carlo Ancelotti, mentre nella fase ad eliminazione diretta gli avversari eliminati sono il Bayer Leverkusen – pratica già risolta nella gara della BayArena all’andata, vinta per 4-2 – ed il Leicester Campione d’Inghilterra, prima di inciampare su Cristiano Ronaldo e compagni, senza dimenticarsi di far sudare la qualificazione ai Blancòs nella partita di ritorno.
Nessun acquisto, almeno fino a gennaio
Il blocco del mercato imposto dalla FIFA non ha consentito al presidente Enrique Cerezo di regalare nuovi innesti a Simeone, eccezion fatta per Vitolo, prelevato dal Siviglia ma girato in prestito al Las Palmas fino a gennaio, quando i Colchoneros potranno di nuovo tesserare giocatori; ci si aspetta uno sviluppo anche sulla questione relativa a Diego Costa, in rotta con il Chelsea, che ha dichiarato apertamente di volere solamente un ritorno sulla sponda rojiblanca di Madrid. La grande certezza resta, come sempre, il condottiero: questa estate più che mai il Cholo è stato in bilico, con le sirene estere – soprattutto dalla Milano interista – allettanti, ma l’argentino ha deciso di restare almeno per un altro anno, motivato anche dalla vera novità per la nuova stagione. Dopo 51 anni, lo stadio Vicente Calderòn ha chiuso i battenti e la nuova casa dell’Atletico Madrid si sposta di qualche km a nord-est, all’Estadio Olimpico de Madrid, meglio conosciuto come la Peineta, che diventerà, per motivi di sponsorizzazione, Wanda Metropolitano: la data del debutto nel nuovo impianto è fissata per il 17 settembre, contro il Malaga, quando i lavori di ristrutturazione saranno ultimati.
Anche la punta di diamante, Antoine Griezmann, ha deciso di rimanere per riconoscenza, nonostante fosse conteso dalle big, per non lasciare la squadra senza un grande centravanti per via del suddetto blocco del mercato. Hanno salutato invece solamente degli esuberi, o quasi, come Theo Hernandez, finito ai cugini del Real Madrid per 30 milioni di euro, Oliver Torres, acquistato dal Porto per altri 20 milioni, o come Kranevitter e Manquillo, passati rispettivamente allo Zenit ed al Newcastle per un totale di 13 milioni.
Su chi punterà il Cholo
Questi movimenti permettono dunque a Simeone di gestire praticamente la stessa rosa dello scorso anno, con l’undici titolare che non si discosta da quello utilizzato la passata stagione: la porta è difesa da Oblak, la linea a 4 davanti a lui è composta da Juanfran, Savic, Godin e Filipe Luis; il capitano Gabi e Saùl faranno da filtro, con Carrasco e Koke sugli esterni, mentre la coppia d’attacco è formata da Griezmann e da uno fra Torres e Gameiro. Il super Europeo Under 21 in Polonia è valso a Saùl Ñiguez un lunghissimo rinnovo fino al 2026 e ci si aspetta decisamente un salto di qualità del classe ‘94, che già ha fatto intravedere doti da fuoriclasse ma forse senza quella continuità necessaria per la consacrazione definitiva; discorso simile da fare per Yannick Ferreira Carrasco, anche lui ad un passo dall’Olimpo dei grandissimi.
Chi può essere annoverato già fra i grandissimi è sicuramente Antoine Griezmann: da quando si è trasferito a Madrid, Le Petit Diable è sempre stato il miglior marcatore stagionale della squadra, riuscendo tuttavia ad alzare solamente la Supercoppa di Spagna nel 2014 – con la macchia del rigore sbagliato nella finale di Champions League nel 2016, a San Siro contro il Real Madrid.
Altra granitica certezza è rappresentata dalla spina dorsale dell’Atleti, coloro che rappresentano al massimo lo stile di gioco voluto da Diego Simeone, ossia i due capitani Diego Godìn e Gabi: per il difensore uruguaiano comincia l’ottava stagione, per lo spagnolo la decima totale, oltre agli anni trascorsi nella cantera.
Il classico 4-4-2:
La riscossa argentina
Chi chiederà più spazio nella nuova stagione saranno tre giocatori argentini in particolare, per motivi molto differenti fra loro. Il primo è sicuramente Nico Gaitàn: acquistato per 25 milioni di euro dal Benfica 12 mesi fa, l’ala classe ‘88 ha fatto parecchia fatica ad entrare negli schemi del Cholo ed ha collezionato solamente 13 gare da titolare fra Liga e Champions League. Luciano Vietto è rientrato dal prestito in chiaroscuro al Siviglia: 10 reti in 31 presenze ma a secco per tutto il 2017, con tante gare viste dalla panchina. Ora il classe ‘93 – esploso nel Racing Club di Avellaneda proprio sotto la guida di Simeone – ha la maturità giusta per imporsi anche all’Atletico Madrid, stimolato dalla tanta concorrenza in attacco. Il terzo è Angel Corrèa: il talento non si discute, ma l’ex San Lorenzo si è dimostrato molto più efficace entrando a partita in corso piuttosto che da titolare; come attenuante ha dalla sua il grave problema fisico – il tumore cardiaco - che lo ha condizionato nel suo passaggio dal calcio argentino a quello spagnolo.
I primi due posti sono off-limits?
La speranza di tutti i tifosi dell’Atletico Madrid è quella di tornare ad essere protagonisti e di lottare fino alla fine con le grandi favorite Barcellona e Real Madrid in campo nazionale, sia in Liga che in Copa del Rey, mentre per quanto riguarda la Champions League, l’obiettivo è sicuramente andare il più avanti possibile, con l’idea di rigiocarsi una finale – magari non con il Real Madrid – per provare a conquistare quel trofeo che rappresenterebbe la chiusura del cerchio della storia di Simeone in questa squadra.