La storia d'amore tra Alvaro Morata e il Real Madrid si è interrotta nuovamente. Dopo essere stato spedito alla Juventus nel 2014, e riportato a casa grazie all'esercizio di un diritto di recompra due anni più tardi, l'attaccante canterano della Casa Blanca è ora un nuovo giocatore del Chelsea, che per ingaggiarlo ha sborsato una somma superiore agli ottanta milioni di euro.

Un addio che fa male ai tifosi del Real, identificatisi in Morata, gradito all'aficiòn del Santiago Bernabeu più di Karim Benzema, ma resosi necessario per finanziare la campagna acquisti di Florentino Perez (tutto su Kylian Mbappè) e per soddisfare le ambizioni di titolarità del giocatore, che ai Blues sarà l'erede di Diego Costa. Nonostante i numeri fossero dalla sua parte, Morata non è riuscito a prendersi il Real Madrid, in particolar modo a seguito dell'evoluzione di Cristiano Ronaldo da esterno d'attacco a centravanti d'area di rigore. Più funzionale Benzema al nuovo CR7 che l'Alvaro corteggiato da mezza Europa (prima Manchester United, che ha però virato su Lukaku, poi Milan). Una vicenda che ha comunque un lieto fine nella sponda Chelsea della trattativa, perchè Morata giocherà finalmente per Antonio Conte, l'allenatore che lo aveva voluto a Torino nel 2014, salvo non incrociarlo dopo la sua improvvisa fuga estiva. "E' stata un'estate un po' strana per me - le parole di Morata ad AS, subito dopo il trasferimento in Premier League - sono successe molte cose, ma da domani sarò in un club che mi ha cercato per diversi anni, con un allenatore con cui sono sempre rimasto in costante contatto. Ecco perchè sono molto contento. Mi sono sempre allenato al top per il Real, perchè non si sa mai cosa può succedere, ma il mio obiettivo è sempre stato questo: mi fa male andar via dal Madrid, ma spero che al Chelsea vada tutto per il verso giusto. E' stato un piacere giocare per questa squadra, tiferò sempre per il Real, eccezion fatta per le volte in cui giocheremo contro. Vado via per essere protagonista, altrimenti sarei rimasto. Ho ringraziato Zidane per tutto, e gli ho augurato buona fortuna per la nuova stagione". 

Tornare una terza volta? Un'opzione improbabile: "E' difficile. Ora è un problema che non mi pongo, penso solo a raggiungere il Chelsea il prima possibile, superare le visite mediche e indossare la mia nuova maglia. Non sono deluso di come sono andate le cose durante l'anno del mio ritorno. Ho vinto quattro titoli, tra cui la mia seconda Champions League con il Madrid. In questo modo vado via felice, perchè l'ultima volta che ho vestito la maglia del Real è stato a Cibeles durante i festeggiamenti della Duodecima. Tutti i miei compagni di squadra sono amici, continuerò a parlare con loro. Si può cambiare squadra e città, ma rimarremo in contatto. Finchè non supererò le visite mediche e non ci sarà l'annuncio ufficiale, il mio obiettivo non sarà raggiunto. Quest'estate è successo di tutto, quindi preferisco aspettare che tutto fili liscio. Sono venuto a Los Angeles con il Real, sono accadute cose che dovevano accadere, ma poi tutto è finito per il verso giusto. Ripeto, non vedo l'ora di raggiungere il Chelsea quanto prima e allenarmi con la mia nuova squadra. Conte è un tecnico che ha scommesso su di me, fantastico, altro motivo per essere contento. Non so cosa succederà se incontrerò il Real in Champions. Significherà che entrambi avremo fatto strada, ma ora non voglio pensarci, penso solo ad andare a Londra. Ho già parlato con Azpilicueta, ma anche con Fernando Torres: mi ha detto che mi darà una mano se dovessi aver bisogno di qualcosa".