Risveglio movimentato a Barcellona questa mattina: l’ex presidente dei blaugrana Sandro Rosell è stato arrestato con l’accusa di riciclaggio di denaro sporco. L’operazione è stata completata dalla Policia Nacional in collaborazione con la Guardia Civil nelle prime ore di oggi ed insieme all’ex numero uno Culè sono finiti in manette la moglie Marta Pineda ed altre tre persone.

L’indagine, denominata Operazione Rimet dagli agenti, riguarda gli affari tenuti da Rosell con Ricardo Teixeira, ex presidente della Federcalcio brasiliana, ed una rete di persone, che sfruttavano tramite la compagnia di marketing Ailanto i diritti televisivi delle partite della Nazionale verdeoro, acquistati in modo da ricavarne delle commissioni, in particolare relative all’organizzazione di amichevoli del Brasile, giudicate irregolari dagli inquirenti; questi fondi considerati illegali – si parla di circa 15 milioni di euro, come ipotizzato da El Mundo Deportivo - venivano poi riciclati attraverso aziende fittizie localizzate in paradisi fiscali. L’Alta Corte Spagnola ha dato il via alle perquisizioni in diversi uffici di società di Rosell situati a Barcellona prima di procedere all’arresto: questa indagine è partita da informazioni ottenute dall’FBI nell’ambito dello scandalo che aveva coinvolto Sepp Blatter ed altri membri della FIFA nel 2015 e da queste era emerso che Rosell e Teixeira erano diventati soci quando il primo fu nominato collaboratore della federazione brasiliana per conto di Nike agli inizi degli anni 2000, ben prima che diventasse presidente del Barcellona – il club blaugrana non è in alcun modo coinvolto. Secondo il quotidiano Diario As, gli Stati Uniti chiederanno l’estradizione di Rosell in territorio americano.

Già nel 2014 Rosell è stato coinvolto in uno scandalo: nell’ambito della trattativa che ha portato Neymar dal Santos al Barcellona, all’allora presidente venne mossa l’accusa di corruzione e frode e fu costretto a dimettersi. Questo processo è ancora in corso e la Procura Generale spagnola ha chiesto per lui 5 anni di carcere, oltre che 2 anni  e 10 milioni di euro di multa per Neymar e suo padre.