La festa a Cibeles è ormai terminata, e nel mirino del Real Madrid c'è la finale di Champions League a Cardiff, in programma il prossimo 3 giugno al Millennium Stadium. "A por la Duodecima" lo slogan di società e aficiòn merengue, che intanto non smettono di godersi il successo in Liga. Un titolo giunto a cinque anni di distanza dall'ultima volta, al termine di un testa a testa appassionante con i rivali catalani del Barcellona. 93 punti, il bottino finale della Casa Blanca, partita forte in campionato, poi costretta a rallentare in inverno, fino alla discesa primaverile. Un percorso accidentato, da dividere idealmente in diversi momenti chiave:
1. Real Sociedad - Real Madrid 0-3. L'esordio su un campo ostico come quello dell'Anoeta, senza Cristiano Ronaldo, ancora out per l'infortunio subito nella finale degli Europei, si rivela una passeggiata per i merengues, a segno con Gareth Bale (doppietta) e con la rivelazione Marco Asensio.
2. I tre pareggi consecutivi e la goleada del Benito Villamarin. Dopo una partenza sprint, il Real incappa in tre pari consecutivi (1-1 in casa contro Villarreal ed Eibar, 2-2 a Las Palmas). Striscia di passi falsi interrotta da uno show al Benito Villamarin di Siviglia (ottava giornata), dove il Betis è annientato con un 1-6 in cui è Isco a ritagliarsi una notte da protagonista.
3. Il sacco del Calderòn. Un Real in emergenza infortuni (fuori Ramos, Kroos, Casemiro e Benzema) espugna il Vicente Calderòn nel derby contro l'Atletico: tripletta di Cristiano Ronaldo e gran prestazione difensiva.
4. Sergio Ramos, l'uomo dei gol importanti. Prima di partire per il Giappone, destinazione Mondiale per Club, il Real Madrid affronta il Barça al Camp Nou nel Clasico: apre Suarez, poi Sergio Ramos riacciuffa i blaugrana. Il difensore andaluso si ripete una settimana dopo, in casa con il Deportivo La Coruna (3-2). Punti fondamentali nella corsa al titolo.
5. Il calo di gennaio. E' il momento più difficile della stagione del Real, che perde il suo record di imbattibilità al Sanchez-Pizjuàn di Siviglia. Stavolta Sergio Ramos segna nella porta sbagliata, Jovetic e Navas fanno il resto. Il Real annaspa ma si mantiene a galla nelle giornate successive.
6. La rimonta del Madrigàl. Dopo aver perso il recupero al Mestalla di Valencia, i merengues si presentano al Madrigal contro il Submarino Amarillo. Sotto 2-0, sembrano affondare, prima di imbastire una gran rimonta con Bale e Ronaldo, completata da Alvaro Morata.
7. Il Plan B. Con l'intensificarsi degli impegni, Zidane vara il suo personalissimo piano B, dando una chance - prevalentemente in trasferta - alle seconde linee. I vari Nacho, Danilo, Kovacic, Lucas Vazquez, Marco Asensio e James Rodriguez (per non parlare di Isco e Morata) risultano fondamentali nei successi esterni contro Eibar, Sporting Gijòn, Leganès, Deportivo La Coruna e Granada.
8. Un Clasico da leggenda. Il 23 aprile, al Santiago Bernabeu, va in scena un Clasico per cuori forti. Leo Messi tiene vive le speranze blaugrana grazie a una prestazione da annali, al Real non bastano le reti di Casemiro e James (espulso Sergio Ramos). E' la svolta, perchè da qui in poi le due contendenti vinceranno sempre.
9. Nel segno di Marcelo. A pochi minuti dal termine della sfida casalinga contro il Valencia, il Real si ritrova impantanato sull'1-1. E' qui che Marcelo si inventa uno dei gol copertina della stagione: rientro sul destro e palla a giro sul secondo palo per il definitivo 2-1.
10. Il gran finale. Orfano di Gareth Bale, il Real si risistema in campo con Isco trequartista e Ronaldo punta al fianco di Benzema. Assetto che produce grandi risultati, fino ai successi in trasferta di Vigo e Malaga.