Il gol del solito Antoine Griezmann sembrava aver rovinato la festa del Real Madrid, in un derby contro l'Atletico dominato in lungo e in largo, sbloccato grazie a un colpo di testa di Pepe, ma poi solo pareggiato a causa di una disattenzione difensiva verificatasi a cinque minuti dalla fine. Una beffa, per il valore intrinseco della stracittadina ma soprattutto per la classifica, che ieri pomeriggio vedeva il Barcellona di Luis Enrique a un passo dall'aggancio in vetta alla classifica della Liga. 

L'esultanza di Antoine Griezmann dopo il gol dell'1-1. Fonte: Mariscal (EFE)

E invece i blaugrana hanno combinato un disastro (complice anche gli errori della terna arbitrale) a La Rosaleda di Malaga, perdendo per 2-0 (reti dell'ex Sandro e di Jony) una gara che, se vinta, avrebbe gettato nello sconforto e nel pessimismo l'ambiente merengue. Il giorno dopo il sabato delle sorprese, il Real si risveglia dunque con una partita in meno, tre punti di vantaggio (72 a 69) sugli arcirivali catalani, ma anche con un infortunio e un interrogativo. L'infortunio è quello dello stesso Pepe: il centrale portoghese, in scadenza di contratto a fine giugno e nuovamente titolare al fianco di Sergio Ramos per l'assenza di Varane, ha riportato la frattura di due costole, lesione che lo terrà fuori dai campi di gioco per un periodo di tempo compreso tra le quattro e le sei settimane. Una vera e propria disdetta per Zinedine Zidane, costretto a ricorrere al soldatino Nacho (buon tappabuchi, ma non al livello dei compagni di reparto) in un momento cruciale della stagione. Già, perchè da mercoledì ci sono da affrontare le gare di andata e ritorno 18 aprile) dei quarti di finale di Champions League contro il Bayern Monaco dell'ex Carlo Ancelotti, con l'ombra del Clasico contro il Barcellona sullo sfondo (domenica 23 al Santiago Bernabeu, ore 20.45). L'interrogativo riguarda invece il rendimento di Gareth Bale. Il gallese, rientrato da un mese e mezzo dopo l'intervento chirurgico alla caviglia, non sta replicando le prestazioni fornite nell'ultima parte del 2016. Attualmente è lui, e non più Benzema, l'uomo più criticato del tridente della BBC. I numeri sono impietosi: sette gol e quattro assist fino al 22 novembre, giorno dell'infortunio all'Alvalade di Lisbona, solo due reti e un'assistenza dal 18 febbraio, data del suo rientro in campo contro l'Espanyol.  Ed è proprio Bale uno dei candidati a far spazio allo scalpitante Isco per il match di Champions contro il Bayern.

Isco in panchina durante il derby. Fonte: FELIPE SEVILLANO (DIARIO AS)

Il malagueno - che ieri ha ringraziato via Twitter la sua ex squadra per la vittoria sul Barça - ha riposato sia a Leganès che nel derby. Con Modric, Casemiro e Kroos pressochè certi di una maglia da titolare contro i bavaresi, quello tra Bale e Isco si preannuncia un ballottaggio bollente fino alla sfida di mercoledì sera. Una gara di Champions a cui il Real Madrid tiene eccome, anche se l'obiettivo principale (ancorchè non dichiarato in maniera esplicita) rimane quello di tornare a vincere la Liga a cinque anni dall'ultima volta. Ecco perchè sono già in circolazione le tabelle del caso per capire con quali risultati i blancos potranno tornare campioni di Spagna. Il calendario in campionato prevede per sabato prossima una trasferta sulla carta abbordabile, al Molinòn di Gijòn contro uno Sporting terzultimo in classifica, poi il Clasico del Bernabeu. Un Clasico, che si potrebbe anche perdere, a condizione di fare bottino pieno nel recupero del Balaidos contro il Celta Vigo di Eduardo Berizzo, e di difendere così gli eventuali tre punti di vantaggio nelle restanti cinque partite. Due gare casalinghe, contro Valencia e Siviglia, e tre match in trasferta, al Riazòr di La Coruna, al Nuevos Los Carmenes di Granada e a La Rosaleda di Malaga. Forse è troppo presto per fare calcoli, ma a Madrid l'attesa per il titolo numero trentatrè della storia merengue è ormai febbrile da tempo.