Nella giornata dell'addio a Monchi, celebrato da tutto il Pizjuan, il Siviglia si rialza, battendo 4-2 il Deportivo La Coruna e tornando alla vittoria dopo un digiuno di cinque partite. Decisivi i primi trentadue minuti di follia, tre punti poi suggellati dalla rete nel finale di Ben Yedder.

Fonte immagine: calciomercato.it
Il saluto di Monchi. | Fonte immagine: calciomercato.it

Le scelte - Rotazioni per Pepe Mel, che manda in panchina per Bergantinos e soprattutto Andone, capocannoniere del Depor, dando una chance a Joselu. Difesa confermata. Novità 4-2-3-1 invece per Sampaoli, che deve fare i conti con le assenze di Vitolo (squalifica), Rami e Nasri (problemi fisici).

L'emozione dopo il saluto dell'ex direttore sportivo si trasforma in un'esplosione dell'intero stadio, in soli 55 secondi: N'Zonzi si inserisce in area sul centro-sinistra e prende il fondo, cross basso sul primo palo dove Jovetic è puntuale e chirurgico, anticipa col sinistro e fa 1-0. Non si piega il Depor, non si fa piegare, anzi pareggia dopo due minuti e tredici secondi, con una straordinaria giocata di Kakuta, che spedisce al bar Mariano e col mancino pesca il diagonale rasoterra. 

Kakuta firma l'1-1. | Fonte immagine: Twitter @LaLiga
Kakuta firma l'1-1. | Fonte immagine: Twitter @LaLiga

La gara è pazzesca, i ritmi travolgono le due compagini, che non hanno nemmeno mezza idea di rallentare, tesi confermata da quel che si verifica al nono minuto, ovvero il nuovo vantaggio andaluso. Azione che inizia e conclude Sarabia, rifinita da Escudero, che sfonda a sinistra e chiama Lux alla respinta, sulla quale l'ex Getafe non può mancare la porta da pochi passi. Anche questa volta c'è la reazione galiziana, ancora con l'autore del primo gol, il cui sinistro al volo termina però largo. L'ex Chelsea (e proprio Siviglia) si riprende con gli interessi al 25', quando - di nuovo - si inventa una punizione meravigliosa, a giro nel sette, scaturita da un ingenuo fallo di mano di Pareja.

Il nuovo equilibrio dura - tanto per cambiare - poco, per la precisione sei minuti, periodo in cui il match prosegue tra colpi piuttosto duri e tentativi di ragionare. Ancora da un piazzato arriva la rete che rimanda avanti i padroni di casa, con Correa, lesto nell'anticipare tutti su una punizione e toccare quanto basta con la testa per rendere il pallone imparabile. Il 3-2 regala nuova verve, le occasioni si susseguono per il Siviglia, la più clamorosa (doppia) si palesa a sei dall'intervallo, quando Vazquez a centro area centra in pieno la traversa e, sulla ribattuta, Jovetic manda a lato con lo specchio totalmente aperto davanti a sé.

Festa Sevillista! | Fonte immagine: Twitter @LaLiga
Festa Sevillista! | Fonte immagine: Twitter @LaLiga

Nella ripresa i ritmi si abbassano e il Siviglia opta per la via della calma, alla ricerca dell'imbucata vincente, senza assaltare come nella prima frazione. La prima occasione piove all'ora di gioco, una punizione da trenta metri di Escudero che Lux devia in angolo, distendendosi sulla sua destra. Pepe Mel si affida alle iniziative di Ola John, subentrato a uno spento Marlos Moreno, ma i suoi spunti non creano grattacapi particolari alla retroguardia di Sampaoli. A un quarto d'ora dal termine i padroni di casa vanno vicinissimi al gol della sicurezza: triangolo delizioso tra Jovetic e Sarabia in area, palla per il rimorchio di Iborra, che calcia due volte su Lux.

Tocca ancora soffrire, per gli uomini di casa, mentre il Depor - con un Andone in più - prova a raccapezzarsi per raggiungere un pareggio, la cui speranza viene mantenuta viva da un erroraccio di Ben Yedder, che solo davanti al portiere si fa ipnotizzare dal portiere dei galiziani; l'estremo argentino è reattivo anche su un sinistro da fuori di Escudero, che mantiene in tre tempi. L'ex Tolosa trova il modo di farsi perdonare a due minuti dal termine, con un controllo delizioso col destro e un tocco sotto mancino che vale il definitivo 4-2. Il Siviglia sale a quota 58, -4 dall'Atletico terzo, e torna alla vittoria dopo cinque gare di digiuno. I galiziani devono invece guardarsi le spalle.