Si scalda una città intera: domani, ore 16.15, Stadio Santiago Bernabeu, andrà in scena il derby di Madrid. Il Real per spezzare il tabù che lo vede perdere in casa contro i Colchoneros da tre gare di fila, oltre che (se non soprattutto) mantenere la vetta della Liga, lasciando immutato il gap sul Barcellona che insegue; l'Atletico per mandare un segnale in vista del finale di stagione, anche in campo europeo, e per vendicare le due finali di Champions League perse.

Per i rojiblancos è la partita della stagione, finora, mentre i merengues attendono il clàsico del 23 aprile per riaprire o chiudere le porte del campionato. Una gara che non rappresenta una sliding door, almeno apparentemente, ma non per questo Zinedine Zidane, tecnico del Real, vuole abbassare la tensione. "In una partita come questa non ci sono favoriti. Sarà completamente diversa rispetto all'andata e alle ultime tre che il Real ha perso in casa. Dovremo soffrire, come sempre, forse un po' di più del solito", afferma nella conferenza stampa della vigilia.

"In un match come questo, un derby, con quel che c'è in palio non c'è bisogno di ricordare le partite del passato per cercare di dare il massimo, non la vedo certo come la possibilità di prendermi una rivincita", chiosa poi il francese, tornando sui precedenti che li vedono in svantaggio al Bernabeu negli ultimi anni.

Zidane parla poi di Cristiano Ronaldo, lasciato a riposo mercoledì sera contro il Leganes (gara vinta per 2-4 dal Real) per essere al meglio nella gara di domani e contro il Bayern Monaco mercoledì sera, per l'andata dei quarti di finale di Champions: "L'idea di ogni allenatore è che tutti arrivino in perfetta forma per il finale della stagione, poi ogni partita è una storia diversa. La forza di Cristiano è che nelle partite importanti c'è sempre. L'energia che trasmette è sempre positiva ed un vantaggio non solo per lui ma anche per il resto della squadra".

Infine, parole importanti anche sul proprio futuro, non ancora sicuramente alla guida dei Blancos e nemmeno legato agli obiettivi: "Non so se non vincere la Liga si possa definire un fallimento, io penso solo a vincere la partita che ci attende, se poi alla fine non dovessimo vincere ognuno dirà quel che pensa, ma io sono sempre positivo. In ogni caso, vincere oppure no Liga e Champions non significa che io rimanga al Real la prossima stagione, per questo non sto pensando più in là delle settimane che ci rimangono. So bene cosa significhi allenare il Real, sia per il bene che per il male".

L'unica vittoria su cui invece si concentra Diego Simeone, allenatore dell'Atletico, riguarda il derby di domani, in una gara aperta a ogni risultato, come spiega lo stesso tecnico in conferenza stampa: "In una gara possono accadere varie situazioni che non sono legate al momento della partita stessa, può vincere chiunque. Il Real e i suoi numeri sono straordinari, ha vinto la Champions e il Mondiale per club, è primo in classifica e avviato verso la conquista della Liga. Li vedo concentrati, i loro numeri parlano da soli". 

"Andremo in campo come in qualsiasi altra trasferta - prosegue poi il Cholo, spostandosi sull'aspetto più tattico - cercando i tre punti che ci servono per raggiungere i nostri obiettivi. Ci aspettiamo un avversario che partirà forte, pressando molto alto e con intensità nei primi 20-25 minuti".

Infine, Simeone ipotizza un comportamento diverso del centrocampo Madridista, privilegiando la tecnica piuttosto che l'equilibrio, forse: "Ci saranno Bale, Benzema e Ronaldo e immagino anche Isco, col quale avranno più possesso che non con Casemiro". 

[fonti dichiarazioni: Repubblica e calciomercato.com]