Nel posticipo del Mestalla il Valencia di Voro passa nel finale contro il Celta Vigo, reo di non aver sfruttato le palle goal concessegli nella parte centrale del primo tempo. Un Valencia che palesa enormi individualità e qualità tecniche, ma che trova un grosso limite nella concentrazione e nella fase difensiva, la spunta all'ultimo respiro con un gioiello del canterano Carlos Soler. Il Celta saluta ogni possibilità di Europa e cede i 3 punti al Valencia che sale 12esimo posto, scongiurando definitivamente il pericolo retrocessione. Nell'ordine i marcatori: Cabral, Parejo, Munir, Aspas, Soler.

La gara

Attacco veemente e convulso, quello portato dal Valencia sin dai primi sospiri di gara. Una pressione che si fa sentire soprattutto sulle corsie esterne, e che frutta ai valencianisti addirittura 5 corner in 300 secondi. Ma i locali non li sfruttano, anzi, proprio su una palla da fermo subiranno il gol del pari: quando scorre il 16esimo minuto nel cronometro di Francisco Borbalàn, Aspas calcia una punizione da posizione centrale, dai 30 metri, la quale permetterà a Cabral di sfruttare il pessimo sincronismo della difesa del Valencia, e di portare in vantaggio il suo Celta con la zuccata che inganna Diego Alves. 

La banda di Voro si trova quindi sotto nel punteggio, al quarto d’ora, nonostante l’ottima mole di gioco prodotta sino a quel momento. Il problema che si presenta di fronte al Valencia -come spesso capitato in questa stagione- non risiede tanto nel punteggio, ma nella non capacità di reagire: quando la partita si indirizza in una direzione favorevole, la squadra gira ottimamente; quando la contesa prende una brutta piega, la squadra molla troppo facilmente la presa. Tenta di approfittarne il Celta Vigo, che sfiora il raddoppio prima con Iago Aspas, e poi con il francese Beauvue. Ma l’orgoglio dei locali, spinti al solito dal caloroso pubblico del Mestalla, si palesa sul finale dei primi 45 minuti: Zaza al limite dell’area, con un delizioso tacco spalle alla porta, libera la corsia a Cancelo, il quale con un piattone teso in mezzo trova l’imbucata perfetta per Dani Parejo, che al 38’ ristabilisce l’equilibrio. I galiziani non colpiscono al mento un Valencia tramortito, e consentono il ritorno dello stesso: 1-1 al rientro negli spogliatoi, dopo una prima frazione divertente, ricca di spunti ed episodi.

La solita lotta di Simone Zaza contro i difensori avversari | twitter@valenciafc

La ripresa è di quelle dalle quali ci si può attendere qualunque cosa, ed è il Valencia a schiacciare il piede sull’acceleratore per primo. In particolare Joao Cancelo, che al 61’ sgasa sulla fascia destra, per poi accentrarsi -dopo aver saltato Wass- lasciando partire un potente destro che rimbalza sul palo dopo la deviazione di Alvarez. Il Celta è avvisato, ma non raccoglie il prezioso indizio: 6 minuti più tardi, su un’azione fotocopia a quella che ha portato al gol del pareggio, il Valencia trova il goal del 2-1, stavolta con Munir, che finalizza sulla precisa assistenza di Toni Lato (l'assist di un 97’, per il gol di un 95’). 

Continua l’arrembaggio della formazione di Voro, che forse si fa prendere dalla foga della gara, e al 79’ concede un calcio di rigore al Celta Vigo (episodio dubbio tra Carlos Soler e Iago Aspas), poi trasformato dal pichichi spagnolo di questa Liga, Iago Aspas, che segna il suo 16esimo gol personale di questo campionato. Il numero 10 del Celta si dimostra bomber glaciale, anche di fronte al miglior para rigori della storia de LaLiga, il brasiliano Diego Alves.

La partita sembra poter terminare con questo pareggio, ma il talento dei singoli giocatori del Valencia, alla fine, fa la differenza. Carlos Soler, che qualche minuto prima aveva commesso il fallo da rigore nella propria area, si inventa con un pallonetto clamoroso il gol del 3 a 2, all’86’, facendo letteralmente esplodere lo stadio Mestalla che si gode così il proprio gioiellino, appena 20enne, ma con una stoffa decisamente singolare.

Il diamante più raffinato in casa Valencia | twitter@valenciafc