Giornata cruciale. La Liga vive un punto di volta tra qualche ora. Al Camp Nou, va in scena l'atteso confronto tra Barcellona e Siviglia, seconda e quarta forza del torneo spagnolo. Momenti diametralmente opposti, destini appesi a un filo sottile. L'impresa di Coppa restituisce a Luis Enrique e al Barca un minimo di quiete, cancella, almeno momentaneamente, la parola fallimento. Sei reti al Psg, corsa su più fronti. Il Barcellona è in finale di Coppa del Re - favorito ai nastri di partenza con l'Alaves - attende la Juve nei quarti di Champions e osserva da vicino il Madrid in campionato. La sfida con il Siviglia è decisiva nell'economia della Liga, perché i bianchi di Zidane hanno due lunghezze da gestire, con una partita in meno. In caso di passo falso, il club catalano può probabilmente salutare i sogni di rimonta. Medesimo discorso in Champions, la remuntada con il Psg non cancella le difficoltà - più volte sottolineate nel corso della stagione - di questo Barcellona, versione sbiadita rispetto ai fasti delle precedenti "edizioni". Luis Enrique, prossimo all'addio, vuol lasciare un segno tangibile, il confine che delimita grandezza e oblio è alquanto risicato. 

Foto: FC Barcelona - Twitter
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Il Barcellona, come detto, è in un momento positivo, lo conferma l'affermazione per 4-1 sul Granada. Due vittorie consecutive in campionato, seconda piazza ormai al sicuro, possibile assalto all'impero di Zidane. Il Siviglia, di contro, non vince da quattro partite, due pari in casa, due battute d'arresto lontano dal Sanchez Pizjuan. Nel turno in archivio, modesto 0-0 con lo Sporting Gijon, in precedenza crollo al Calderon al cospetto del Cholo Simeone e dell'Atletico. La recente crisi pone in dubbio anche la terza piazza in Liga, ora è infatti l'Atletico a comandare il duello a due, con tre punti di margine sul Siviglia, pur con una partita in più. I 90 minuti del Camp Nou possono rilanciare Sampaoli, accendere nuovamente il Siviglia, dare un senso a una cavalcata improvvisamente anonima. L'eliminazione di Coppa, per mano di un sorprendente Leicester, comporta una diversa analisi dell'annata biancorossa, un buon piazzamento in campionato - unito ad un'impresa questa sera - può ritoccare verso l'alto le quotazioni del gruppo. 

Foto: Sevilla FC - Twitter
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Le probabili formazioni 

Luis Enrique schiera il suo Barcellona con l'abito migliore. Nessuna assenza di rilievo, l'undici blaugrana illumina il teatro di casa. Ter Stegen tra i pali, la collaudata coppia Piqué - Mascherano protegge l'estremo. A destra Sergi Roberto - l'eroe di Coppa - sul fronte opposto Jordi Alba. Busquets gioca un passo dietro ai compagni di reparto in mediana, è lo schermo atto a limitare le offensive rivali. Rakitic e Iniesta agiscono da mezzali, con lo spagnolo libero di dispensare sul terreno la sua classe. Ovvia conferma per il tridente d'attacco, con Neymar sulla corsia mancina, Messi all'altro lato e Suarez in zona centrale. 

Sampaoli prepara una gara di attesa e ripartenza, formazione accorta, nessuna concessione a un Barcellona tecnicamente di altra pasta. Grande intensità, chiusura degli spazi, perfetta interpretazione della partita. 5-4-1, con Rico in porta. Carrico è il perno dietro, con l'ex Milan Ramí e Pareja ad aumentare il tasso fisico in difesa. Due esterni di gamba, in grado di coprire le sortite di Messi e Neymar e di mettere in scacco il Barcellona con puntuali sovrapposizioni. Mariano e Escudero le frecce del Siviglia. N'Zonzi, mediano seguito da mezza Europa, è il punto di rottura a centrocampo, a Nasri il tecnico chiede giocata e visione. Vitolo e Sarabia supportano poi l'unica punta, per l'occasione Jovetic. Attacco rapido quindi, interscambiabile. Moto perpetuo per scalfire una difesa non impenetrabile. 

I 22 in campo