Nel sabato della ventinovesima di Liga, ottimo pari per il Leganès, che si aggrappa all'1-1 con le unghie e con i denti ad Anoeta, e sale a 6 punti dalla zona rossa. Dall'altra parte, i baschi della Real Sociedad, mostrano una grande prestazione - come spesso è capitato quest'anno - ma faticano a concretizzare le palle gol; è forse mancato lo spolvero dell'autore del primo gol dell'andata, Willian Jose, che appare ancora arrugginito, appannato dopo l'infortunio. Txuri-urdin che, adesso, devono pensare a difendere la quinta posizione dalle rivali che si avvicinano sempre più.

La genesi della gara lascia presentire sensazioni nettamente positive per i padroni di casa, che dopo 120 secondi vanificano un’enorme palla gol con el Principito Canales, meritevole di essersi tuffato nello spazio con un tempismo singolare, sul delizioso lancio di Inigo Martinez, e in totale solitudine spara la sfera sul portiere. La ribattuta di Juanmi finisce ancora peggio, tra gli spalti di Anoeta. Il numero 16 degli txuri-urdin ritorna quindi dall’ennesimo infortunio con grande voglia ed energia, per far comprendere a chiunque, una volta per tutte, il proprio valore (è solo la quinta presenza in campionato per il centrocampista della Sociedad).

Il prosieguo è un film che abbiamo già visto ripetutamente in questo sport: la squadra tecnicamente più dotata (la Real) mantiene il primo possesso ed elabora le manovre cerebralmente, mentre l’avversario, quello meno qualitativo, si chiude a riccio pronto a distendersi come una molla. E ci sono casi in cui la seconda filosofia risulta più pragmatica, perché sebbene sia la Real Sociedad a fare la partita (66% di possesso nel primo tempo, 70% al termine della gara), è il Leganes a risultare maggiormente minaccioso. Il protagonista è l’esterno argentino di origini polacche Szymanowsky, che prima - al minuto numero 8 - pizzica la traversa con un destro da fuori, e poi trova il pallonetto vincente al 29’ che beffa Rulli per l’1-0. Vantaggio che perdura fino all’intervallo, ed è un vantaggio decisamente meritato: perché se anche la Sociedad conserva una buona circolazione di palla, risulta poco determinante e pungente dove conta; mentre il più umile Leganès, al contrario, fa fruttare ogni pallone giocabile.

Nella ripresa, però, viene a galla l’enorme gap tecnico esistente tra le due formazioni. Al 49’ Inigo Martinez svetta su un calcio d’angolo e va vicino al bersaglio grosso, squillando alla porta di Iago Herrerìn. È il preludio della chiamata vincente, perché 4 minuti più tardi un incontenibile Alvaro Odriozola, dopo una straripante azione personale, convergerà in area dalla destra e servirà perfettamente il rimorchio di Juanmi, che sigla il pari con una conclusione rabbiosa. 

Odriozola raccoglie il pallone dal sacco, 1-1 | [email protected]

Da qui scompare totalmente il Leganès, e cresce sensibilmente la pressione di Anoeta e la squadra di casa. Ripetuti tentativi e occasioni plurime per gli uomini di Eusebio Sacristàn, come il tiro da fuori di Raul Navas al 62’ che impegna Herrerìn, o il colpo sporco di Willian Jose che sugli sviluppi di un corner se la ritrova lì e non riesce a spingerla in porta, ma i baschi non riescono a trovare il vantaggio. Entrano anche Oyarzabal e Jon Bautista Argilles per un rush finale con l'artiglieria al completo. 

Inigo Martinez combatte ad Anoeta | [email protected]

Si continua a giocare ad una sola metà campo, quella del Leganès, e più precisamente si calpesta solo la parte destra, quella presidiata da Alvaro Odriozola, autore di una prestazione a dir poco virtuosa, costellata da incessanti salite e discese, e condita da dribbling vincenti, preziose giocate, millimetrici cross oltre all'assist prodigioso per il goal di Juanmi.

Ma non c'è nulla da fare, nella porta di Herrerìn, questa sera, il pallone non entrerà una seconda volta: pareggiano Sociedad e Leganès, ed è un pareggio che serve sostanzialmente poco ai baschi, che vedono scivolare definitivamente il sogno Champions; mentre un buon punto, in un campo ostico come Anoeta, per il Leganès che continua il grande periodo.