Troppo Cile, troppo Alexis Sanchez per il Venezuela: nella gara valida per la quattordicesima giornata del girone sudamericano di qualificazione a Russia 2018, la Roja travolge la Vinotinto al Monumental di Santiago. Il punteggio finale a tabellone racconta di un 3-1, sul quale è indelebile la firma del nino maravilla, migliore in campo per distacco, accompagnata da quella del veterano Paredes, autore di una doppietta; buona la reazione dei ragazzi di Dudamel nella ripresa, ma non sufficiente per riaprire la contesa, rimasta comunque più che viva in campo fino alla fine. Vittoria chiave per i padroni di casa per rilanciarsi in classifica e sorpassare di nuovo l'Argentina.
Le scelte - Pizzi recupera lo squalificato Vidal, il quale si riprende la maglia da titolare a spese del Gato Silva, nemmeno in panchina. Cambio, un po' a sorpresa, in avanti: Paredes trova posto nell'undici, fuori Fuenzalida, con Sanchez ad arretrare di qualche metro la propria posizione. Gli ospiti si presentano al match privi del proprio cannoniere Josef Martinez, assente per un infortunio rimediato contro il Perù: al suo posto trova campo Darwin Machis, preferito a Penaranda, ancora in panchina. Esclusi Vizcarrondo ed Hernandez, tra i pali ancora Farinez.
Neanche il tempo di mettersi comodi, che l'Alexis Sanchez show prende il via dopo 243 secondi: il nino maravilla realizza infatti una punizione magistrale dai venti metri, con la palla che bacia la traversa e lascia immobile il portiere Vinotinto.
Sempre lui, due minuti dopo, ispira il raddoppio: imbucata chirurgica dal limite dell'area per il taglio Aranguiz dopo tre finte, tocco centrale del mediano del Leverkusen per Paredes, che aspetta e colpisce per il 2-0 a porta vuota.
Tramortito, il Venezuela prova quantomeno a raccogliere l'orgoglio per provarci, ma il solito Sanchez fa letteralmente quel che vuole, propiziando indelebilmente anche il 3-0 al 22': parte da sinistra iniziando l'azione, poi apre a destra per l'accorrente Isla, il cui cross è però diretto fuori, ma il fenomeno dell'Arsenal con movenze feline riesce a tenere la palla in campo con un colpo di testa, di fatto servendo a Paredes il più facile dei tap-in a pochi centimetri dalla linea di porta, firmando la doppietta nel suo stadio, quello del Colo Colo.
Mentre Alexis continua a regalare uno spettacolo raro, la partita scorre tra diverse buone occasioni, nonostante chiaramente orientata dal punteggio: un paio di percussioni di Murillo e Otero mettono i brividi alla retroguardia Roja, mentre Vidal prova una conclusione dalla distanza che termina sopra la traversa. La Vinotinto arriva al primo tiro in porta al 32' con Murillo, che, lanciato in profondità da Otero, incrocia col sinistro in area, trovando le gambe di Bravo. Risponde con un buon mancino dal limite Vargas, un rasoterra su sponda di Aranguiz che sfila a pochi passi dal palo; stessa sorte tocca ad un altro sinistro, stavolta di Paredes, a chiusura di una triangolazione larga che prende in mezzo tre avversari piuttosto confusi. L'ultima parola nel primo tempo potrebbe averla ancora la compagine di Dudamel, ma Wilker di testa non inquadra lo specchio da ottima posizione, schiacciando troppo.
In apertura di ripresa il Cile torna a spadroneggiare, andando tre volte vicinissimo al quarto gol, soprattutto con un Vidal attivissimo negli inserimenti, ma mancando di cinismo in entrambi i casi, da ottima posizione. In mezzo, anche un tentativo di di Paredes col mancino, ribattuto da Farinez. Passano un paio di minuti e ancora l'interno del Bayern Monaco sfiora la rete, ma l'uscita disperata dell'estremo difensore venezuelano (classe 1998), complice un controllo non perfetto, gli nega la gioia. All'ora di gioco si rivede uno spunto di Sanchez, dribbling in area e tentativo di pallonetto da posizione impossibile, di poco alto.
A sorpresa, al 63', la Vinotinto si restituisce una speranza, sfruttando un pizzico di superficialità dei padroni di casa: Otero pennella a centro area un cross che Rondon ribadisce in rete di testa, pescando il 3-1. Lo stesso autore dell'assist ci prova dalla distanza con scarsi risultati, ma è segnale di nuova linfa per gli ospiti, testimoniata anche da un destro da fuori strepitoso di Rincon, sul quale si supera Bravo. Con le squadre lunghe, le occasioni fioccano da ambo le parti: Farinez con un miracolo respinge il tentativo ravvicinato a botta sicura di Valdivia, mentre dall'altra parte ancora Rincon dal limite, smarcato da una gran giocata del neo-entrato Penaranda, coglie la parte inferiore della traversa, con la palla che rimbalza poi sulla linea per una questione di centimetri.
Ormai la gara è decollata e non ne vuol sapere di arrestarsi, ancora il mago Valdivia vede una propria conclusione respinta dal portiere ospite. Al 76' la Roja avrebbe la possibilità di blindare i tre punti dal dischetto (trattenuta di Feltscher su Hernandez), ma Farinez si supera respingendo a Sanchez il penalty, battuto basso alla destra del portiere, non troppo angolato. L'intensità resta elevatissima, il Venezuela perde colpi ma rimane in piedi, anche perchè Vargas sciupa a tu per tu col portiere, sparando sull'esterno della rete.
Nel finale, dopo i ritmi insensati della parte centrale di ripresa, subentra anche la stanchezza. Gli ultimi assalti sono del Venezuela, mentre il Cile si difende con ordine provando a ripartire, portando a casa tre punti più che fondamentali per la rincorsa. La squadra di Pizzi veleggia ora a quota 23, al quarto posto, con un punto di vantaggio sull'Argentina, quinta, e tre sull'Ecuador.