Levigato nel tempo dal passaggio del 'Manzanares' vicino di casa, l'Estadio Vicente Calderon, oramai prossimo al pensionamento, si appresta a vivere uno dei suoi ultimi pomeriggi da ombelico del mondo calcistico. Quando il sole inizierà la sua parabola calante, baciando proprio le tribune dell'impianto madrileno, sul terreno di gioco, il triplice fischio di Mateu Lahoz darà il via alle ostilità.
Ancora loro a contendersi tre punti preziosissimi: Colchoneros e Culé; Simeone e Luis Enrique; Griezmann e Messi. Stavolta però, Atletico Madrid - Barcellona non vale come negli anni appena archiviati. C'è stato un tempo, molto recente, in cui queste due squadre si contesero Liga, semifinali di Champions e via di scorrendo proprio al tramonto delle varie stagioni. Stavolta, l'incontro che sublima il genio di Messi - bestia nera dell'Atletico con 21 reti segnate in altrettanti incroci con il colore rojiblaco opposto a se - è una sorta di spareggio; una bella per capire chi tra le due avrà la forza di tenere il passo forsennato di Real Madrid e Siviglia, svegliatesi questa mattina con gli stessi punti, 52, al comando de La Liga.
In realtà, il problema - a detta del pensiero madridista - sembra sviare ogni discussione quando ci si ricorda che il Real Madrid ha ancora un match da recuperare - quello col Celta Vigo - e una gara difficile da giocare, questa sera con il Villarreal. Il Siviglia, avanti di due match, ha fatto il suo lavoro andando a vincere in rimonta il derby andaluso con il Betis.
Di certo, la notizia non è stata ben accolta ne dall'Atletico ne dal Barça: i primi, staccati di sette lunghezze dalla vetta della classifica, devono correre contro la banda di Sampaòli e quella di Lucho; i secondi invece, stanno incontrando nel Siviglia un'antagonista di tutto rispetto, capace di mettere a repentaglio anche la seconda piazza in Liga.
Al Barça, però, l'obiettivo è vincere ancora: il Real - complice la sconfitta nel primo recupero, a Valencia - non è irraggiungibile, anzi, sembra lì vicino come non lo è mai stato nel corso di questa stagione. Un successo oggi, al Calderon, starebbe a significare vetta solitaria. Un evento che non accade dalla fine della scorsa stagione, e che in se, naturalmente nasconde i due match da recuperare del Real. Nonostante ciò, l'obiettivo del Barça, come direbbe il contestatissimo Lucho: "es muy claro, ganar!".
Le ambizioni si scontrano con la realtà, che anche in questo caso parla una lingua diversa. Il Barça infatti, sembra lontano dalla migliore condizione fisica. Il poker subito a Parigi è ancora vivido nella mente di tutti, e l'idea di una 'remuntada' al ritorno sta già logorando i pensieri di tanti. Il match con il Leganes di domenica, ha confermato le difficoltà: un successo interno tra i più sofferti dell'anno, ottenuto grazie ad un penalty di Messi a tempo scaduto. Quel che più preoccupa inoltre, è la condizione dell'Atletico che si è messo alle spalle il periodo nero coinciso tra i mesi di novembre e dicembre.
I ragazzi del Cholo, reduci dalla proficua campagna europea, stanno viaggiando a pieno regime dopo gli sbandamenti di qualche mese fa. Le tante assenze, alcune delle quali gravi - vedi quella di Juanfran - non sembrano minare più di tanto il cammino dei materassai, stavolta pronti a far valere il fattore campo dopo lo smacco subito nella semifinale di Copa del Rey.
Simeone, che non può contare nemmeno su Tiago e Augusto Fernandez, sembra orientato a fare copia e incolla con quello che è stato l'undici di Champions capace di battere 4-2 il Bayer. L'unica novità nel 4-4-2 del Cholo potrebbe riguardare i pali dove Oblak sembra finalmente pronto a riprendere il suo posto. In difesa, spazio a Vrsaljko al posto di Juanfran, con Godin, Savic e Filipe Luis a completare il quartetto. A centrocampo, Gabi e Koke saranno i centrali, con Carrasco e Saul a fare il doppio lavoro sulle corsie. Davanti, con Griezmann sembra esser favorito Gameiro, titolare di un eccellente stato di forma.
ATLETICO MADRID: (4-4-2): Oblak; Filipe Luis, Godin, Savic, Vrsaljko; Carrasco, Koke, Gabi, Saul; Greizmann, Gameiro. All. Diego Simeone.
Pochissimi dubbi anche in casa Barcellona. Al contrario dei rivali, la squadra di Lucho ha riposato in settimana per via del calendario Champions. Questo, alla lunga potrebbe rivelarsi un fattore nel match del Calderon, dato lo stile di gioco e la grande intensità atletica prodotta dai ragazzi di Cholo Simeone.
Il Barça comunque, che deve fare a meno di Mascherano, Arda Turan e Aleix Vidal, sembra intenzionato a schierare la miglior formazione possibile. Il 4-3-3 di Lucho si compone con Ter Stegen tra i pali; Alba, Piqué, Umtiti e Roberto in difesa. A centrocampo torna Rakitic dal primo minuto. Il croato farà reparto con Iniesta e Busquets, mentre in avanti saranno i tre tenori a dettar legge: Messi - Suarez - Neymar.
BARCELLONA: (4-3-3): Ter Stegen; Jordi Alba, Umtiti, Piqué, Sergi Roberto; Iniesta, Busquets, Rakitic; Messi, Suarez, Neymar. All. Luis Enrique.
L'ultima doppia sfida - nella semifinale di Copa del Rey - ha visto il Barça trionfare, cogliendo proprio al Calderon un successo importantissimo. Allora, le magie di Suarez e Messi silenziarono il vecchio Calderon, quest'oggi pronto ad una nuova recita. L'appuntamento è ai primi accenni di tramonto, quando il sole inizia la sua parabola decrescente e il Manzanares si macchia di un arancio sfocato.