In 30567 all’Estadio Benito Villamarìn, per godere dell’interessante gara tra Betis Siviglia e Valencia. Finisce 0-0, tra le emozioni di un match combattuto, agonistico e piuttosto spettacolare, sebbene il risultato dica occhiali. Confermati gli 11 anti Barcellona per Sanchez, che con questo nuovo assetto ha trovato più di qualche certezza. 5 cambi invece per gli ospiti di Valencia dopo il rimbombante insuccesso del 4 febbraio scorso, che, contrariamente al Betis, cerca oggi risposte ai propri interrogativi.
Un primo tempo piuttosto anomalo e frenetico, nel quale il Betis probabilmente meriterebbe di realizzare il gol del vantaggio mentre il Valencia può recriminare un rigore lampante e cristallino (tocco con il braccio largo di Pezzella, 26’ minuto). Il Betis è più lineare, più fluido, più squadra, mentre il Valencia va ad intermittenza affidandosi principalmente alle sgasate di Orellana. Anche Santi Mina si dà parecchio da fare, mandando letteralmente in confusione i 3 centrali biancoverdi con la sua abilità migliore, l’attacco repentino della profondità. Il vero protagonista dei primi 45’ però è lui: Ruben Castro, che al 7’ minuto si ferma solamente sul sostegno dell’incrocio dei pali con un mancino dai 25 metri, e dopo aver lottato contro la difesa neroarancio insieme al compagno di reparto Alex Alegria, al 40’ con un’azione personale partendo dalla sinistra mette a sedere due difensori del Valencia, lasciando partire un destro che trova l’intervento di Mangala ad 1 metro dalla linea, che di fatto salva un gol.
Ripresa subito ad alti ritmi che ripropone la trama del primo tempo: il Betis è più convinto e macina gioco, mentre uno scricchiolante Valencia ha qualche difficoltà difensiva. Il secondo legno della gara per i padroni di casa viene colpito dal brasiliano Petros al 50’: dopo un ballo in area di rigore con il quale ha messo a sedere Mangala, ci prova con un rabbioso collo-mezzo esterno destro, che come detto si stampa sul palo, e Diego Alves ringrazia. Al 64’ un innaturale movimento del ginocchio destro costringe Santi Mina (il migliore fin qui dei suoi) a lasciare il campo tra le lacrime, e a quel punto esordisce il secondo italiano in campo, vale a dire Simone Zaza. L’attaccante aiuta la squadra generosamente con il suo pressing e le sue sponde, ma il Valencia continua a soffrire il giro palla di un bellissimo Betis. Al 72’ un’altra occasione capitale per gli uomini di Sanchez sulla palla inattiva battuta da Petros, che prova un cross sul palo lungo sul quale sbuca il solito Ruben Castro, che fallisce la deviazione volante sottomisero graziando ancora una volta Diego Alves.
Il Betis però spende moltissime energie, e nell’ultimo quarto d’ora concede inaspettatamente pallone e campo agli ospiti, che creano un’opportunità con l’appena entrato Joāo Cancelo, il quale spaventa il Benito Villamarìn con un sinistro dai 20 metri, accompagnato in corner dal guantone sinistro di Adan.
Non avvengono altre peripezie: il risultato è 0-0, anche se le due squadre si sono avvicinate parecchio all’opportunità di segnare, ma alla fine il risultato è più che giusto. Terzo pareggio consecutivo per il Betis che in casa ha perso solamente 2 dei 12 incontri disputati e che esce con parecchio certezze da questa sfida, giocata con coraggio e determinazione, sintomo di consapevolezza dei propri mezzi. Buona anche la prestazione del Valencia di Voro, che torna a punti dopo i pesanti ko con Las Palmas e Eibar. Nonostante il clean sheet, da registrare ancora la difesa e altra nota dolente di giornata, l’infortunio di Santi Mina.