La conquista del Mondiale del Club da parte degli arcirivali del Real Madrid ha mediaticamente un po' oscurato la buona prima parte di stagione del Barcellona. Gli uomini di Luis Enrique si sono infatti qualificati come primi per gli ottavi di Champions League (dove se la vedranno con il PSG di Unai Emery), e sono momentaneamente a -3 dai merengues in Liga (che hanno però una partita da recuperare al Mestalla di Valencia). E' un Barça che crede ancora nella remontada in campionato e nelle proprie possibilità in Europa e in Copa del Rey.
Di questo e altro ha parlato il brasiliano Neymar, protagonista di una bella intervista rilasciato al sito ufficiale della Liga (LaLiga.es): "Il campionato è ancora lungo - dice O'Ney - mancano molte partite alla fine e noi dobbiamo rimanere concentrati solo su noi stessi. Non dobbiamo pensare al Real: l'anno scorso avevamo undici punti di vantaggio sulla seconda e poi abbiamo vinto la Liga all'ultima giornata. E' un campionato molto difficile, in cui nessuno può sentirsi tranquillo, che sia primo, secondo o terzo in classifica. Il Barça deve fare il suo lavoro: giocare e vincere". Pochi gol segnati in questi scorcio di stagione? Non sembra essere questo un cruccio per il brasiliano: "Mi interessa solo aiutare i miei compagni di squadra, con gol o assist non fa differenza. Ovviamente mi piacerebbe sia segnare che fare assist, ma siamo qui per vincere, e può capitare che ci siano partite in cui non ti riescano le giocate che vorresti fare. A volte cerchi il gol e non lo trovi, oppure provi un passaggio che non riesce: è il calcio". Nessuna attenzione particolare al Pallone d'Oro: "Sono molto felice qui a Barcellona, sia con la squadra che con la mia famiglia. Certo, vincere il Pallone d'Oro è una motivazione extra, però non è qualcosa che mi toglie il sonno. Mi interessa essere felice, se non vincerò il Pallone d'Oro non succederà nulla. Non gioco a calcio per vincere il Pallone d'Oro, che è una conseguenza del lavoro di squadra".
Su chi sia il miglior giocatore al mondo, Neymar non ha dubbi: "Sicuramente Leo Messi, per me è un grande onore essere suo compagno di squadra, stare nel suo stesso spogliatoio, giocare con lui e scambiarci assist per segnare. Insieme a Suarez stiamo facendo la storia, ne siamo consapevoli, e miglioriamo sempre di più. Vogliamo continuare così, essere felici in campo, perchè giocare con due giocatori del genere è davvero un piacere. E' un po' strano perchè siamo un brasiliano, un argentino e un uruguayano, rivali con le rispettive nazionali, ma la realtà è che siamo davvero amici. Sono stato fortunato a incontrate due persone così nel mondo del calcio". Altro compagno di squadra che ammira è Andres Iniesta: "E' il miglior centrocampista che abbia mai visto giocare. Per la sua qualità, per tutto, per tante cose che non c'è nemmeno bisogno di ricordare. E' una leggenda, non può essere paragonato a nessuno, perchè è davvero diverso da chiunque altro. Ha un'eleganza, una classe, che lo rendono molto diverso da tutti gli altri giocatori". Chiusura sul modo di giocare del Barcellona: "Il Barça ha una sua filosofia, che non è mai cambiata. Dopo alcune partite in cui non abbiamo giocato bene, molte persone hanno detto che avremmo dovuto apportare dei correttivi al nostro gioco, ma non succederà. Il Barça continuerà ad essere il Barça, dobbiamo solo tornare ai nostri massimi livelli. Anche nell'anno del triplete perdemmo all'Anoeta contro la Real Sociedad, e al ritorno facemmo fatica in casa, però poi vincemmo tutto. Può succedere ancora, noi faremo di tutto perchè accada di nuovo, perchè il nostro obiettivo è vincere tutte le competizioni a cui prendiamo parte".