Cesare Prandelli è in viaggio verso l'Asia, Singapore per la precisione. La sconfitta dell'Anoeta, un 3-2 rimediato per mano della Real Sociedad, ha aperto una spaccatura profonda all'interno dell'ambiente valenciano, deluso, rammaricato e stupefatto dal clamoroso avvio di stagione della squadra.
Pranelli, catapultato nelle disavventure del pipistrello appena da qualche mese, ora sembra esserne l'unico colpevole. Una squadra costruita per ambire alla Champions League, dopo 15^ giornate di Liga, si ritrova quart'ultima appaiata con lo Sporting, ad oggi ultima retrocessa in Segunda Division.
La situazione è critica, tanto che, nemmeno uno sfogo che poco si rifà allo stile e al carattere dell'ex ct Azzurro è servito per dare una scossa alla squadra. Il Valencia sceso in campo all'Anoeta, è sembrato un gruppo di persone assemblate negli spogliatoi, appena qualche minuto prima del kick off. Nulla a che vedere con una squadra di calcio insomma: protagonismi, disattenzioni, tensioni, polemiche. Un calderone di sventure quello nel quale è capitato Prandelli, ormai alla quarta sconfitta in otto partite da allenatore del pipistrello.
La situazione, si è fatta talmente insostenibile che, la massima dirigenza del Valencia, capitanata dal Proprietario del club, Peter Lim, ha deciso di convocare d'urgenza il tecnico italiano a Singapore. Prandelli, ora è in viaggio, in attesa di incontrare Lim e gli altri soci. Probabilmente, nella sua mente si staranno susseguendo tante ipotesi, idee, conclusioni.
L'esonero è una di queste, ma non la più scontata. Prandelli potrebbe anche rassegnare le sue dimissioni, come accettare di proseguire con il progetto di rilancio di un club, con basi importanti, giovani e denaro da cui ripartire. Tutto dipenderà dalla decisione di Lim e dei suoi soci, assai scontenti dall'evolversi della situazione.
A Cesare, al Buon Cesare, non resta che godersi il viaggio. Da Valencia a Singapore c'è tempo anche per un bel riposino, incubi permettendo.