Esce ancora a volto mesto, basso, deluso, il Valencia di Cesare Prandelli. Anche questa settimana, anche all'Anoeta di San Sebastian, la squadra del tecnico italiano va in contro ad una pesante sconfitta. Questa volta è un pirotecnico 3-2 a condannare gli uomini dell'ex ct Azzurro, colpito a freddo dalla doppietta di Willian José. Il rigore di Parejo e la parata dagli undici metri dello specialista, Diego Alves, restituiscono speranze al Valencia, tradito nel finale dall'espulsione di Cancelo.
Juanmi porta i suoi sul 3-1. Bakkali si sveglia quando è ormai tardi. La Real Sociedad vola al quarto posto in classifica. Il Valencia, è sconosolatamente in zona retrocessione, a lottare per restare in Liga.
Titolare di un eccellente stato di forma, e a confermarlo sono i tre successi ottenuti negli altrettanti ultimi tre match, la Real Sociedad di Eusebio sceglie ancora il 4-2-3-1 come antidoto per combattere il pipistrello Valenciano. Eusebio conferma il suo onze de gala, confortato dalle ultime prove, in crescendo, di giocatori importanti come Illarra, Martinez e Prieto. In avanti, l'unica punta è il solito Willian José.
Dopo aver scosso in modo diretto l'ambiente valenciano, con una conferenza stampa da 'senza un domani', Cesare Prandelli, entrenador con le spalle al muro, è costretto a vincere per rinsaldare un banquillo tremolante. L'ex ct Azzurro si affida ad un 4-3-1-2 simile al vecchio rombo utilizzato dall'Inter negli anni passati; Mario Suarez è il cervello, Capitan Parejo il vertice alto incaricato di rifornire a dovere la coppia atipica Rodrigo - Munir.
I PRIMI 45' DI GIOCO:
Al pronti, via, la Real scatta già calda, pronta ad azzannare la preda. Il sangue freddo del pipistrello invece, costa caro al Valencia, stordito e dopo appena 120 secondi già sotto di una rete.
Sugli sviluppi del primo corner del match, generato da un posizionamento difensivo non corretto, la difesa di Prandelli resta a guardare l'elementare schema dei baschi, bravi nell'allungare la traiettoria della sfera verso il centro dell'area. Lì, però, dove dovrebbe esserci densità di uomini in orange, c'è il solo Willian José, indisturbato nel colpo di testa - indirizzato - che lascia Diego Alves di sale.
L'immediato svantaggio, mette Prandelli e la sua squadra nella peggiori delle condizioni. Cesare, consapevole che un passo falso, ora potrebbe costare davvero caro, si agita, sbraitando e incitando i suoi ragazzi. La reazione non c'è. La Real esibisce ottime doti anche in fase di circolazione palla; il pubblico dell'Anoeta applaude, e nel contempo, quasi come uno scherzo del destino, lo stesso Prandelli riceve un colpo alla mano.
Il primo segnale di Valencia arriva al quarto d'ora; Parejo si libera, alza la testa e serve con un perfetto lancio in profondità Montoya. L'ex Inter entra in area, fa fuori un avversario e calcia secco sul primo palo. Rulli va a terra con grande tempismo e l'azione scema sugli sviluppi del seguente angolo. Chi dagli angoli sa trarre il massimo beneficio, invece, è la Real Sociedad, implacabile al minuto 24. Stavolta dalla sinistra, Vela disegna un pallone ad uscire che a primo impatto sembra innoquo. In realtà, tra le tante maglie valenciane posizionate nel cuore dell'area di rigore, sbuca come un avvoltoio bomber Willian José. Stacco ancora una volta vincente per il 2-0 che gli permette l'aggangio a Messi nella classifica dei cannonieri.
Prandelli si spazientisce decidendo per un cambio drastico. Al 35' entra Santi Mina, al posto dell'inesistente Fede. Il giovane esterno classe 95' si rivela subito decisivo: al primo pallone toccato l'ex Celta si incunea nell'area della Sociedad, costringendo un Inigo in netto ritardo, a commettere il fallo da rigore. Dagli undici metri si presenta lo specialista, Dani Parejo, chirurgico nell'esecuzione che spiazza Rulli per il gol che riapre l'incontro all'Anoeta.
I SECONDI 45' DI GIOCO:
Ad inizio ripresa, l'evento più importante riguarda le condizioni di Willian José. Il protagonista indiscusso dei primi 45', colpito da un problema fisico, è costretto ad uscire quando il cronometro dell'Anoeta segna appena il 2' delle ripresa. Orfana del suo bomber principe, la Real cambia la propria strategia d'offesa. A salire in cattedra sono gli esterni baschi, e in particolare Carlos Vela. Il messicano crea un grande scompiglio sulla propria fascia di competenza, costringendo la difesa di Prandelli a continui raddoppi. Anche Santos esce in marcatura sull'11 ex Arsenal, abile nella giocata che, all'interno dell'area di rigore, trae in inganno il difensore brasiliano. Fernandez non ha dubbi: Calcio di rigore!
Dagli undici metri si presenta lo stesso Vela, specialista nella sfida uno contro uno. Dall'altra parte però, c'è forse il miglior para rigori del mondo, Diego Alves. Il brasiano prima disturba a parole Vela, poi gli intercetta un penalty calciato basso, angolato e potente.
L'ennesima prodezza del carioca tiene a galla un Valencia che, minuto dopo minuto si fa sempre meno brillante. Quello che dovrebbe essere il secondo tempo della rimonta, della svolta, si trasforma in un secondo tempo di grande sofferenza, passato quasi interamente nella propria metà campo.
Ancora un grande e nervoso Vela, irritato dal rigore fallito, si rivela il fattore chiave della ripresa. I suoi strappi, le sue giocate, i suoi uno contro uno, fanno pendere la bilancia del gioco dalla parte della Sociedad, vicina al gol del 3-1 con un diagonale a botta sicura di Zurutuza; Alves ci mette una pezza, ma nulla può quando Cancelo commette una sciocchezza che gli costa il secondo giallo e l'uscita dal campo.
Il Valencia sembra spacciato, ma ci prova ugualmente. Al 90' però, sul contropiede rapido condotto da Vela, Juanmi manda in delirio l'anoeta. Il messicano fugge in campo aperto, scruta l'area di rigore, poi decide di regalare al compagno un assist magico, tutto con l'esterno. Juanmi si arrampica, arriva e devia. La palla è in rete. E' il 3-1 che sembra chiudere ogni gioco.
La Real però, si rilassa dimenticando che nei tre minuti mancanti può accadere di tutto. Nel giro di qualche secondo, Bakkali è in porta con il pallone. Un'azione tutta di prima, e tutta in verticale, manda l'ex PSV, velocissimo sulla sfera, a tu per tu con Rulli. Dopo il primo muro, il classe 96' sfonda riaprendo una volta ancora il match. Stavolta però, non c'è più tempo.
Il triplice fischio di Fernandes sancisce la fine delle ostilità. L'Anoeta e tutta la Real Sociedad fa festa dall'alto della sua quarta posizione provvisoria. Il Valecia di Prandelli invece, sprofonda, se possibile, ancor di più: 17^ posto, pienissima zona retrocessione.