Una gioca, l'altra vince. Potrebbe essere riassunta così la partita disputatasi nella notte tra Uruguay e Venezuela, valevole per la nona giornata del girone unico sudamericano di qualificazione a Russia 2018. Chi vince è (di nuovo) la banda di Tabarez, che con un rotondo 3-0 si mantiene in testa al gruppo e si lascia alle spalle il passo falso contro l'Argentina di un mese fa. Rimpianti, per una Vinotinto brillante nel primo tempo, trascinata dalla classe dei suoi interpreti offensivi, tanto bravia crearsi le occasioni quanto sciuponi nel non ribadirle in rete.
Dudamel si presenta senza Rosales sulla fascia destra, ma con tutto il talento a disposizione in avanti: Juanpi e Penaranda, insieme a Guerra, fungono da supporto a Rondon, con Rincon a fare legna in mezzo al campo. Risponde Tabarez con le solide tre linee e l'accoppiata Suarez-Cavani davanti, supportata da Lodeiro tra i quattro in mezzo. Dietro con Godin va ancora Coates, Gaston Silva è largo a sinistra.
Pronti-via e sono subito gli ospiti a rendersi molto pericolosi, cavalcando la fantasia di Juanpi, immediatamente protagonista con un tiro da fuori sul quale Muslera è costretto a mettere le mani. Un segnale, per la difesa Celeste, ancora in sofferenza dopo 10', quando uno strepitoso Penaranda ne lascia sul posto tre danzando in velocità, per poi servire il rimorchio ancora di Juanpi sul primo palo: mancino direttamente sulla faccia esterna del legno e altra occasione sprecata.
I primi sprazzi di Uruguay, fino a quel momento nullo, se non per qualche spunto individuale, si vedono al 20', quando è il cebolla Rodriguez a volare sulla sinistra, crossando in mezzo per Lodeiro, la cui conclusione viene murata. Una buona occasione, ma nulla a che vedere con quel che succede sul ribaltamento di fronte: Rondon di testa lancia Penaranda nello spazio, rilanciando un contropiede che sembrava perso, il fenomeno dell'Udinese con una finta manda al bar Muslera in uscita ma poi, di fronte alla porta sguarnita, all'altezza dei 16 metri, calcia incredibilmente a lato. I ruoli si incrociano poco dopo, Penaranda ispira un filtrante per Rondon, il cui mancino in diagonale sibila a lato del palo di un nulla.
Il Venezuela gioca, crea, ma non segna. E alla prima vera occasione della Celeste, va sotto: è un capolavoro il cross di Suarez dalla sinistra, dritto e preciso sulla testa del solito Lodeiro inseritosi con i tempi perfetti e non seguito dai mediani avversari. Incornata facile e vantaggio. Non ci sta la Vinotinto, anche sfortunata al 34', quando si vede annullare un gol (giustamente): Rondon attende la palla in fuorigioco, Gaston Silva lo anticipa a pochissimi centimetri, sulla ribattuta Guerra deposita, ma la punta del West Brom era ormai in posizione attiva di offside sull'anticipo di Silva.
Nell'intervallo i ragazzi di Dudamel hanno il tempo di rimuginare e riflettere sulle occasioni perdute, ma, al rientro il campo, non hanno nemmeno un secondo per respirare che Cavani ce ne impiega 14 per firmare il raddoppio con uno splendido esterno destro, piazzando in diagonale un pallone vagante appena dentro l'area. La rete è una pietra tombale sulle speranze del Venezuela, che al 65' rimane anche 10 per l'espulsione di Vizcarrondo, ingenuo nell'affossare Suarez al limite, con un giallo già sulla coscienza.
Al 69' di nuovo sprazzi di Uruguay, ormai in controllo totale, con Carlos Sanchez che si erge a protagonista: Suarez, ispiratissimo, lo serve con un buon cross da sinistra a centro area, si oppone Dani Hernandez. Il terzo gol è solo questione ditempo, dieci minuti esatti dopo i ruoli si invertono: l'ex River ha spazio a destra, crossa in mezzo per il pistolero che intelligentemente prolunga di esterno per l'accorrente Cavani, tap-in agevole, 3-0, partita in ghiaccio e primo posto blindato. E l'Uruguay vola ancora.