Alla fine ce l'ha fatta. Alexandre Pato, attaccante brasiliano di ventisei anni, è riuscito a rimanere in Europa, nonostante sei mesi tutt'altro che positivi al Chelsea del traghettatore Guus Hiddink. Scaricato dal nuovo allenatore Antonio Conte, che evidentemente non si fida di una fragilità muscolare fuori dal comune, Pato è da una settimana un nuovo giocatore del Villarreal, tra i migliori club della Liga spagnola e in procinto di affrontare il terzo turno preliminare per l'accesso alla fase a gironi della prossima Champions League. 

La carriera del Papero ha vissuto di clamorosi up and down: considerato da Carletto Ancelotti un potenziale Pallone d'Oro ai tempi del Milan, Pato è sfiorito nel corso dei suoi anni in rossonero, tormentato da misteriosi e irresolvibili infortuni muscolari, che lo hanno costretto a tornare in patria, prima al Corinthians e poi in prestito al San Paolo (dove per qualche mese ha giocato insieme all'amico ed ex compagno a Milanello Kakà). In Brasile l'attaccante che si era preso anche la Seleçao ai tempi di Mano Menezes ha trovato una discreta continuità, risfoderando alcuni dei colpi titpici del suo repertorio, quali un'innata capacità realizzativa, uno scatto bruciante e una tecnica da top player. "Visto? I problemi muscolari sono alle spalle - disse il Papero una volta tornato in forma al San Paolo - al Milan la situazione era diventata insopportabile. I medici dicevano che ero guarito e invece mi stiravo non appena tornavo in campo", il suo urlo di riscatto tra samba e caipirinha. E su un Pato ritrovato ha pensato di poter contare anche il Chelsea di Guus Hiddink, in una stagione nerissima per il club di Stamford Bridge. Ma l'avventura tra le fila dei Blues è stato breve e poco significativa: preso di mira da tifosi e tabloid per l'ennesimo stop che lo ha costretto a ritardare di mesi il suo esordio in Premier League, il brasiliano ha giocato solo un paio di partite (con gol su calcio di rigore) nel suo nuovo club londinese.

Ora la ripartenza, in una società attentissima ai giovani e soprattutto perfettamente strutturata, in grado da seguire da vicino i propri giocatori e farli rendere al meglio. Un'occasione unica per Pato, paradossalmente in declino nonostante l'età, al servizio di Marcelino Garcia Toral, uno degli allenatori più preparati dell'intera Liga: "Pato è per noi un grande acquisto e un giocatore di altissimo livello - ha detto di fronte a quasi un migliaio di tifosi durante la presentazione del brasiliano avvenuta all'Ermitorio de la Virgen de Gracia il presidente Fernando Roig - un attaccante che potrà aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi. E' un ottimo innesto per la nostra squadra, sono convinto che potrà togliersi delle soddisfazioni anche a livello individuale". Di circostanza anche le parole del diretto interessato: "Essere qui è un gran privilegio per me - le dichiarazioni dell'attaccante - arrivo con tante speranze, con l'aspettativa di fare grandi cose insieme alla squadra. Sono molto felice, ho lavorato sodo per poter venir a giocare nel Villarreal. Ho voluto fortemente rimanere in Europa e tornare a disputare la Champions League. Era un'occasione che non potevo lasciarmi sfuggire. Il primo a chiamarmi è stato Bonera, mio compagno al Milan, che mi ha parlato molto bene del club. Poi ho parlato con Marcelino: mi ha convinto subito, dicendomi che qui si lavora tanto ma si è anche in una grande famiglia. Questa è una piccola città, ma il club è al top. Ora non mi interessa quanto è grande la città, voglio solo ripagare l'affetto e la fiducia dei tifosi. So che Soldado e Bakambu sono grandi giocatori, ma posso giocare con tutti. Deciderà l'allenatore e io accetterò le sue scelte. Non vedo l'ora di iniziare questa nuova avventura".