"Sai perché gli Yankees vincono sempre? Perché gli avversari non riescono a staccare gli occhi dalle righine delle divise dei giocatori". Parafrasando Frank W. Abagnale Senior che si rivolge al figlio Leonardo Di Caprio in un magistrale "Prova a prendermi", ieri sera al Soldier Field di Chicago è andato in scena un siparietto molto simile: il minuto è il 61 ed il frastuono dello stadio della Windy City richiama l'attenzione anche sui giocatori di Panama. Quasi irretiti dal solo ingresso in campo dell'attaccante del Barcellona, gli avversari fino a quel punto impeccabili per diligenza difensiva e concentrazione, si perdono, come in un bicchier d'acqua, impassibili nell'osservare le sue prodezze. 

Una magia, due tocchi facili, ed una tripletta che va agli archivi permettendo alla pulce di avvicinarsi ancor di più al traguardo di marcature di Gabriel Omar Batistuta. I difensori panamensi restano letteralmente esterrefatti davanti alla prodezza balistica del dieci che regala a tutti i presenti un gioiello magistrale su punizione, degno dei migliori. Leo Messi si riprende, in fretta l'Argentina. La sua Argentina che senza di lui era riuscita a portare a casa un importantissimo successo contro il Cile. Stavolta sembra poter essere quella giusta per coronare il capitolo Copa, con l'alchimia in campo dell'albiceleste che sembra potersi permettere anche l'assenza del più quotato dei calciatori in rosa. 

Al Tata Martino, che nel frattempo ha tirato un grosso sospiro di sollievo per le condizioni di Messi e per l'esito delle prime due sfide schivando sul campo le eventuali polemiche per l'assenza di Dybala, il compito più arduo: inserirlo non sarà sempre facile come accaduto ieri sera. In vista della fase ad eliminazione diretta, quando la pulce sarà chiamata a fare la differenza in gare dall'esito molto meno scontato e contro squadre che non resteranno a bocca aperta nel vederlo in campo, l'ex allenatore del Barcellona dovrà trovare il giusto compromesso tattico nel quale farlo esprimere al meglio. 

Ieri sera la partita ha consentito una sorta di rodaggio al pupillo blaugrana, che è entrato affiancando Higuain di punta. Se può essere la soluzione giusta oppure tornerà a giocare da ala destra al posto di Gaitan lo scopriremo soltanto con il passare delle sfide. Difficile aspettarsi una risposta già a partire dalla partita contro la Bolivia, ma nella seconda Messi sarà chiamato a salire ancor di più in cattedra, trascinando l'albiceleste verso il tanto agognato titolo.