Il ventiquattresimo titolo di campione di Spagna nella storia del Barcellona è stato un'avventura piena di insidie, di grandi picchi nel gioco e nel risultati e di down clamorosi, un saliscendi tecnico e atletico che ha condotto i blaugrana di Luis Enrique a non avere più margine d'errore negli ultimi turni di campionato. Una stagione cominciata in altalena, proseguita con un dominio che pareva preludere all'ennesimo triplete di questi anni targati blaugrana, ha rischiato invece di trasformarsi in un incubo, con il fiato sul collo di Atletico e Real Madrid, peraltro finaliste di Champions League e candidate a succedere proprio al Barcellona nell'albo d'oro della massima competizione continentale.

In una temporada in cui Leo Messi è stato costretto a rimanere a lungo ai box da settembre a novembre per un infortunio al ginocchio, chi non ha mai smesso di segnare e di giocare da fenomeno è stato Luis Suarez, in grado di chiudere la Liga come capocannoniere a quota 40 reti, addirittura cinque in più del bulimico Cristiano Ronaldo. Neymar è stato strepitoso per sei mesi, prima di calare vistosamente, tra voci riguardanti il suo contratto e problemi con il fisco. Il quarto titolo stagionale del club del Camp Nou è figlio dell'once de gala, l'undici dei titolari di Luis Enrique (C. Bravo, Dani Alves, Piquè, Mascherano, Jordi Alba, Rakitic, Busquets, Iniesta, Messi, Suarez, Neymar), con il solo Sergi Roberto integrato con continuità in squadra, mentre hanno reso sotto le aspettative i vari Arda Turan, Aleix Vidal, Vermaelen e Mathieu. Ripercorriamo la stagione dei campioni di Spagna per tappe, le più significative di questo percorso a ostacoli.

23 agosto 2015. E' la prima giornata, e il Barça espugna San Mames contro l'Athletic Bilbao, garantendosi un debutto perfetto in una trasferta ostica. 

12 settembre 2015. Al Vicente Calderòn i blaugrana rimontano contro l'Atletico Madrid (1-2), aggiudicandosi il primo scontro diretto della stagione.

23 settembre 2015. E' un turno infrasettimanale e coincide con un tonfo clamoroso dei catalani, travolti per 4-1 al Balaidos di Vigo contro il Celta di Eduardo Berizzo. Primo campanello d'allarme per Luis Enrique. 

26 settembre 2015. Il Barça batte il Las Palmas in casa, ma perde per infortunio Leo Messi. Starà fuori due mesi. 

3 ottobre 2015. Altra sconfitta in trasferta, stavolta al Sanchez-Pizjuàn di Siviglia, dove non basta Neymar. 

21 novembre 2015. E' la svolta della stagione: si gioca il Clasico d'andata al Santiago Bernabeu contro il Real di Benitez. Dominio totale (0-4), con Messi che parte dalla panchina, e Liga che ritorna verso la Ciudad Condal

5 e 12 dicembre 2015. Due pareggi in rimonta (a Valencia e in casa contro il Deportivo La Coruna) prima di partire verso la conquista del Mondiale per club in Giappone. Il Barça non uccide la Liga. 

30 gennaio 2016. Dopo una serie di cinque vittorie su sei partite, i blaugrana ospitano i rivali dell'Atletico al Camp Nou: vanno sotto per un gol di Koke, rialzano la testa con Messi e sorpassano con Suarez. Filipe Luis si fa espellere per un fallaccio sulla Pulce spegnendo le speranze di controrimonta dei colchoneros

2 aprile 2016. Un Barcellona che pare inarrestabile inizia la sua discesa facendosi beffare nel Clasico di ritorno dal Real di Zidane: apre Piquè, replica Benzema, chiude Ronaldo. Sembra solo un passo falso, ma non lo è. 

9 e 17 aprile 2016. Nel bel mezzo dell'eliminazione dalla Champions League (quarti di finale contro l'Atletico), i catalani cadono prima all'Anoeta e poi ancora in casa contro il Valencia, facendosi raggiungere dai colchoneros, a pari punti ma indietro causa risultati negli scontri diretti. 

20 aprile 2016. Otto gol al Riazòr di La Coruna e la marcia degli uomini di Luis Enrique riparte. Da qui in poi saranno solo goleade (eccezion fatta per lo 0-2 di Siviglia contro il Betis). 

14 maggio 2016. Nell'ultima giornata il solo Real è ancora in scia ai blaugrana, che a Granada partono male ma poi trovano i gol del titolo con Luis Suarez