Si chiude nel segno dei tre punti il campionato di Real Madrid Atletico Madrid, entrambe vincenti per 2-0, su Deportivo La Coruna e Celta Vigo. I Blancos, dopo la grande rimonta maturata ai danni del Barça in primavera, erano ancora in corsa per conquistare la Liga, ma il sogno è durato per circa 25 minuti; giusto il tempo necessario per far sì che il gol di Luis Suarez arrivasse come una sentenza, anche in Galizia

Ronaldo abbracciato da Pepe e Kroos dopo il primo gol al Riazor. Fonte: Getty Images.
Ronaldo abbracciato da Pepe e Kroos dopo il primo gol al Riazor. Fonte: Getty Images.

E dire che nel primo quarto di match, il Real Madrid era virtualmente campione grazie al vantaggio lampo maturato grazie al solito Cristiano Ronaldo, tornato cannibale dopo il piccolo intoppo fisico di qualche settimana fa. Il Riazor, per metà Blancos, attende notizie da Granada, ma quando Florentino Perez mormora, quasi imprecando, si capisce che le notizie non sono delle migliori. Intanto, lo show di Cristiano Ronaldo prosegue. Il portoghese, chiamato a rimontare tre gol a Suarez per la classifica del Pichichi e della scarpa d'oro, mette a segno un'altra rete mandando le squadre a riposo con un verdetto già acquisito. 
Appresa la notizia del doppio vantaggio culé, guarda caso siglato da Suarez, nella ripresa, il Real sembra accontentarsi di quello che è il risultato maturato nel primo tempo. Zidane preserva CR7 lasciandolo negli spogliatoi in vista della finale di Champions. Con lui, esce anche il Real che inizia a gestire il match sperando nel miracolo del Granada. Dall'altro campo però, arriva anche la notizia della tripletta del pistolero che mette a segno gli ultimi tre colpi rimasti in canna. Per lui sono 40 reti in Liga, quattro in più di Ronaldo che come tutto il Real esce a testa alta, al termine di una Liga persa molto prima che all'ultima giornata.

La celebre esultanza del fuoriclasse di Madeira. Per lui sono 36 gol in Liga. Fonte: Getty Images.
La celebre esultanza del fuoriclasse di Madeira. Per lui sono 36 gol in Liga. Fonte: Getty Images.

Tutt'altro clima si respirava nel cuore di Madrid, al Vicente Calderon. Lì, sulle rive del Manzanarre, L'Atletico Madrid di Diego Simeone non aveva più nulla da chiedere alla Liga dopo che l'incredibile sconfitta maturata a Valencia con il già retrocesso Levante, aveva estromesso i materassai dalla lotta al vertice. I Colchoneros, potevano solo sperare in un passo falso del Real e una loro vittoria per riacciuffare un secondo posto in classifica che era stato occupato per gran parte del campionato.

Per congedarsi con il meraviglioso pubblico rojiblanco, Simeone non fa sconti scegliendo i migliori uomini a disposizione. Di fronte, infatti, c'è un avversario ostico come il Celta Vigo che nel corso del primo tempo, imbriglia la manovra rojiblanca, costringendo l'Atletico allo 0-0. Appresi i risultati negativi dagli altri campi, nella ripresa, l'Atletico gioca con la mente più libera, forse solo per divertirsi e lasciare il pubblico amico con un sorriso sul volto. 
Il rigenerato Torres, apre le marcature alla prima occasione utile; il compagno di reparto Griezmann, chiude i giochi qualche minuto dopo mettendo a referto il gol numero 32 in stagione. 

La festa dell'Atletico al gol di Fernando Torres. Fonte: Getty Images.
La festa dell'Atletico al gol di Fernando Torres. Fonte: Getty Images.

La mezz'ora conclusiva è una dolce passerella che accompagna i Colchoneros al tramonto di una cavalcata fantastica, che però, deve ancora regalare la più grande emozione dell'anno. La finale di Champions League, infatti, si avvicina e gli orizzonti, seppur annebbiati dal riverbero di una stagione ormai al capolinea, indicano dritti verso Milano. 
Il 28 maggio è alle porte e per le due squadre di Madrid piangere sul latte versato ora non può essere d'aiuto. Per una notte, per quella notte, tutto è possibile. Milano si prepara a diventare Madrid, intnato il Barça si gode la seconda Liga consecutiva, la 24^ di una storia scritta da interpreti leggendari.