Non impressiona, non diverte, non convince, ma alla fine porta a casa i tre punti. E' il Barcellona di Luis Enrique che dopo le vittorie di Real e Ateltico rispone a sua volta con un successo, sofferto sul campo del Real Betis. Al Benito Villamarin il match viene condizionato dall'espulsione di Westermann dopo appena 35' del primo tempo. Ad inizio ripresa, i culè sfruttano l'uomo in più e si portano avanti con l'opportunismo di Rakitic. Nel finale, il vantaggio viene legittimato dal gol di Suarez, il 35^ in Liga. Ora, a due giornate dal termine, il vantaggio resta lo stesso. Al Barça serviranno comunque sei punti per essere di nuovo campiona di Spagna.

La festa culé. Fonte: mundodeportivo.es
La festa culé. Fonte: mundodeportivo.es

Reduce dalla sconfitta nel derby andaluso con il Siviglia, il Real Betis non ha più nulla da chiedere a questa Liga. Nonostante la salvezza sia ad un passo, il tecnico degli andalusi, Juan Merino, non vuole abbassare la guardia soprattutto ora che al Benito Villamarin, fa visita il Barcellona. Per questo, in casa Betis, Merino sceglie la miglior formazione possibile con il terzetto composto da Cejudo, Joaquin e Ceballos alle spalle dell'unica punta Castro
Dopo le vittorie di misura di Real e Atletico, il Barcellona di Luis Enrique ha la necessità assoluta di portare a casa tre punti fondamentali. Lucho non ha problemi di formazione, per questo sceglie quello che è considerato l'onze de gala, con il tridente formato da Messi, Suarez, Neymar a guidare l'attacco culé.

Messi riceve palla. Fonte: fcbarcelona.es
Messi riceve palla. Fonte: fcbarcelona.es

Nell'atmosfera incandescente del Benito Villamarin, i primi minuti si rivelano di attesa, con il Betis ben posizionato in campo, e il Barça per nulla propenso ad affondare i colpi. Nonostante il prevedibile predominio nel possesso palla, i blaugrana non si rendono mai pericolosi nella prima mezz'ora di gioco, inducendo allo stesso modo, anche il Betis a svolgere una partita prevalentemente d'attesa e di studio dell'avversario. 
A cambiare la carte in tavola però, entra in scena un nuovo protagonista: il nervosismo. Con il passare dei minuti, l'atmosfera incandescente degli spalti si trasferisce anche al campo, costringendo il direttore di gara, Mateu Lahoz, a prendere diversi provvedimenti disciplinari. Alla fine del primo tempo infatti, saranno più cartellini che tiri in porta, ma soprattutto ci sarà l'espulsione di Westermann a cambiare gli scenari del match. Il tutto avviene al 35', quando il già ammonito Westermann cerca l'anticipo su Rakitic. Il tedesco non arriva sul pallone, falciando inevitabilmente il croato. Per l'inflessibile direttore di gara è secondo giallo e la conseguente espulsione. 

L'uomo in più, garantisce più spazi per gli attacchi di un Barça che già nella parte finale di tempo, prova a stravolgere il canovaccio del match. Neymar prova a scuotersi con un'azione personale che lo porta al primo tiro del match, perfettamente controllato da Adan. La pressione continua, ma le occasioni scarseggiano, e all'intervallo, lo 0-0 è inevitabile. 

Busquets controlla la sfera. Fonte: fcbarcelona.es
Busquets controlla la sfera. Fonte: fcbarcelona.es

Al rientro dagli spogliatoi però, il Barcellona scende in campo con un piglio diverso. Ad avvisare la difesa del Betis, ci pensa subito Neymar, perfetto nell'imbucata che mette davanti a Adan un Suarez stranamente impreciso. Passano pochi istanti, e sull'ennesimo pallone scodellato nell'area andalusa, Rakitic beneficia del pasticcio tra Adan, uscito in modo sconsiderato, e Pezzella, autore di un lieve tocco a mettere fuori causa il suo estremo difensore del Betis. Il pallone di Messi passa tra i due, e per Rakitic arrivato a fari spenti dalle retrovie, è un gioco da ragazzi mettere in porta il pallone del vantaggio culé. 
Nonostante il gol blaugrana, il canovaccio del match non cambia, con il Barça ancora in avanti a caccia di quello che sarebbe il gol della sicurezza. Messi, in evidente crescita dopo un primo tempo anonimo, si crea lo spazio per calciare, ma la difesa del Betis allunga la sfera in corner. Sul successivo attacco culé, ancora Messi ispira per i suoi compagni di reparto, troppo lenti nell'andare a concludere verso la porta di Adan, salvato dal recupero lampo di Bruno. 

Nella fase centrale della ripresa, il Betis ha anche qualche sussulto offensivo, ma la difesa del Barça, in particolare con un buon Mascherano, ha vita facile nel bloccare le folate solitare di Cejudo e Ceballos, soli nel deserto della metà campo culé. 
Nell'ultimo terzo di match invece, Messi torna ad inventare per i compagni, e in particolare per Suarez; la pulga sguscia via alla difesa andalusa, salta due uomini nello stretto, ma poi serve Suarez clamorosamente stoppato da un Adan che si fa perdonare l'errore sul gol con una parata decisiva. 

Neymar con un gioco di suola. Fonte: fcbarcelona.es
Neymar con un gioco di suola. Fonte: fcbarcelona.es

All'80' però, ancora un Leo Messi delizioso taglia in due la difesa del Betis servendo in profondità la corsa di Suarez, stavolta sì, letale con il tocco in anticipo che toglie il pallone dalla disponibilità di Adan. E' il gol del 2-0 Barça, il 35^ in Liga per Suarez che chiude in modo definitivo i giochi.
Al Benito Villamarin, il Barça soffre per oltre un tempo, ma alla fine, riesce ad agguantare una vittoria di fondamentale importanza. Il 2-0 siglato Rakitic - Suarez regala al Barça tre punti che tengono i culé in vetta alla Liga a solo due turni dalla fine della stagione.