Titani, sul verde di Spagna. Pioggia di stelle e milioni, campioni e trofei. Il Mondo, incuriosito, ammaliato, attende con trepidazione il Clasico, la partita. Il Barcellona - a un passo dal titolo - ospita il Real, in ritardo e costretto a lottare con il tignoso Atletico per la piazza d'onore. Conta, oltre i numeri, specie per il Madrid. Vendicare la disfatta del Bernabeu, diradare le nubi di stagione e consolidare una panchina, quella di Zidane, retta da principi traballanti. L'eroe con il numero 5 sente, dopo settimane d'applausi, il peso scenico della piazza, quel macigno che schiaccia chiunque abbia a che fare con cose Real. Non basta vincere a Madrid - e a onor del vero Zidane deve ancora farlo - occorre qualcosa in più, in una piazza che ama il bello, e al bello tutto sacrifica. Via Rafa, dentro Zizou, medesimo passo zoppicante, medesimi ribaltoni, l'impressione di un gruppo minato dall'interno.
Il francese, che conosce il calcio, non si scompone, accetta critiche e cenni di dissenso, chiede ai suoi orgoglio e garra, per raddrizzare, se non la Liga, il finale di stagione. Champions alle porte, quarti di finale, ma per Barcellona e Real è semplicemente Clasico, per una notte i pensieri si fondono nel tempio catalano, in un Camp Nou vestito a festa. Messi - Ronaldo, la Pulce dei record contro il 7 che segna coi più deboli e sbotta coi più forti. Anche Ronaldo deve rispondere, da campione.
Clasico senza assenze di rilievo. Zidane non può usufruire delle prestazioni di Varane - comunque non nell'undici iniziale - mentre Luis Enrique deve rinunciare a Rafinha, Mathieu, Sandro e Adriano. Spazio ai titolarissimi nel Barca, con il tridente delle meraviglie a guidare un undici senza eguali. Neymar parte dal fronte sinistro, Messi dal lato opposto, con licenza di svariare, Suarez - splendente con la maglia della Celeste - al centro del comparto d'attacco. In mediana, Busquets a dettare i tempi, con Iniesta a dipingere calcio e Rakitic a garantire corsa e qualità. Mascherano si posiziona sulla linea di difesa, al fianco di Piqué, esterni bassi Dani Alves e Jordi Alba. Gli innesti di stagione, Arda Turan e Aleix Vidal, siedono in panchina.
Il 4-3-3 catalano:
Le scelte di Zizou evidenziano il rispetto per la forza blaugrana. La presenza di Casemiro in mediana è eloquente. Un interditore puro per limitare le folate degli avanti di Luis Enrique e supportare una difesa spesso costretta a ripiegare in inferiorità. Il sacrificato, nel Madrid, è Isco, con lui James. Stelle che siedono in panchina in nome dell'equilibrio. Modric e Kroos a completare il pacchetto centrale. Bale e Ronaldo a ispirare Benzema. Keylor Navas - tra i migliori nel ruolo in stagione - gode della protezione di Sergio Ramos e Pepe, differente il compito di Marcelo e Carvajal. Il primo ha maggiori licenze offensive, il secondo deve mantenere la posizione.
Il 4-3-3 del Real:
Il Camp Nou pronto a sostenere la squadra di casa: