Basta un gol di Griezmann per costringere il connazionale Zinedine Zidane, allenatore del Real Madrid, a pronunciare cinque parole amare che fanno malissimo ma rispecchiano la realtà. "Per la Liga è finita", ha detto il tecnico dopo l'1-0 subito in casa dai concittadini dell'Atletico Madrid. Ieri al Bernabeu probabilmente a vincere più di tutti è stato il Barcellona capolista, che vincendo questa sera in casa con il Siviglia potrebbe allungare a +12 sui Blancos mantenendo gli 8 punti di distacco sui Colchoneros.

"Perdere in casa contro l'Atletico è un colpo molto duro, eppure ho tanta fiducia nei giocatori. L'anno prossimo vedremo se ci sarà qualcosa da cambiare. Non sono soddisfatto della partita, non posso esserlo vista la sconfitta. L'importante per me e per la squadra è pensare al prossimo impegno", continua Zidane. Senza dubbio qualcosa da cambiare in casa Real c'è, e forse le tante voci così assurde potrebbero d'improvviso diventare realtà. Due su tutte: la partenza di James e la recompra di Morata. Ieri il colombiano ha offerto l'ennesima prova negativa, e in più è mancato un ricambio in attacco di Benzema (impossibile pretendere di più da Mayoral, uno che aveva giocato solo cinque minuti col Las Palmas).

Senza dubbio gli infortuni non hanno aiutato un tecnico che ha fatto mea culpa nel post: "La responsabilità è mia, devo trovare soluzioni", ha dichiarato. Opinione discordante quella di tutto il Bernabeu, che si è fatto sentire a gran voce con un deciso "FLORENTINO DIMISION", che non ha bisogno di essere tradotto. Curioso che il 27 febbraio di 10 anni fa Florentino Perez diede le prime dimissioni da presidente, che sia in arrivo il bis?

Nonostante questo, Zidane manda un messaggio chiaro: "Quando perdi un derby in casa è sempre brutto, ma dobbiamo mantenere la professionalità, il Madrid non deve mai arrendersi". E sulla partita taglia corto: "Era una partita difficile: quando si hanno occasioni si deve fare gol. La condizione fisica? Oggi il problema è stato mentale, non fisico. Bisogna dare di più".

Se in casa Real si respira un'aria tutt'altro che distesa, dall'altra parte si sprecano sorrisi, ma Diego Simeone vuole mantenere tutti sulla corda e sull'attenti, rimproverando ai suoi la fase offensiva. "Oggi avremmo potuto fare anche più gol", ha affermato prima di congratularsi con le sue punte: "Torres e Griezmann hanno fatto un grande lavoro". Se su Griezmann si può condividere il parere, sul Nino è un po' più complicato, anche se ha tenuto alta la squadra in un paio di occasioni.

L'attacco è stato il problema maggiore dell'Atletico in questa stagione, solo 35 gol fatti (Ronaldo e Benzema insieme ne hanno segnati di più), e la squadra era reduce da due 0-0 che non avevano del tutto convinto. "Nelle ultime gare abbiamo segnato poco ma la voglia di oggi c'è sempre stata, è stato un successo meritato": insomma, secondo il Cholo l'astinenenza da reti era solo un caso, così come il digiuno di Griezmann da oltre 500 minuti. 

L'Atletico resta però una squadra difensivista, tanto che i numeri parlano da soli (11 gol subiti in campionato): "Sapevamo di potercela fare, la nostra identità è ben definita. I tifosi possono essere orgogliosi dei loro giocatori, la gara di oggi ha fatto capire che siamo una squadra vera", ha aggiunto il tecnico argentino. Ieri la scelta di Gimenez (obbligata) è stata efficace, il centrocampo è tornato a lavorare bene, e anche il morale è tornato alle stelle. Rincorsa al Barcellona possibile? Oppure chissà che Zidane ci abbia visto lungo...