Un gol a inizio ripresa del francese Antoine Griezmann manda al tappeto il Real Madrid nel derby del Santiago Bernabeu - valido per la ventiseiesima giornata di Liga - e rilancia le ambizioni dell'Atletico di Simeone. Prima sconfitta di Zidane sulla panchina merengue, in una partita decisa da dieci minuti di fuoco dei colchoneros a cavallo tra primo e secondo tempo. I blancos recriminano per un'occasione clamorosa sciupata da Cristiano Ronaldo solo davanti a Oblak e per gli infortuni (già out Marcelo), che li costringono a giocare per tutto la seconda frazione senza Karim Benzema, sostituito dal canterano Borja Mayoral. Finisce tra i fischi del Bernabeu, che accompagna una panolada al coro "Florentino dimisiòn", indirizzato al presidente Perez, ora più che mai nel centro del mirino della aficiòn blanca. Con questa vittoria l'Atletico sale a 58 punti in classifica, consolidando il secondo posto (meno cinque momentaneo dal Barça), mentre il Real rimane fermo a quota 54, con il Villarreal che domani potrebbe avvicinarsi battendo in casa il Levante.

Non c'è Marcelo, fuori per un infortunio muscolare nell'undici che Zidane presenta nel derby di ritorno. Al suo posto l'altro brasiliano Danilo, con Carvajal che rimane sulla destra e Ramos e Varane centrali. Confermati a centrocampo Modric, Kroos e Isco, mentre in avanti si rivede Benzema, affiancato da Ronaldo e James Rodriguez. Simeone risponde inserendo a sorpresa in mediana l'argentino Augusto Fernandez, reduce da un mese di stop per infortunio, vicino al pretoriano Gabi, con Koke e Saùl sugli esterni, Griezmann e Fernando Torres di punta. In difesa spazio a Gimenez per Savic, insieme a Juanfran, Godìn e Filipe Luis. Contrariamente alle previsioni, sono i blancos a sgabbiare con maggiore aggressività dagli spogliatoi. Benzema e Ronaldo accelerano immediatamente, e il portoghese spara a lato dopo neanche due minuti di gioco. Il Real pressa alto dopo aver perso palla, con Modric e Kroos più attivi del solito e CR7 impegna poco dopo Oblak con una punzione ben calciata ma centrale. Con il passare dei minuti la foga dei padroni di casa si va attenuando, mentre l'Atletico comincia la sua gara di pura fase difensiva, concedendo il possesso palla ai rivali cittadini e affidandosi a qualche sporadico calcio piazzato. I blancos pagano l'assenza di Marcelo, con Danilo che non riesce a sfondare sull'out sinistro, e la scarsa giornata di Benzema e James (fischiatissimo il colombiano dal suo pubblico). Quando il match sembra scivolare senza sussulti verso l'intervallo, i colchoneros trovano un paio di ripartenze incisive, che costringono Keylor Navas a esaltarsi su una sassata di Griezmann da fuori area e su un sinistro insidioso dell'inesauribile Saùl. Il primo tempo si chiude così a reti inviolate, con la sensazione che l'inerzia stia passando dalla parte degli uomini di Simeone.

Impressione confermata a inizio ripresa, quando Zidane sorprende tutti sostituendo l'acciaccato Benzema con il canterano Borja Mayoral, alla prima vera occasione della sua carriera. Il Real si disunisce, perde le distanze tra i reparti, ma spreca una chance colossale in apertura di frazione con Cristiano Ronaldo, che approfitta di un buco della difesa dell'Atletico per calciare da ottima posizione verso la porta di Oblak. Il suo destro si spegne però a lato, per la disperazione dello stesso portoghese, consapevole di aver commesso un errore pesante nell'economia della partita. Siamo infatti al 52' quando i colchoneros passano in vantaggio con Antoine Griezmann. il piccolo Diablo prende sul tempo Kroos e Modric e si invola fino all'area avversaria, dove pesca sulla sinistra l'accorrente Filipe Luis, che gli restituisce il pallone sul dischetto del rigore: il francese apre il piatto e fredda Navas per lo 0-1 che apre lo psicodramma del Bernabeu. I tifosi del Real cominciano a inveire contro Florentino, Zidane sostituisce un inguardabile James con Lucas Vazquez, ma la mossa non cambia gli equilibri in campo. L'Atletico acquista sempre maggior convinzione e gioca sui binari a lui preferiti, vale a dire difesa e contropiede. Saùl sbatte su Keylor Navas dopo un'azione personale di Juanfran, Augusto Fernandez recupera palloni in serie, mentre dall'altra parte Ronaldo trova due volte Oblak su altrettanti colpi di testa centrali. Il giovane Mayoral lotta ma non incide, un po' come Jesè subentrato all'impalpabile Isco. Danilo calcia a lato di sinistro quando mancano pochi minuti al novantesimo, Gimenez e Godìn spazzano la loro area senza concedere nulla allo spettacolo, e Simeone riesce anche a spezzare il ritmo avversario con i cambi (fuori lo sfinito Augusto per Kranevitter, così come Torres per Correa). Gli ultimi assalti del Real non impensieriscono Oblak, che non deve compiere miracoli per difendere la porta dei colchoneros, alla terza vittoria consecutiva in campionato al Santiago Bernabeu.

Al triplice fischio di Clos Gomez i tifosi merengues sfogano tutta la loro frustrazione su Florentino Perez, invitato calorosamente alle dimissioni esattamente a dieci anni dal passo indietro del 2006, che chiuse la prima era del presidente degli allora galacticos alla guida del Madrid. Sconfitta dalle conseguenze difficile da pronosticare per Zidane e i suoi, ormai fuori da ogni discorso per il titolo e ancorati al passaggio del turno in Champions League.