Il Bernabeu applaude, si diverte. Il Real dice 5, Ronaldo guida un concerto di stelle che travolge - senza mezzi termini - lo Sporting Gijon. Il ribaltone conferma le sensazioni iniziali. Via Benitez, dentro Zizou, effetto immediato. La psiche, nel calcio, conta, è aspetto determinante, e oggi il Madrid sorride. Non una questione tecnica alla base del cambio di passo, quanto uno snodo mentale, fondamentale se in campo vanno i migliori.
L'atmosfera serena coinvolge le prime donne in maglia bianca, si torna a correre nella medesima direzione. Dal burbero Rafa, poco incline al compromesso, al dialogo, al genio Zidane, certo meno tattico di Benitez, ma pronto a mettersi sul medesimo piano dei suoi.
Il francese si confronta, espone pensieri e opinioni, ascolta, concede ad ognuno spazio e tempo.
Parla Ronaldo, l'uomo dei record. E quando parla non è mai banale, sottolinea un concetto visibile a tutti, aldilà dei numeri, delle scariche di adrenalina e reti. Questo Real ha nuova vita, spogliato delle nubi del passato, rifiorisce con l'incedere del tempo.
"In un gruppo di lavoro è difficile lavorare senza allegria. Forse Benitez non ha avuto il tempo di mostrare la sua personalità e la capacità di adattarsi ai giocatori".
Empatia, letteralmente la capacità di comprendere lo stato d'animo di un'altra persona. Questa la dote più grande del Zidane allenatore. Lui, fenomeno di campo, pronto a rivestire i panni del calciatore, per capire e comprendere le difficoltà di fuoriclasse chiamati a una risposta, messi spalle al muro dalla rivoluzione tecnica di Florentino. Con l'osannato Zidane non esistono alibi. Ora, il Madrid deve vincere.
"E' una questione d'empatia. Zizou sa come trattare con i giocatori: per noi è un vantaggio conoscerlo da tanto tempo. E' lui la chiave, ha carisma".
Zidane, un tuffo nel passato, un approccio noto. Momenti d'unione con Carlo Ancelotti. Ronaldo racconta l'approccio dell'ex galattico e nota punti di somiglianza con il tecnico italiano. Il Real della Decima, un Real spesso sul banco degli imputati, ma sempre pronto a rialzarsi, pronto a fronteggiare gli schiaffi della critica, grazie all'operato senza squilli di tromba del 56enne di Reggiolo.
Zidane segue le orme di un illustre predecessore, conquistare Madrid da tecnico, dopo le meraviglie con la 5 blanca. La prima benedizione è di CR7, non cosa da poco.
"Non voglio dire che Benitez non stesse facendo un buon lavoro ma Zidane ha dato una nuova anima alla squadra".
"Zinedine, oltre ad avere un simile approccio al lavoro, ha un carattere non lontano da quello di Carlo: è tranquillo, serio, si diverte sul lavoro e ci sa fare con i giocatori"