Uno spettro si aggira per l'Europa. Volteggia sulle panchine dei club più blasonati del Vecchio Contintente. Ha le sembianze di Josè Mourinho, uno che nonostante sia reduce da un fallimento speciale con il Chelsea è ricercato da tutti. Manchester United, Paris Saint-Germain, Real Madrid sono solo alcune delle società che farebbero follie per prendersi il portoghese e sottrarlo alla concorrenza. Non per il 2016, ma dal 2016, inteso come inizio dell'anno solare. Mourinho rientra nella lista dei possibili successori di Rafa Benitez, è lui il prescelto di Florentino Perez per riprendere il discorso interrotto due anni e mezzo e fa con la Casa Blanca.

Eppure l'avvicendamento Benitez-Mourinho non si concretizzerà nelle prossime ore. Stando a quanto rivelato dal quotidiano spagnolo Marca, il presidente Perez avrebbe deciso di dare fiducia al suo attuale tecnico almeno fino alla prossima partita di campionato contro la Real Sociedad (30 dicembre). Natale al sicuro quindi per Rafa, che intanto è volato dalla famiglia a Liverpool convinto di poter ancora capovolgere la situazione a suo vantaggio. Florentino viene descritto come molto tentato dall'ipotesi back to Mourinho, ma anche come fermo nel difendere una scelta fatta personalmente solo pochi mesi fa e confermata in due conferenze stampa consecutive a inizio dicembre (quella post Clasico e quella successiva al pasticcio di Cadice). Solo in caso di ulteriore disastri sportivi Benitez sarebbe sollevato dall'incarico dopo il match contro la Real Sociedad. Altrimenti avanti piano con l'ex tecnico del Napoli, la cui sorte è tuttavia già segnata. All'interno del club e in mezzo a una tifoseria sempre più inquieta avanza intanto la candidatura di Zinedine Zidane, icona del madridismo e al momento uomo su cui puntano la maggior parte dei soci e della giunta direttiva. Chi non sarebbe convinto del francese è invece proprio Florentino, costretto a difendere Benitez ma tentato da Mourinho, il cui addio nel 2013 fu dovuto più ai pessimi rapporti coltivati con spogliatoio e stampa che a divergenze con il presidentissimo.

E il vestuario del Real torna in questi giorni a giocare un ruolo decisivo per il futuro tecnico della Casa Blanca. Sergio Ramos e Cristiano Ronaldo vengono descritti come i principali esponenti della fronda contro Benitez, composta peraltro anche da altri giocatori di peso come James Rodriguez, Isco, Marcelo e Jesè, mentre l'attuale allenaore dei merengues avrebbe dalla sua un manipolo di "lealisti" quali Modric, Kroos e Benzema, secondo una ricostruzione operata stamattina da Marca. Nonostante le indiscrezioni delle ultime ore, Benitez rimarrà dunque al suo posto fino a mercoledì prossimo, per poi cercare di celebrare l'anno nuovo con un minimo di tranquillità in più. Il calendario potrebbe essere di aiuto al tecnico spagnolo, dato che a gennaio il Real giocherà quattro partite su sei di Liga in casa, senza gli impegni di Copa del Rey, a meno di stravolgimenti sul fronte Cheryshev provenienti dal Tas di Losanna.

Nel frattempo, oltre ai nomi di Mourinho e Zidane e a quello improponibile di Pep Guardiola, si fanno anche quelli di Antonio Conte e Fabio Capello, espressione della via d'uscita italiana alla crisi del Real. Resta tuttavia difficile immaginare un esito diverso dall'esonero di Benitez al primo rumoroso scivolone, con Mourinho in pole position per sostituirlo. Non sarebbero infatti altri i successori presi in considerazione da Perez, che dovrebbe però fare i conti con spogliatoio e ambiente, al momento contrari al ritorno del portoghese e invece favorevoli all'investitura di Zizou.