L'indiscrezione non è nuova a chi segue con continuità le vicende del Real Madrid, ma stavolta a rilanciarla come vera e propria notizia sono due tra i più importanti quotidiani sportivi europei. Marca e L'Equipe hanno infatti riproposto con autorevolezza oggi in prima pagina l'ipotesi di uno Zinedine Zidane nuovo allenatore della Casa Blanca. Zizou, un passato da giocatore nel Real dei Galacticos (quelli di Raul, Figo e Roberto Carlos, poi Ronaldo e Owen) con tanto di griffe sulla finale di Champions League disputata a Glasgow nel 2002 contro il Bayer Leverkusen, è attualmente allenatore del Castilla, la versione B e e giovane dei merengues. E' stato anche primo assistente di Carlo Ancelotti nell'anno della Decima, salvo poi mettersi in proprio dal 2014/2015 e lasciare il posto di vice a Fernando Hierro, altra icona del madridismo ancora in orbita Bernabeu. 

La premessa, tanto neccessaria quanto scontata, è che le settimane, i mesi, di Rafa Benitez alla guida del Real siano contati. Un feeling mai scattato con spogliatoio e tifoseria, risultati al momento insoddisfacenti per le ambizioni di un club che sente l'obbligo di vincere almeno la Liga, hanno messo l'ex tecnico del Liverpool sulla graticola. Esonerarlo adesso sarebbe una sconfitta personale di Florentino Perez, titolare della scelta del cambio della guardia sulla panchina del sua Real, un'ammissione di colpa che il presidentissimo non ha alcuna intenzione di assumersi. Ecco perchè si fa strada l'idea di lasciar cuocere Benitez a fuoco lento, anche fino a fine stagione, e poi modificare bruscamente - per l'ennesima volta - la composizione dello staff tecnico del Madrid. In realtà Zidane era già stato accostato alla panchina dei blancos durante la seconda stagione di Ancelotti, quando emersero i primi malumori di Perez nei confronti dell'allenatore di Reggiolo. Ritenuto adatto al ruolo per personalità e carisma, l'ex fuoriclasse francese era stato tuttavia scartato in estate, al momento della sostituzione di Don Carlo, perchè reduce da un'annata non eccezionale con il Castilla. Dall'ambiente di Madrid si è a lungo sussurrato che Zizou dovesse limare alcuni spigoli caratteriali che lo avevano già reso parzialmente inviso ad alcuni dei suoi giovani giocatori, in particolare al gioiellino norvegese Odegaard, strapagato da Perez come nuovo fenomeno quindicenne, ma poco utilizzato in campo. 

Ora Marca (che titola "Zidane està listo", Zidane è pronto") assicura che il franco-algerino sarebbe la soluzione ideale per ricomporre ambiente e spogliatoio, mai più realmente in sintonia dalla cacciata di Ancelotti. Zidane viene dato anche in ottimi rapporti con alcuni tra i big dello spogliatoio, Cristiano Ronaldo e Sergio Ramos in primis, nonchè in continuo contatto con i dirigenti del Real più vicini alla prima squadra, come lo stesso Hierro, e quindi perfettamente aggiornato sulla situazione del Real. Inoltre viene considerato l'uomo ideale per rilanciare Karim Benzema e per convincere Cristiano Ronaldo a rimanere anche per la prossima stagione. Sul portoghese sono infatti da registrare rumors di mercato che lo vorrebbero insieme ad Ancelotti come nuovo esponente della rinascita del Manchester United dopo gli anni travagliati del post Alex Ferguson. Ronaldo e Ancelotti. I due si stimano e tornerebbero volentieri a lavorare insieme, stavolta con Old Trafford sullo sfondo, per rinverdire i fasti di una delle più gloriose squadre del mondo. Ma per Perez perdere CR7 sarebbe una sconfitta non solo sul piano tecnico, ma soprattutto su quello di immagine. Ecco perchè è già partito il dopo-Benitez, per calmare i malumori della piazza e pianificare il futuro con un nome - quello di Zidane - che metterebbe d'accordo i tifosi quantomeno a livello simbolico.

Dal canto suo Rafa Benitez viene dato per particolarmente piccato per le continue speculazioni sul suo conto, ben sapendo che ha però una sola possibilità per rimanere in sella: vincere la Liga o provare a portare al Bernabeu l'Undecima Coppa dei Campioni. Non prima però di aver riannodato i fili dei suoi rapporti con lo spogliatoio. L'ultimo grande scontento della sua gestione sarebbe ora il tedesco Toni Kroos, la cui esclusione contro il Villarreal è coincisa - come fatto notare dai media di Madrid - con la pubblicazione di un'intervista al settimanale Kicker in cui l'ex giocatore del Bayern Monaco spendeva parole al miele, con tono quasi nostalgico, per Carlo Ancelotti. Il tutto si inserisce in un contesto in cui i rivali storici del Barcellona si accingono a scendere in campo per conquistare il terzo mondiale per club nel giro di sei anni, mentre il Real è alle prese con una crisi di nervi da cui deve necessariamente uscire.