Sabato tutti gli occhi degli appassionati di calcio erano puntati su Madrid, sul Santiago Bernabeu, sede dell'ennesima puntata di una bellissima serie, quella del Clasico. Il Barcellona ha letteralmente mangiato in testa a un Real Madrid irriconoscibile e pieno di problemi che sono venuti a galla. I nostri editori Giorgio Dusi e Andrea Russo Spena si sono dunque seduti sul divano nel Salotto di Vavel per parlare proprio di questo. Cosa si saranno detti?

GIORGIO: "Siamo di fronte a una delle batoste più clamorose, e non è la prima del Madrid nel Clasico ultimamente. Li ridimensionerà molto?"

ANDREA: "L'ambiente è certamente molto scosso. A Madrid temevano una sconfitta nel Clasico, ma nessuno si attendeva un tonfo di queste dimensioni. La rosa rimane di altissimo livello, nessun obiettivo è ancora compromesso, ma sarà necessario un cambio di rotta. Sempre che Benitez abbia in mano lo spogliatoio."

GIORGIO: "Credo che lo spogliatoio il buon Rafa non l'abbia mai avuto dalla sua parte, però i risultati che stava ottenendo non erano così negativi, e con il tempo e il lavoro le cose potrebbero migliorare ulteriormente. Anche perchè ha fatto spesso scelte forti, ad esempio lanciare Casemiro così, subito, ma poi lasciarlo in panchina nella partita più importante... La cosa mi puzza. Chissà che indicazioni sono arrivate dall'alto..."

ANDREA: "La sconfitta di Siviglia è stata determinante. Fino alla gara del Sanchez-Pizjuan Benitez era criticato per un atteggiamento tattico troppo difensivo, ma aveva dalla sua i risultati (nonostante la "pitada" del Bernabeu dopo l'1-0 contro il Psg). Dopo Siviglia ci sono state due settimane di fuoco intorno al Madrid, con stampa e tifosi che hanno chiesto una svolta offensiva. Non so se se c'è stata un'indicazione presidenziale, ma le pressioni ambientali hanno inciso. Il punto è che quando si hanno in rosa giocatori come James Rodriguez, Bale, Isco, Benzema, poi devi farli giocare. Il Real è questo, prendere o lasciare".

GIORGIO: "Sarò controcorrente, ma io Benitez lo considero un ottimo allenatore, il problema suo è che non sa gestire proprio la pressione ambientale, al contrario di Ancelotti, silurato senza un reale motivo a mio parere. Mettiamoci pure che James era tornato solo giovedì dagli impegni con la Colombia, che Benzema non stava bene fisicamente e non credo sia tranquillissimo, visto lo scandalo Valbuena. Insomma, viste le scelte una sconfitta era inevitabile, ma non di queste dimensioni. Ma sono convinto che Benitez abbia colpe molto relative".

ANDREA: "Sì, l'allontanamento di Ancelotti rimane ancora inspiegabile dal punto di visto tecnico, anche perchè godeva della stima dello spogliatoio. Con Benitez non c'è lo stesso feeling, Ronaldo ad esempio non fa nulla per nasconderlo. Ora anche Florentino è finito nell'occhio del ciclone, a Madrid non gli perdonano di aver vinto una sola Liga negli ultimi sette anni e di aver lasciato partire Di Maria e Morata. Per non parlare di Bale, mai entrato nei cuori dei tifosi merengue".

GIORGIO: "Cedere Di Maria è stata un'operazione folle, un giocatore con quel talento che riesce anche a dare equilibrio alla squadra non credo esista. Anche se non credo che sia un problema di uomini quello del Real, ma di tattica. Il Barcellona, questo Barcellona, lo si batte con l'organizzazione. Hanno voluto attaccare, e sono stati puniti in malo modo, ma in un certo senso se la son cercata. E comunque, che Barcellona..."

ANDREA: "Sicuramente. In Spagna continuano a sottolineare che gli undici di sabato erano gli stessi del 3-1 del Bernabeu di un anno fa (con l'eccezione del portiere, Keylor Navas per Casillas). La qualità è fuori discussione, la differenza con lo scorso anno è che stavolta non erano pronti a sostenere uno schieramento così offensivo, mentre l'anno scorso Ancelotti li stava facendo giocare in quel modo da un po'. Per reggere con quel sistema di gioco bisogna avere quasi sempre il pallino del gioco, altrimenti ti trovi a rincorrere i blaugrana per tutto il campo. E il Barcellona ormai ha Suarez, un centravanti ideale anche per i catalani. Il Pistolero è stato superlativo. E che Neymar..."

GIORGIO: "Quello che mi spaventa del Barcellona è che, se ci pensi, hanno un'età media relativamente bassa. Neymar è un classe 1992, ogni volta che ci penso ci rimango male, ma davvero male. E secondo me ha ancora margini di miglioramento, roba che Messi può anche prendersi pause lunghe un mese, come dimostrato nelle ultime settimane. Se ne manca uno insomma non è un problema, e lo stesso discorso vale a centrocampo, reparto che io ritenevo il punto debole perchè troppo corto, se consideriamo Mascherano intoccabile in difesa. Ma Sergi Roberto che stagione sta facendo? Finalmente, oserei dire..."

ANDREA: "E' la vera sorpresa. Prima centrocampista, poi terzino, sabato esterno d'attacco. E' veloce, tecnico quanto basta, intelligente tatticamente, e soprattutto è un canterano. Come lui Piquè, Jordi Alba, Busquets, anche Iniesta nonostante non sia catalano. Hanno preso il Clasico nella maniera giusta, volevano stravincere anche per questioni extracampo. Piquè ha giocato gli ultimi dieci minuti da attaccante aggiunto per segnare il gol della manita. Dall'altra parte la pressione e la frustrazione hanno prodotto solo timore e nervosismo, con Isco che ha falciato Neymar nel finale. La differenza al momento sta anche in questo."

GIORGIO: "Eppure te lo ricordi il Barcellona di inizio stagione? Irriconoscibile, senza un'anima, senza nemmeno una difesa, male organizzato. Non so cosa sia scattato poi dentro, ma credo che l'assenza di Messi abbia aiutato gli altri a prender coscienza. E ritorniamo al discorso di cui sopra di Neymar. E non oso immaginare quando ci saranno a disposizione anche Arda Turan e Aleix Vidal. Da brividi al sol pensiero. Però penso che il Real abbia la forza per recuperare, da grande squadra quale è, e proprio da questo 4-0, anzi 0-4, dovrà ripartire. Secondo te è l'umiliazione più pesante nella storia recente del Clasico?"

ANDREA: "Bella domanda. Questa sconfitta se la gioca con il 2-6 dei tempi di Guardiola. Rimane un tonfo clamoroso, in un'epoca in cui tutto il mondo guarda alla Liga. Sono d'accordo, il Real non può essere questo, e non sarà questo nelle prossime partite. Però la gara che contava era quella di sabato, anche perchè si trattava di uno scontro diretto. Il Barcellona era stato discontinuo fino a un mese fa, poi è cambiato qualcosa, un po' come l'anno scorso. Sono tornati stretti con i reparti, Iniesta è cresciuto, Busquets troneggia a centrocampo, Suarez e Neymar non giocano soltanto insieme ma si divertono. Eppure la stagione è ancora lunghissima..."

GIORGIO: "Ci metterei anche la Manita, col quinto gol di Jeffren, ma penso che mai si arrivò ai livelli di sabato. Ho visto qualcosa di inimmaginabile. Io sono convinto che con Casemiro e Isco dal primo minuto al posto di Benzema e James tutto questo non sarebbe successo, per un semplice motivo: non si sarebbe subito il primo gol. E quello ha cambiato tutto. E' un'opinione molto azzardata, però ho questa convinzione. Avevo il presentimento anche prima della partita. Beh poi come dici tu se lasci spazio ai catalani è ovvio come va a finire."

ANDREA: "Certamente sarebbe stata tutta un'altra partita con il 4-3-3 delle precedenti uscite. Il tonfo non sarebbe stato così clamoroso, però se il Real avesse perso Benitez sarebbe comunque stato attaccato per il suo "difensivismo". E poi c'è il problema Bale, pupillo del presidente. Ma chi l'ha visto?"

GIORGIO: "Ripensare a quell'operazione oggi mi fa sorridere... Non che sia scarso Bale, ma son stati 100 milioni buttati via e che son costati una cessione importante come quella di Ozil. E con quei soldi il Tottenham ci ha preso giocatori che, per la maggiore, hanno fallito: Soldado, Paulinho, Capoue, Chiriches. Lamela sta uscendo solo ora dal guscio, era ora. E il Real si è preso un mezzo bust a mio parere, perche se io pago un giocatore 100 milioni mi aspetto i numeri di Cristiano Ronaldo".

ANDREA: "E' stato un mix di marketing e calciomercato. Ovviamente Bale non vale quella cifra e non è colpa sua se è stato valutato tanto. Però andrebbe messo in condizione di rendere di più rispetto agli ultimi mesi. Sabato ha giocato da seconda punta, poi da uomo dietro Benzema, ma ancora non ha trovato un ruolo preciso in questo Real. Con Ancelotti era esterno sinistro, ora forse Benitez lo vorrebbe più attaccante e meno esterno. Rimane un'enigma, così come Toni Kroos, un fantasma rispetto a quello dello scorso anno. Con Danilo che ha fatto imbufalire il Berbabeu tanto era spaesato. Anche per lui vale il discorso di Bale, strapagato più per metterlo in vetrina che per il suo reale valore".

GIORGIO: "Danilo secondo me può fare molto molto bene, è ancora giovane e arriva da una realtà come quella del Porto, dove a parer mio era la star insieme ad Alex Sandro e Jackson Martinez, quindi ha subito tanto il cambio. Kroos è un mistero, secondo me subisce troppo la classe e la personalità di Modric, che io vedo come uomo chiave del Real Madrid lì in mezzo. Però, in generale, devono tutti darsi una lavata di capo da soli, mettersi a disposizione di Benitez e ripartire. Il tempo delle parole è finito, e gli altri stanno scappando. Ed è tornato l'Atletico a dare fastidio!"

ANDREA: "Il sorpasso dei colchoneros è l'ultima beffa di un week-end da dimenticare per il Real. L'Atletico ha più qualità rispetto agli ultimi anni, sono convinto che farà i suoi punti anche in questa stagione, ma i Blancos non possono arrivare terzi in campionato. In Champions sono già agli ottavi, ora devono recuperare terreno in Liga e hanno tutte le possibilità per mettere insieme un filotto di vittorie, ma avranno bisogno di un calo del Barcellona. Per il Real il futuro dipende dalla sorte dell'allenatore. In queste condizioni Benitez non può andare avanti, è evidente che non ha la fiducia dello spogliatoio. Quindi o si trova un modo di ricompattare l'intero ambiente o si deve cambiare, allenatore e non solo. Ricorda che anche la giunta direttiva è sotto accusa. Alcuni membri potrebbero lasciare, aprendo scenari inquietanti per Florentino."

GIORGIO: "Che sia finito l'effetto Cristiano Ronaldo? Non credo, però poniamoci anche qualche interrogativo. Quel che è certo è che la Liga ad oggi ha un padrone, ma credo resterà bellissima e competitiva fino in fondo."

ANDREA: "Ronaldo ha fatto capire di non essere più a suo agio a Madrid. Il Psg insiste, bisognerà fare qualcosa per convincerlo a rimanere, richiamare Ancelotti potrebbe essere un'opzione, ma Perez farà di tutto per non sconfessare la sua scelta dello scorso giugno."