Non è una partita di calcio, non è e non potrà mai essere solo qualcosa basato sull'agonismo dei contendenti, non può essere una sfida circoscritta in cento metri di rettangolo verde. Barcellona- Real Madrid non potrà mai essere un incontro normale, è Leggenda.
Da una parte si scontra la voglia indipendentista e di completa autonomia della Catalogna che affonda le sue radici nel 1714 e ancora oggi è di straordinaria importanza in vista del referendum che potrebbe cambiare la patria potestà di Barcellona; dall'altra sponda si evince nel contesto iberico il centralismo madrileno su cui fa perno l'intero collettivo spagnolo; i più spigolosi nominano questo centralismo come "Mafia Blanca".
Più che sfida politica che calcistica dunque e di un interesse internazionale che sfiora lo share dei mondiali con l'80% delle nazioni collegate per seguire le gesta di coloro che hanno reso il gioco del calcio pura fantasia e poesia. E' un cocktail di giocatori che solo nel pronunciarli provocano brividi lungo tutto il corpo. I duelli infiniti, anzi il duello per eccellenza, tra Messi e Cristiano Ronaldo, pronti per aggiungere un'altra pagina alla loro emozionante e tremendamente funambolica saga, due mostri sacri del calcio del terzo millennio che non sono più cosi irraggiungibili per un certo Neymar che ha siglato con il Villarreal un gol da antologia, magari da raccontare ai nipoti un giorno.
L'erede di Pelè è pronto a sfidare i due fenomeni, ma anche Gareth Bale che deve ritrovarsi, e poi Kroos contro Iniesta, Modric contro Busquets. E' la sfida delle sfide, di quelle che non dormiresti per vederle, è pura magia per coloro che amano il gioco del calcio e non del pallone, è un'emozione per i bambini che sognano di diventare cosi nel futuro prossimo, è un gioiello il Bernabeu che non ha bisogno di lifting per essere uno stadio-bomboniera. Tutto stellare.
La storia che ha questo match è comparabile a quella contenuta nella Bibbia: sin dall'inizio di questa sfida le società furono considerate rappresentanti delle due regioni rivali della Spagna, la Catalogna e la Castiglia, così come delle due stesse città. La contrapposizione raggiunse un livello maggiore durante la dittatura di Francisco Franco, il quale fu accusato di proteggere il Real Madrid. E coloro che lo accusavano non avevano tutti i torti.
I tifosi del Real Madrid sostengono che in realtà Franco proteggesse l'Atlético, squadra dei militari e del governo. Un'altra argomentazione sostenuta dai madridisti è il fatto che nel periodo del franchismo, dal 1939 al 1975, il Barcellona conquistò un maggior numero di titoli nazionali rispetto al Madrid, ossia 64 contro 62. Pura fantasia.
Inoltre, nel 1940 Enric Pineyro, che collaborava con Franco, divenne presidente del Barcellona. I fatti indicano che durante la guerra civile spagnola a soffrire il regime di Franco furono membri di entrambi i club. Il presidente del Real Madrid Rafael Sánchez Guerra, un eminente repubblicano, fu imprigionato e torturato. I sicari del dittatore arrestarono e assassinarono anche un vicepresidente e tesoriere del Real e un presidente ad interim scomparve. Inoltre, Santiago Bernabéu, nel periodo in cui era presidente, ebbe un conflitto con due franchisti dopo una partita del Real Madrid, fatto che lo pose in inimicizia con il governo di Franco.
La rivalità con il Barça si intensificò dopo la semifinale della Copa del Generalísimo del 1943 tra le due squadre. E' il fatto più eclatante della storia di questo match. La partita di andata al terminò con una vittoria del Barça per 3-0, ma il ritorno si concluse con un passivo di 11-1. Si è insinuato che sui giocatori blaugrana furono fatte pressioni affinché perdessero la partita e persino Pineyro si dimise per protesta. Cosa che i Blaugrana rivendicano tutt'ora.
La rivalità riaffiorò negli anni '50 con la questione riguardante l'acquisto di Alfredo Di Stéfano: i diritti sul giocatore erano divisi tra due squadre, il River Plate e i Millionarios. Il Barcellona raggiunse un accordo con i Millionarios ma non con il River Plate, mentre al Real Madrid avvenne l'esatto contrario. Si propose una soluzione salomonica, ovvero che Di Stéfano avrebbe dovuto dividere la sua carriera tra le due squadre, giocando una stagione a Barcellona ed una a Madrid. Il presidente del Barcellona inizialmente accettò, salvo poi tornare sui suoi passi dopo le contestazioni dei tifosi blaugrana, lasciando così campo libero al Real nell'operazione. Il giocatore si accasò dunque al Real Madrid, in cui sarebbe diventato uno dei calciatori più forti di ogni epoca.
Coinvolgendo i due più grandi, ricchi e vincenti club di Spagna, El Clásico si rinnova annualmente per stabilire l'egemonia calcistica spagnola, visto che, a parte qualche sporadica stagione, sono quasi sempre queste due compagini a gareggiare per la vittoria della Primera División.
Le sfide poi si sono affievolite dal punto di vista politico ma non da quello agonistico.In 262 incontri i Blancos hanno trionfato 96 volte, 12 in meno dei Blaugrana mentre i pareggi sono stati 38.Messi è il capocannoniere con 21 gol mentre CR7 è staccato di sei gol.
Bisogna solo apparecchiare la tavola e aspettare fino al 21, perchè gli ingredienti ci sono tutti. Dunque, Real e Barca, fateci godere.