Capita spesso nelle gare di FA Cup inglese che le cenerentole dei campionati inferiori mettano in difficoltà (e a volte addirittura eliminino) le più blasonate avversarie dei club di Premier League. Meno frequente è quanto accaduto invece ieri in Extremadura, sul campo di periferia della Villanovense, squadra di terza divisione del calcio spagnolo. Davanti a poco più di duemila spettatori - rumorosissimi peraltro - il Barcellona del triplete, detentore del trofeo della Coppa del Re, non è andato oltre lo 0-0 nell'andata dei sedicesimi di finale contro i semidilettanti padroni di casa, scatenando l'ironia dei media madrileni (in alcuni casi madridisti) e le perplessità di quelli catalani, El Mundo Deportivo e Sport su tutti.
Vero anche che i blaugrana erano privi dei loro fenomeni più acclamati, da Messi a Neymar, da Suarez a Iniesta, passando per Mascherano e Rakitic. Luis Enrique ha infatti dato ieri sera spazio ai giovanissimi della cantera, propronendo solo Bartra, Vermaelen e Mathieu tra i giocatori di rotazione in difesa, e inserendo in attacco i giovani Munir e Sandro vicino a uno spaesato Adriano. Ne è scaturita una partita senza sussulti, in cui un Barcellona versione amichevole di fine stagione non ha fatto nulla per meritare la vittoria, sfiorata invece dalla Villanovense in un'azione al 62' minuto in cui il portiere blaugrana Masip si ergeva a protagonista. Il risultato finale non compromette di certo il passaggio del turno dei catalani, attesi a una passerella al ritorno al Camp Nou, ma fornisce l'occasione per riflettere sulla qualità delle seconde linee del Barça.
Mentre da Madrid si fa notare che la panchina dei rivali non sarebbe all'altezza di una grande squadra, cercando così di ingigantire i problemi degli uomini di Luis Enrique in vista del clasico in programma al Santiago Bernabeu dopo la sosta novembrina per le nazionali, a Barcellona si punta il dito contro la Fifa, rea di aver usato la mano pesante contro il club catalano sanzionandola con il blocco del mercato per alcune operazioni di trasferimento giudicate illecite. In un momento in cui il massimo organismo calcistico internazionale è in enorme difficoltà, i media della Ciudad Condal hanno gioco facile nel condurre un campagna di stampa tutta incentrata sul campanilismo e su una certa dose di vittimismo tipica di una vera e propria sindrome da accerchiamento. Tornano puntuali a circolare i nomi dei big da tesserare nelle prossime sessioni di mercato, con Paul Pogba in prima fila, anche a causa del momentaccio che il francese sta vivendo nella Torino juventina. Spazio anche a Ezequiel Lavezzi, in rotta con il Psg di Laurent Blanc, e al rimpianto Pedro, definito già "pentito" del suo trasferimento a Londra, sponda Chelsea. Ma ciò che ora davvero conta per i blaugrana è conquistare i tre punti sul non impossibile campo del Getafe nella gara di Liga in programma sabato sera, per avvicinarsi al meglio al match della settimana successiva contro il Villarreal, prima dello snodo cruciale del clasico, spartiacque di una stagione non ancora ben definita.