Sono acque agitate quelle in cui naviga il Real Madrid del nuovo tecnico Rafa Benitez in quest'inizio di pretemporada. Sconfitti ai rigori dalla Roma nel match inauagurale della International Champions Cup, los merengues stanno proseguendo la loro preparazione nella tourneè in Australia, dove affronteranno domani a Melbourne in amichevole il Manchester City di Manuel Pellegrini.

I primi screzi tra Benitez e il tre volte Pallone d'Oro Cristiano Ronaldo non sono tardati ad arrivare. Dopo aver definito l'asso lusitano solo "uno tra i migliori giocatori del mondo", il buon Rafa ha innestato una brusca retromarcia affermando che dopo averlo visto all'opera in allenamento non ci sono più dubbi su chi sia il più forte calciatore del globo terracqueo. Esercizi di diplomazia ai quali il neo allenatore della Casa Blanca dovrà necessariamente abituarsi, con la stampa di Madrid pronta a balzargli addosso già ai primi pareggi stagionali. E' di ieri l'ultimo caso del rapporto - sinora burrascoso - tra Ronaldo e Benitez: il portoghese, furioso per un gol annullatogli, ha abbandonato la partitella visibilmente nervoso e indirizzando espressioni non proprio oxfordiane verso lo staff tecnico. Alla base dei malumori di CR7 ci sono vari fattori: 1. L'allontanamento di Carlo Ancelotti, con cui l'uomo da Madeira era in ottimi rapporti; 2. La gestione delle vicende Casillas e Ramos, due tra i migliori amici di Cristiano nel vestuario blanco; 3. La nuova collocazione tattica che vorrebbe imporgli Benitez.

Mentre il tecnico italiano ha sempre lasciato Ronaldo libero di esprimersi partendo dalla fascia sinistra, con licenza di accentrarsi e di dedicarsi ben poco alla fase difensiva, l'ex allenatore di Napoli, Chelsea e Liverpool ha posto il portoghese di fronte ad un'alternativa secca: giocare come prima punta (ruolo fin qui sgradito al numero 7) o rimanere a sinistra ma rientrando sulla linea dei centrocampisti nella fase di non possesso, con l'obbligo di pressare immediatamente l'uscita del pallone da parte degli avversari. Ronaldo, stando almeno a quanto riportato da As e Marca, vere e proprie bibbie del madridismo, avrebbe preso malissimo le indicazioni di Benitez, ritenendo di essere giunto a una fase della sua carriera in cui debba solo essere messo in condizione di segnare e far segnare.

Nascono da qui i primi dubbi sulla scelta di Perez di sostituire Ancelotti con Rafa. Ostinato e orgoglioso, il tecnico spagnolo è già entrato in rotta di collisione con il miglior giocatore della squadra (e anche del mondo, ipse dixit) appuntando tutte le sue attenzioni su Gareth Bale, designato dal presidente come l'elemento su cui fondare la rinascita del Madrid. Si obietta che, Klopp a parte, non ci fossero tante alternative sul mercato degli allenatori, quantomeno di quelli ritenuti anche mediaticamente degni di sedersi sulla panchina dei merengues. Rimane ancora misteriosa, al di là di incomprensioni personali, la motivazione tecnica della cacciata di Ancelotti, vincitore della Decima e primo tecnico capace di unire un gruppo da sempre propenso alla disgregazione (come ai tempi di Josè Mourinho). Il Real di Carletto ha infatti dato spettacolo come poche altre edizioni dei blancos, prima di arenarsi in seguito a infortuni e logorio fisico.

Spetta dunque a Benitez assumersi tutte le responsabilità della stagione del Madrid, con il confronto con il suo predecessore che lo accompagnerà per molti mesi nella sua avventura alla guida degli ex galacticos. Resta poi da capire quali saranno i prossimi colpi sul mercato della dirigenza madridista (risale alla scorsa primavera l'acquisto del laterale destro Danilo): al momento, oltre alla defenestrazione di Iker Casillas , elevato a capro espiatorio di molti mali della stagione precedente, niente di rilevante è accaduto sotto il sole della Castiglia. La priorità dovrebbe essere rinforzare il centrocampo, reparto affidato alla tecnica e alla visione di gioco di Modric e Kroos, ma non ancora completo: gli ottimi Casemiro, Illarramendi e Lucas Silva non sembrano infatti ancora pronti ad assumersi la leadership in mezzo al campo del Bernabeu. A inizio mercato si era parlato di un interessamento del Real per Marco Verratti, ma il fronte delle trattative con il Psg non si è mai realmente aperto. Probabile a questo punto che, se acquisti ci saranno, questi verranno annunciati ad agosto, non prima.

Intanto Florentino Perez è dato in partenza per la Cina, dove si unirà alla squadra nella seconda fase della spedizione orientale per capire cosa stia accadendo nello spogliatoio blanco. Troppo importante chiarire la vicenda Sergio Ramos, che rischia di diventare un tormentone foriero di nubi tempestose, e verificare il reale stato dei rapporti tra tecnico e squadra. Solo dopo si penserà al mercato in entrata, al momento non una priorità nella casa di vetro dei blancos.